LA LUCE
La luce ci permette di osservare le cose. Senza luce non vedremmo niente. Potremmo sentirle col tatto, con l'olfatto. Ma non potremmo vederne i colori, nè capire cosa c'è disegnato su un foglio di carta.
Con la luce vediamo i colori della natura, i loro cambiamenti (il colore dell'acqua del mare cambia nei vari momenti della giornata, assumendo colorazioni diverse: dal blu al verde, dal rosa al giallo di giorno fino all'arancio e rosso nelle ore del tramonto, con tutte le gradazioni intermedie e con tutti i riflessi dovuti all'ambiente circostante ed alla composizione dei fondali...), notiamo i diversi tipi di superficie (anche senza toccarle) tramite i riflessi.
In contrapposizione alla luce c'è l'ombra, ovvero la mancanza di luce. Il gioco tra luci ed ombre ci da l'illusione della profondità (un viale alberato in un pomeriggio coperto sembra essere più corto dello stesso osservato di pomeriggio, poco prima del tramonto, col sole basso e con le ombre lunghe degli alberi...). La direzione della luce (che può essere diretta o diffusa) è importante: un oggetto può essere illuminato frontalmente, lateralmente, può essere in controluce, e naturalmente l'oggetto crea la sua ombra, o più di una se ci sono più punti luce (ad esempio, camminado in un viale con lampioni).
Il classico esempio che a scuola ci propongono è prendere un uovo, metterlo su un tavolino, spengere tutte le luce dopo aver acceso una torcia: possiamo osservare i vari tipi di illuminazione, e relative ombre, che la luce produce. Studiamo tutti gli interessanti giochi di luce e di ombra che si ottengono. Facciamo lo stesso con 2 o più torce. Poi prendiamo degli fogli di carta bianca, osserviamo l'effetto che producono sull'uovo (riflettono la luce che ricevono, è una luce più diffusa). Lo stesso accade quando in uno studio fotografico od in un set cinematografico dobbiamo posizionare le luci.
Quindi le ombre hanno una particolare importanza: di base è bene che ciò che dobbiamo riprendere sia ben illuminato dalla luce: ad esempio che la luce colpisca il soggetto sia di fronte che un pò lateralmente, che la luce cada sul soggetto con un angolo di circa 45° dall'alto (la luce solare che vogliamo riprodurre è sempre più alta del nostro soggetto). Le leggere ombre che si creano danno la profondità di campo, ovvero tridimensionalità alle nostre riprese.
Seguono tre immagini (dal film: Il colpevole ) dell'uso della luce come profondità: nell'aula giudiziaria scura, viene aperta leggermente una tenda che illumina solo lei, l'imputata: tutto il resto della sala resta nell'oscurità e l'avvocato segue con la sua arringa mentre continuano ad essere messe in risalto le zone illuminate e non.
Senza entrare troppo nella parte tecnica della conoscenza della luce, dobbiamo dire una cosa molto importante: il nostro sistema visivo non è composto solo dall'occhio, ma dall'accoppiata occhio-cervello. Infatti le immagini come noi le "vediamo" ovvero ciò che noi pensiamo di vedere, non è ciò che realmente esiste! E' il nostro cervello a elaborare ciò che l'occhio importa e quindi ciò che noi vediamo è il risultato di una serie di calcoli e variazioni apportate all'immagine dal cervello in modo estremamente complesso.
I nostri occhi hanno una incredibile capacità all'adattamento all'oscurità (riescono a "vedere", cioè riconoscere oggetti anche dove è molto buio, perchè di quell'oggetto ne hanno già conoscenza) ed alla luminosità (l'occhio umano riesce a guardare il sole e distinguere un areeo che gli vola vicino), alla scelta dei colori (un qualsiasi colore visibile all'occhio umano è riprodotto dalla combinazione di tre soli colori -detti primari- Rosso, Verde e Blu), alla correzione di un colore dominante (una parete che noi vediamo bianca, in realtà non lo è mai..., ha sempre una leggera colorazione ripresa dal colore dominante dell'ambiente, che viene eliminata dal nostro cervello), .... vi sembra strano? pensate solamente ad una cosa che abbiamo studiato tutti a scuola: l'occhio fornisce al cervello un'immagine rovesciata: è il cervello a riposizionarla nel giusto verso!