ITALIA ANNI '60 - L'ORO DEL CINEMA ITALIANO di Graziano Marraffa
HORROR GOTICO
Contemporaneamente , il genere " Peplum " inaugurato nel'57 da " Le fatiche d'Ercole " di Pietro Francisci , continua a fare proseliti con film come " La vendetta di Ercole " (1960) di Vittorio Cottafavi dove Steve Reeves cede il testimone a Mark Forest e in cui risultano valide ed espresse al meglio le abilità tecniche del regista, pur essendo il soggetto di scarsa originalità.
Dopo aver diretto alcune sequenze de " Gli ultimi giorni di Pompei "(1959) di Mario Bonnard e soprattutto quelle più spettacolari di " Ben Hur "(1959) di William Wyler , con " Il colosso di Rodi " (1960), Sergio Leone firma ufficialmente la sua prima regia ; ma nonostante la sua presenza, il film non si discosta nel suo insieme da quelli diretti dai colleghi: per apprezzare al meglio le sue qualità professionali si dovrà attendere il 1964, anno in cui inconsapevolmente, con " Per un pugno di dollari "(firmato con lo pseudonimo americaneggiante di Bob Robertson ) diventerà artefice dell'ultimo genere di cinema popolare, denominato " Spaghetti western ", che comprenderà centinaia di pellicole realizzate nei soli primi cinque anni.
Un nuovo genere viene creandosi ad opera di Mario Bava , ex direttore della fotografia (" Guardie e ladri"-1951 - di Steno e Mario Monicelli ), che tinge di gotico l'horror in film come " La maschera del demonio "(1960) o " La frusta e il corpo "(1963), dove la contessa Daliah Lavi non riuscendo a liberarsi dall'ossessione masochisticamente amorosa verso il suo carnefice Christopher Lee , rimane vittima di se stessa.
Pur essendo stato sequestrato all'epoca, il film sembra essere una parodia triste del genere stesso, al quale molto intelligentemente Alberto Sordi farà il verso in un episodio nel suo " Il comune senso del pudore " (1976).
di Graziano Marraffa