IL COLORE - parte tecnica
IL COLORE COME VIENE PERCEPITO
L'occhio umano può percepire solo una piccola frazione dell'intero spettro elettromagnetico e tuttavia questa piccola parte corrisponde a miliardi di colori, molti di più di quelli riprodotti da qualsiasi dispositivo digitale.
La prima tavola di colori percettivi fu elaborata nel 1920 dalla CIE (Commission Internationale de l'Eclairage). Lo spazio di colore CIE assegna dei valori ad ogni colore percepibile, su tre assi tridimensionali: su di un asse vengono descritti i valori della luminosità (che presa singolarmente non identifica un colore) e sugli altri due la cromia (intensità o valore del colore).
I colori identificati dal modello CIE non sono legati a particolari dispositivi digitali ma contengono i colori di altri due modelli: RGB e CYMK. I programmi che gestiscono il colore a livello fotografico utilizzano i valori della modalità CIE come base per convertire i colori e la qualità della conversione dipende sempre dai dispositivi digitali input (scheda di acquisizione video) e output (monitor e stampanti).
I COLORI ADDITIVI
A questa categoria appartiene la tavola dei colori RGB (Red - Rosso, Green - Verde e Blue - Blu). La modalità RGB è quella normalmente impiegata dai dispositivi elettronici come il monitor, lo scanner, la macchina fotografica digitale: tutti strumenti che riproducono i colori trasmettendo o assorbendo la luce invece di rifletterla (ad esempio la carta). I colori che noi vediamo dal monitor del computer, ci appaiono quando i fasci elettronici colpiscono i fosfori Rossi, Verdi e Blu, provocando così diverse combinazioni di luce. Con una scheda video a 24 bit, riusciremo a visualizzare la combinazione di 16,7 milioni di colori.
La combinazione dei colori RGB avviene per sintesi additiva: i colori vengono generati aggiungendo luce colorata ad altra luce colorata. I colori secondari sono sempre più luminosi e per crearli vengono utilizzati i colori primari Rosso, Verde e Blu. In questa modalità il Bianco è generato dalla somma dei tre colori primari nella loro massima intensità; mentre le tonalità neutre di Grigio si ottengono dalla somma di valori identici di Rosso, Verde e Blu; infine il Nero è ottenuto non sommando i colori primari e cioè il valore dell'intensità di ognuno è al numero zero.
Anche se in questa modalità il numero dei colori che possiamo ottenere (16,7 milioni) è molto ridotta rispetto alla tavola CIE dei colori percettivi, si possono ottenere dei risultati fotorealistici.
I COLORI SOTTRATTIVI
Facciamo alcune prove: se alla luce bianca si sottrae uno dei colori primari RGB, si ottengono i colori complementari del Rosso, Verde e Blu; se togliamo il Rosso, la combinazione del Verde e del Blu generano il Ciano (Cyan); se invece togliamo il Verde ai due colori primari avremo il Magenta; infine togliendo il Blu verrà generato il Giallo. Questo tipo di rappresentazione dei colori viene chiamato CMY (Cyan, Magenta, Yellow): sono tre delle quattro componenti della modalità CMYK (dove K sta per Key color) che sono alla base dei colori di stampa.
Mentre con la sintesi additiva del sistema RGB la luce si aggiunge ad altra luce, nella modalità CMYK la luce viene sottratta, producendo colori più scuri; se si considera inoltre la naturale opacità della carta, che riflette la luce invece di emetterla, possiamo capire perché i colori della stessa immagine visti sul monitor sono più brillanti di quelli stampati, che invece risultano essere più scuri e opachi. Se vogliamo quindi stampare al meglio un immagine e il nostro programma di fotoritocco ce lo permette, è bene impostare l'anteprima dell'immagine in CMYK e lavorare in RGB, in modo tale da avvicinarci il più possibile alla riproduzione dell'immagine stampata.
I sistemi di colore RGB e CMY, in linea teorica, sono complementari l'uno all'altro. Ma quando andiamo a combinare gli inchiostri colorati non avviene esattamente ciò che invece avviene sullo schermo del nostro monitor. Se ad esempio combiniamo uguali quantità di Ciano, Magenta e Giallo, dovrebbero formarsi dei grigi neutri, allo stesso modo, se combiniamo i tre colori alla massima intensità, dovremmo ottenere il Nero (in RGB ottenevamo il Bianco); quando andiamo in stampa il risultato è abbastanza diverso: al posto del Nero viene riprodotto un Marrone impastato e un'immagine in toni di Grigio in RGB convertita in CMY assume dei riflessi rossastri. Per ottenere il risultato desiderato è necessario aggiungere un altro colore: il Nero. Il Nero viene chiamato colore chiave (ecco il significato della lettera K che prima abbiamo chiamato Key color). Questo colore, aggiunto ai tre colori primari che vengono gestiti attraverso la sintesi sottrattiva, migliora la definizione e aumenta i dettagli delle ombre.