INTERVISTA esclusiva a BRUNO BOZZETTO di Michelangelo Gregori
Attonito, non è una grande parola di incipit, ma è lo stato d'animo in cui sono rimasto sapendo che un personaggio tra i suoi personaggi, acconsentiva ad essere intervistato da me. Un sostantivo tanto per cominciare, poi la sostanza viene da se, una chiacchierata affascinate ed io affascinato ad ascoltare le massime del grande Bruno Bozzetto, l'intervista che ho realizzato se non fossi sicuro di averci parlato a viva voce direi che potrebbe essere stato un sogno o magari perché no, un cartone animato…
Domanda : La prima opera a 20 anni, una lunga carriera, come hai visto cambiare ed evolvere il mondo mediatico intorno a te?
Risposta : E' cambiato tantissimo in tutte le sue forme, e questo è un bene. Chi ha iniziato con me ha vissuto il passaggio dal pennello al computer…Un bel salto.
D : “L'arte sta nella brevità” diceva Dostoevskij, pensi sia così?
R : Sono felice di essere d'accordo con lui. Trovo infatti che la sintesi sia il massimo punto di arrivo per un autore, un traguardo bello e difficile.
D : Ad un tratto della tua carriera, venti anni di silenzio, magari riflessione…poi come si ricomincia?
R : Non credo di essermi mai fermato. Ho solo spostato la mia attenzione ed il mio interesse verso i cortometraggi, abbandonando il lungo. Personalmente, se non ho niente di particolare da dire in un settore, me ne sto buono e non faccio film.
D : Durante tutta la carriera, premi e menzioni ricevuti, non si ha mai la sensazione di appagamento?
R : No. Perché si sta già pensando al prossimo film
D : (Tormentone) Il corto per un autore, un punto di arrivo o di partenza?
R : Per carità! Sempre e solo un punto di partenza e di sperimentazione. Il punto d'arrivo nel nostro mestiere non esiste.
D : Il cartone animato, una forma di arte propria e con un pubblico vastissimo, dai bambini ai nonni, come trovare il modo comunicativo per tutta questa fascia di età?
R : Io credo di aver fatto sempre film per adulti, perché tratto e discorro di problematiche serie, anche se uso il mezzo cartone. Se poi piace anche ai bambini, tanto meglio.
D : Avendo vissuto le realtà dei festival in tutte le sue forme e vedendone il fiorire sempre di più, come credi che ci si possa districare?
R : Sono stato fortunato. Quando ho iniziato, si partecipava in pochi. Ora sono aumentati a dismisura i partecipanti e credo innanzitutto che sia necessario avere idee molto originali. Però consiglierei una cosa ai giovani…
D : Quale?
R : Quella di fregarsene dei Festival e fare un film innanzitutto per se stessi e per il piacere di farlo. Se poi il prodotto è valido le cose si muoveranno da sole
D : E' d'obbligo chiederlo, ma il SIGNOR ROSSI…
R : Nasce dall'influenza dello stile dei cartoon inglesi di quell'epoca e dalla caricatura del direttore di un Festival di Bergamo, Nino Zucchelli. Avevo iscritto a questo Festival un mio film, “I due castelli” ,che aveva ricevuto premi in molti Festival europei, ma il film fu scartato. Da questa vicenda nacque il primo film del Sig. Rossi, personaggio che poi usai anche in seguito.
D : Che mondo vedi per i giovani che iniziano ora?
R :Sicuramente un mondo più difficile di quello dei miei tempi. Questo è un momento un po' fiacco e devono avere pazienza e perseveranza. Provare a lavorare cominciando anche da soli, con un computer. Oggi con certi programmi puoi avere in casa un piccolo studio d'animazione. Ad esempio, con Flash, che ora uso quotidianamente, puoi farti dei piccoli film praticamente da solo.
D :Andiamo sul classico, due paroline, sulla legge del cinema…
R : Non la conosco e non ho neppure molto interesse a conoscerla. In Italia si sa, fatta la legge trovato l'inganno….
D : E per ciò che riguarda la produzione e la distribuzione…
R : Se parliamo di cinema e di lungometraggi siamo un po' a terra. Produzione in calo e distribuzione solo pomeridiana. Un cartoon viene programmato quasi dovunque nei soli spettacoli del pomeriggio. Poi, alla sera, si mette un film “serio”…
La strada più aperta resta ancora quella della televisione. La RAI infatti ultimamente ha prodotto e sta producendo parecchie serie televisive.
D : E come ci si difende dallo strapotere americano?
R : E' una lotta certamente impari, loro hanno soldi e persone validissime, tecnici, animatori, scrittori, dialoghisti, e noi dobbiamo lottare basandoci quasi soltanto sulle buone idee. Ogni produttore, anche Spielberg, nel momento in cui inizia a pensare ad un film, si trova davanti ad un foglio bianco, e quindi si parte alla pari…almeno da lì..
D : Il corto, non è considerato un'arte a se ma solo una trampolino di lancio per i giovani autori, cosa dice un pioniere affermatissimo che li ha fatti per quarant'anni?
R : Resta un trampolino di lancio anche per me, ma nel senso di trampolino di ricerca, anche perché, non avendo pressioni di alcun genere, con poche lire, ora dovremmo dire euro, puoi fare cose originalissime e in totale libertà…
R : Progetti per il futuro…
D : Sto lavorando, insieme ad Alvise Avati, che trovo sia un bravissimo animatore, un cortometraggio in 3D dal titolo “LOOO” che prende in giro proprio il mondo degli animatori in 3D. Spero si riesca a finirlo entro l'anno, anche, se come ti dicevo, non avendo pressioni, si può comodamente cercare la perfezione…
E noi tutti questa perfezione la aspettiamo con ansia, sogneremo e rifletteremo ancora con il suo nuovo lavoro, abiteremo per sempre nel fantastico universo animato, che fortunatamente grazie ad un autore come Bruno, non è solamente il fittizio mondo colorato, ma un'esperienza profonda e con il gioco che diviene vero…Facci sognare e ragionare ancora, ancora e poi di nuovo!!!
Michelangelo Gregori