INTERVISTA a MARIO COSENTINO di Renato Francisci

Ecco l'intervista di Mario Cosentino, sceneggiatore e regista di "Capolinea" vincitore del Concorso "ilCORTO.it 2004":

Come è nata l'idea del tuo cortometraggio?
Dopo aver realizzato molte storie con i miei alunni nella scuola dove insegno, ho deciso di realizzarne una per conto mio, ma non ne trovavo una che mi confacesse e ho deciso di scriverla io stesso.
Ho iniziato lentamente un anno fa, cercando di raccontare i molteplici aspetti che possono convivere in un essere umano. Il maschile ed il femminile visti nei loro estremi che talvolta incontrandosi creano nuovi equilibri.
Poi man mano durante la stesura del testo ho deciso di far intraprendere un “lungo viaggio” ai quattro protagonisti del corto perché alcune vicende della mia vita in quel momento mi hanno portato a riflettere su questo argomento.

Cosa hai voluto raccontare?
In un luogo e in un tempo indefiniti, un’autobus percorre una lunga strada deserta, qualcosa sta per accadere ai suoi quattro passeggeri o è già accaduto?
Vittime di un unica entità che rende insopportabili le loro vite i quattro personaggi del mio racconto si dirigono verso l’ultima fermata.
Ma in realtà è l’inizio di un viaggio dove scopriranno il vero significato delle loro vite, dove uno specchio o un punto di vista nuovo mostrano una realtà diversa, dove la purezza vince sulla vita imprigionata dalla materia.

Sei partito da una sceneggiatura? hai variato qualcosa durante le riprese?
Sapevo di non avere molto tempo per effettuare le riprese che volevo e quindi solo una sceneggiatura particolareggiata poteva aiutarmi, infatti da buon grafico ho anche preparato uno storyboard di tutto il racconto.
Ovviamente qualcosa cambia sempre sul set, specialmente la luce se si gira tutta la giornata in esterni .
Poi bisogna fare i conti con gli imprevisti che sono parecchi, ma tutto sommato posso affermare che abbiamo rispettato la sceneggiatura.
L’unica cosa che desidero cambi sono i dialoghi che lascio caratterizzare agli attori.

La location è stata fondamentale: come l'hai trovata?
Ovviamente le location sono state determinanti.
Mi reputo fortunato perché le ho individuate proprio come le avevo immaginate scrivendo. Quando ne trovavo una era proprio come se qualcosa mi avesse spinto verso quel luogo.
Quella più incredibile è il portale la soglia che oltrepassano i quattro. E’ l’unica che conoscevo già e quindi ha influenzato la stesura del racconto. L’ho individuata per caso mentre cercavo delle scorciatoie per andare nella scuola dove insegnavo due anni fa.
E che dire dell’autobus? lo vidi per la prima volta in una rimessa fermo e molto sporco; chiesi se era possibile affittarlo, mi dissero che era molto improbabile e comunque di rivolgermi presso l’ufficio di competenza. Vi lascio immaginare quanto ci volle per convincerli ad affittarmelo e pure a basso costo, comunque restava la spesa più grossa, mi chiesero 400 euro per l’affitto, ma poi come vi ho già detto ho sposato la titolare e me lo hanno dato gratis .

E la colonna sonora?
La colonna sonora è nata dopo il primo montaggio fatto con musiche non originali,.
Avevo elaborato tre pezzi di musica tagliandoli e incollandoli tra loro, insomma un lavoraccio, ma alla fine era venuta fuori una bella colonna sonora, ovviamente non originale. Era uno dei difetti più grossi del corto, poiché in un corto che si rispetti le musiche devono essere originali.
E cosi mi sono messo alla ricerca di un musicista e come per le location mi sono imbattuto in Giovanni Scandurra, che ha realizzato le musiche da voi premiate. Anche stavolta ho avuto fortuna.

Come hai trovato / contattato gli attori protagonisti?
Questo poi è proprio il mio punto di forza, sono amico di Bruno Torrisi (il barbone) da quando eravamo ragazzini; conosco Emma Cardillo (la maestrina) e salvo Piro (il giovane) da sempre, siamo cresciuti insieme e ovviamente viviamo tutti nello stesso paese.
Voi direte e Donatella Finocchiaro? Lei è la moglie di Bruno e da circa 6 anni è anche mia amica, come Domenico Gennaro che conosco ormai da anni grazie sempre a Bruno Torrisi, insomma chi trova un amico trova un tesoro.

Hai usato tecniche particolari nel montaggio?
Solo nei flash back ho elaborato le immagini e i suoni per dare l’impressione del sogno a occhi aperti, e per sottolineare il fastidio del ricordo. Girato in mini DV é montato in casa con un vecchio apple G4 400.

Quante persone hanno lavorato con te?
Eravamo in 18 circa tra attori, comparse e amici vari che mi hanno dato una mano, ovviamente non sempre tutti insieme, ad esempio nelle riprese d’interni eravamo solo io, il fonico e gli attori.

Che ne pensi del digitale? sei rimasto soddisfatto del risultato ottenuto? o che problemi ti ha dato?
Abituato con una piccola macchinetta mono CCD, girare con una 3CCD mi ha dato l’ebbrezza della pellicola, infatti la resa di questa macchina, che comunque resta ancora una Mini DV, è veramente grande.
L’unico problema è che ancora la sto pagando.

Il tuo è stato un film a basso costo? se oggi avessi il doppio della somma disponibile per rigirarlo, cosa cambieresti?
Il Cortometraggio è auto prodotto dal costo di poche centinaia di euro circa 300, spesi tra l’atro da tutti compreso gli attori per benzina e vivande. Se avessi il doppio della somma non cambierebbe molto ma se avessi qualcosa in più del doppio mi piacerebbe affittare dell’attrezzatura un poco più professionale come un carrello ad esempio. Invece ho usato la mia attrezzatura che, a parte la telecamera ovviamente che sto pagando a rate, è tutta auto costruita da me personalmente (steadicam junior e Braccio da 3 metri), luci e microfono mi sono stati prestati da una TV privata. Insomma investirei in professionalità: mi farei dare una mano da un fonico e userei i microfoni a spilla al posto del trucco della macchinetta nascosta sulla scena. Il tutto sempre insieme ai miei preziosi amici con cui ormai formiamo una vera e propria squadra.

Dal punto di vista delle riprese, ti sei ispirato a qualcuno? Che film guardi? quali registi ammiri?
Guardo molti film di vario genere il cinema mi piace tutto: difficilmente non apprezzo un film e quindi sicuramente e inconsapevolmente mi ispiro a qualcuno, ma non saprei dire chi.
Posso dire invece che essendo anche un pittore mi piace lasciarmi ispirare da artisti come RENE MAGRITTE.


Che radici ha la tua passione per il cinema? e come ti sei avvicinato ai cortometraggi?
Appassionato di arti figurative fin da bambino, ho frequentato l'accademia delle Belle Arti di Catania spaziando dalla pittura alla scenografia.
Ma la mia vera passione è sempre stata il cinema, che ho visto purtroppo sempre lontano dalle mie possibilità economiche.
La mia prima produzione risale al 1989 con “AVERSE” video dalla realizzazione molto empirica, perché girato in VHS e montato direttamente in macchina, viene comunque apprezzato e segnalato ad una rassegna promossa da RAI 3.
Nel frattempo trovo la mia prima occupazione professionale come illustratore presso un'agenzia di pubblicità, dove contribuisco alla creazione di alcuni spot.
Il linguaggio video si conferma per me il mezzo espressivo più congeniale e allo stesso tempo un terreno del tutto inesplorato su cui far confluire la mia esperienza pittorica.
Oggi insegno come docente di Educazione Artistica in una scuola media ed ho introdotto questa mia passione anche nelle attività didattiche, realizzando con i miei alunni una serie di cortometraggi, apprezzati tra l’altro anche da RAI 3 nella trasmissione “Screensaver” e il “Sottodiciotto film festival di Torino”, dove abbiamo vinto anche un premio.
Capolinea” costituisce però il mio vero e proprio esordio alla regia come videomaker.

Con un corto in mano, come pensi di fati notare come autore?
Non saprei proprio, credo che partecipare a festival e rassegne sia la strada giusta per farsi conoscere.
Per questo consiglio a tutti i videomaker di partecipare al vostro Film festival in quanto tra tutti quelli a cui ho partecipato, e non sono pochi, è quello che mi sta dando maggiore visibilità.

Ora che stai preparando? facci qualche anticipazione.
Sto lavorando al mio secondo cortometraggio dal titolo “IL PRESTIGIATORE” che ho finito di girare in settembre scorso, sempre insieme alla mia squadra e ora sono in fase di montaggio e di realizzazione delle musiche.
E’ una storia decisamente più complessa rispetto a “CAPOLINEA”.
Vi anticipo qualcosa:
Da una piccola borgata (Borgo Cascino) al centro della Sicilia si snoda il racconto di quattro giovani, cresciuti in una terra che ha come unici orizzonti, meravigliosi campi di grano che a tratti pensano di poter sorvolare in una fuga che è solo immaginaria. Si ripercorrono le tappe della loro giovinezza in maniera ironica ed al contempo nostalgica a causa della misteriosa sparizione di uno di loro ovvero il “Prestigiatore”: Turi Mistretta, la loro figura carismatica. Alla vigilia del matrimonio di Santo il ricordo del “prestigiatore” prende forma. Una promessa fatta dieci anni prima, rende l’atmosfera carica di aspettative e nessuno di loro vuol credere che la “promessa” non venga onorata…..

Bene, Mario, speriamo di vedere presto il tuo nuovo lavoro!

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