INTERVISTA esclusiva a GIULIO BASE di Michelangelo Gregori
Quando si pensa al cinema,viene in mente il lavoro artistico che si esegue in una molteplicità di persone. Ovvio che le figure di spicco, le quali riecheggiano poi nel mondo mediatico, sono quelle dei: produttori, autori, registi e attori…ebbene per una volta riusciamo ad espletare perfettamente la frase sempre citata di Dostoevskij “L'arte sta nella brevità” e quindi brevemente riassumo qui, l'intervista fatta a “quattro personaggi celebri” dello spettacolo cinematografico e non…ma per farla ancora più breve, riesco a sintetizzare il tutto e a comprimerlo, presentando l'intervista a GIULIO BASE, che è riuscito e riesce tutt'ora con risultati eccellenti a districarsi in ogni ruolo del sogno di celluloide…
DOMANDA: Attore, sceneggiatore, produttore regista…come nasce il Giulio Base protagonista di spicco dello spettacolo e la sua passione?
RISPOSTA: Nasce grazie alla passione di mio padre per il cinema. Andavo a vedere molti films con lui e mio fratello. Ne uscivo incantato e con la volontà di fare parte di quel mondo. Per un bambino, “quel mondo” erano solo coloro i quali vedeva sulla pellicola, cioè gli attori. Ho quindi cominciato sognando di fare l'attore. Dopo sono venute anche le altre cose.
D: Cosa si prova a passare dal cinema alla tv e poi viceversa, quali stimoli?
R: Non voglio sembrare banale, ma più o meno sono la stessa cosa. Si tratta di cercare di far appassionare ed emozionare lo spettatore alla storia che si sta raccontando. La televisione ti consente di essere visto immediatamente da milioni di persone. Il cinema ti fa sentire importante, soprattutto nelle manifestazioni internazionali (festival, mostre, rassegne).
D: Secondo te cosa ha portato la rivoluzione digitale al cinema?
R: La tecnologia va avanti. Il cinema prima era muto, poi in bianco e nero, ora il digitale, poi...
D: Laurea in storia del cinema, quindi il cinema per te una passione o un'ossessione?
R: Prima era un'ossessione. Ora ho famiglia, quindi è una passione e un mezzo di sostentamento professionale.
D: Tra cinema e tv dove sguazzi meglio?
R: Sguazzo nel cinema, nuoto da olimpionico in tv.
D: Il mondo dei cortometraggi prende sempre più piede, e per un autore un corto, un punto di arrivo o di partenza?
R: Chi lo sa...E' meglio un poeta o un romanziere?
D: Ti senti più a tuo agio come attore o come regista? E perchè?
R: Più a mio agio come regista. Mi diverto di più come attore. Come attore sono meno a mio agio soprattutto quando vengo diretto in maniera che non condivido. Ma la regia è una fatica improba, recitare è un grande gioco...
D: Cosa vorresti fare "da grande"?
R: Rendermi santo.
D: Due parole sulla distribuzione e la produzione italiana?
R: Ognuno cerca di fare il proprio interesse al meglio. Gli artisti sono sognatori, i mercanti cercano di avere il massimo profitto dai loro affari. Ognuno ha il proprio ruolo. Sarebbe follia pensarla diversamente
D: Cosa mi dici invece della nuova legge sul cinema?
R: Quale?
D: Come vedi e cosa puoi dire a chi sta iniziando il suo viaggio nel mondo del cinema, e cosa gli consigli?
R: Di vedere il maggior numero di film possibile. E poi di mettersi all'opera in qualsiasi modo. La teoria sta quasi sempre a zero in questo mestiere.
D: Un bellissima carriera alle spalle, cosa pensi del mondo in cui lavori?
R: Beh, tutti gli ambienti professionali sono tosti. C'è competizione fra i medici, fra gli avvocati, fra i professori. Il nostro è un mondo di serpi, ma anche di grande imprevedibilità, di fantasia, di sogni. Mi ci trovo bene.
D: I tuoi progetti per il futuro…
R: Tanti, e diversi.
D: In maniera scaramantica faccio si che le domande non siano 13 e chiedendoti, cosa è per te l'arte e cosa deve fare un artista per essere tale?
R: L'arte è il frutto dell'ispirazione di un artista. L'artista è tale quando genera arte.
Dunque spero proprio che la scaramanzia porti bene a Giulio Base e che si possa continuare ad ammirarlo nel suo mestiere, sicuri (e lo siamo tutti), che lui continuerà a farci sognare e divertire, piangere e riflettere, così come è proprio dell'emblema del cinema che egli crea e rappresenta. Nel ringraziarlo della cortesia e della spontanea simpatia, non posso che Salutarlo e Augurargli di Cuore ogni bene possibile, aspettando le sue tante novità…
Michelangelo Gregori