INTERVISTA a SILVIA FESSIA di Francesca De Sanctis
Come mai hai scelto di fare una tesi di laurea su Silvio Soldini?
L'idea principale era di fare qualcosa sul cinema italiano contemporaneo. Avevo pensato a diversi autori, per esempio a Martone, ma in quel momento Soldini era il regista che mi interessava di più. Avevo visto da poco "Le acrobate" del '97 e mi era piaciuto molto. Inoltre, su Martone c'era già una tesi in corso. Poi nel '98 ho incontrato Soldini a Bellaria, gli ho parlato della mia idea di fare una tesi sul suo cinema e mi ha risposto: "Ma non hai nient'altro di meglio da fare?". C'è stato quasi un anno di contrattazione tra noi due, poi non l'ho più sentito fino a quando ci siamo incontrati sul set del suo ultimo film "Pane e Tulipani".
A proposito di questo film, la parte più corposa della tua tesi di laurea è dedicata proprio al piano di lavoro di "Pane e tulipani", ma che cos'è un diario di lavorazione?
Il diario di lavorazione di un film in termini tecnici è una specie di verbale che la segretaria di dizione tiene segnando tutto ciò che succede durante una giornata di lavorazione e serve più che altro per le assicurazioni e ai fini del montaggio . In senso lato è una specie di diario di bordo che si fa su quanto succede sul set. Il mio è un mix tra tutti e due. Ho cercato di fare un rapporto più dettagliato possibile di quello che accadeva sul set, soprattutto di notte, visto che il film si svolge quasi tutto in notturno. Ero diventata un personaggio particolare. Seduta con il mio quadernino segnavo le battute che gli attori si scambiavano tra loro e alla fine ero io l'attrazione del film, anziché loro l'attrazione per me.
Quindi sei riuscita a seguire direttamente i lavori sul set di "Pane e tulipani"?
Si, la clausola era che avrei potuto assistere solo alle scene in esterno, ma sono riuscita ad intrufolarmi anche all'interno. In particolare, ho seguito i lavori a Venezia, dove sono stata per cinque settimane. Inizialmente sapevano della mia presenza solo l'ispettrice di produzione e il direttore di produzione. La mia prima mossa è stata quella di fare amicizia con gli assistenti di produzione e tramite loro sono arrivata all'aiuto regista, al direttore della fotografia e finalmente a Soldini, che non sapeva nulla e quando mi ha vista ha detto "alla fine sei rimasta dell'idea di fare la tua tesi…".
Che cos'è "lo sguardo in bilico" nel cinema di Soldini?
"Lo sguardo in bilico" è un gioco di parole che ho fatto perché la prima casa di auto-produzione di Soldini si chiama "Bilico Film" e uno dei suoi film più famosi si intitola "Le acrobate". In generale però, l'equilibrio (precario) è in tutta l'opera di Soldini sia dal punto di vista tematico che da quello formale (da cui "lo sguardo") ed il solo fatto di essere un giovane regista che tenta, nonostante la situazione disastrosa del mercato italiano, di fare film di buon livello, lo rende a suo modo "equilibrista", sempre "in bilico" tra le esigenze di mercato e un grandissimo gusto estetico.
Soldini è un regista che ha prodotto molto, nella tua tesi parli anche di tutti gli altri film che ha girato?
Certo. Sono riuscita a vederli quasi tutti. Nella prima parte della mia tesi, quella monografica, ho analizzato i film di Soldini dall'idea fino alla distribuzione passando attraverso tutte le fasi. Questa è stata la parte più stressante, perché nonostante il suo primo film sia del '79 si fa fatica a recuperare i suoi lavori. Ho cercato di contestualizzarli nel periodo in cui erano stati girati. Parlando de "Le acrobate", per esempio, ho preso in considerazione anche la questione della Lega, di Bossi e della Padania. Non ci sono mai riferimenti diretti alla politica nei film di Soldini, ma lui ha l'occhio molto lungo per cui parla di politica anche senza parlarne direttamente. Analizzando "Un anima divisa in due", del '92, invece, ho affrontato il problema dell'immigrazione. Anche qui non si parla direttamente del problema, ma le riflessioni sono abbastanza chiare. Di tutti i film ho fatto l'analisi in sequenze, le analisi contenutistiche (personaggi, storia) e l'analisi formale (uso macchina, sonoro, fotografia,). La seconda parte della tesi, quella specifica sul piano di preparazione e di lavorazione di "Pane e Tulipani", è stata naturalmente quella più piacevole. L'unica fatica è stata quella fisica.
Com'è il lavoro di Soldini con gli attori?
Soldini è molto attento al modo di recitare dei suoi attori. Una sera ho avuto l'opportunità di sentire con le cuffie tutti i suoi commenti. Da quella volta, quando non potevo entrare sul set, ho seguito sempre via cuffia i suggerimenti che dava.
Inoltre, ho potuto constatare direttamente il suo modo di lavorare, visto che ho fatto una comparsa in "Pane e tulipani". Siamo stati per 10 minuti a discutere sul tipo di zainetto da indossare sulla giacca a vento che avevo. Dopo aver deciso il colore e il tipo di zaino, me lo ha fatto riempire con dei panini. Insomma, ha prestato tanta attenzione perfino a me…eppure sono una figurina che passa sullo sfondo!
Pensi di pubblicare la tua tesi?
In effetti, l'idea di partenza era quella di vedere se c'era qualcuno interessato a pubblicarla, visto che non esiste quasi nulla su Soldini. Certo, dovrei ritoccarla, sarebbe da sintetizzare, ma credo che ne varrebbe la pena.