DALL'IDEA ALLA SCENEGGIATURA

Un filmato (un lungometraggio -cioè il film di 90 minuti che vediamo nelle sale- come un cortometraggio) non verrebbe mai girato se non ci fosse alla base una sceneggiatura. La sceneggiatura parte da un'idea che si sviluppa nel soggetto prima e nel trattamento poi, per concludersi nella sceneggiatura vera e propria.

Scrivere per il cinema è diverso dallo scrivere per la stampa. Una cosa è descrivere una storia che ciascun lettore può immaginare in modo individuale (anche se l'autore descrive a fondo i personaggi sia dal punto di vista fisico che ideologico), un'altra è scrivere per un produttore prima e poi per il regista che deve entrare nella tua storia e portarla su pellicola: ogni elemento dei vari personaggi deve essere ben raffigurato, preciso, caratterizzato a fondo, così come la location in cui si registra. Lo sceneggiatore deve preparare ogni minimo particolare, niente può essere lasciato all'immaginazione. Anche le singole azioni dei personaggi, non solo le parole, devono essere descritte, unitamente ai vari tipi di inquadrature previste.

L'idea è l'ispirazione, il primo spunto creativo che ci viene in mente, è una parola, una sensazione, un'immagine che ci compare nella mente mentre leggiamo un quotidiano, ascoltando la musica, da qualcosa che osserviamo mentre camminiamo per la strada, mentre parliamo con gli amici od vediamo la televisione.... è una scintilla creativa che ci colpisce all'improvviso, od anche in modo ragionato, è, in ogni caso, qualcosa che ci piace in modo completo, anche se è solo una parola, una frase, una cosa piccola, concisa, ma che ci fa dire voglio ragionarci sopra, ampliarla, costruirci sopra una storia completa.

L'idea va sviluppata nel soggetto. Quindi dobbiamo dare forma, dare vita a qualcosa che è allo stato embrionale. E' come il titolo di un tema che va sviluppato in una o due cartelle dattiloscritte che contengano tutte le principali caratteristiche della nostra storia, se l'argomento è tragico, comico o drammatico, la descrizione del periodo e dell'ambiente in cui si svolge, la presentazione dei principali personaggi, e soprattutto come la trama si evolve. E' l'esposizione sintetica e schematica, è lo scheletro della storia. In termine tecnico è la sinossi.

Se il soggetto piace, dobbiamo far leggere al nostro regista il trattamento. Dalle due pagine iniziali dobbiamo passare ad una descrizione più dettagliata, dobbiamo entrare nell'atmosfera della storia, le descrizioni si fanno più precise, sia dell'ambiente che degli oggetti che saranno usati, dobbiamo immedesimarci nei personaggi, nel loro carattere, nei loro sentimenti, nella loro vita, descrivere le loro caratteristiche fisiche e morali. Bisogna scrivere tutto quel che ci viene in mente, per far entrare nella storia chi ci legge, dobbiamo catturare la sua attenzione, coinvolgerlo, fargli capire quale deve essere il ritmo del film, e quali suspance cattureranno il pubblico.
Come in una commedia ci sono i classici 3 tempi, così nel nostro trattamento devono essere presentati: l'inizio dove vengono presentati gli elementi fulcro del film, i personaggi principali, come e dove vivono, una situazione quindi calma ed equilibrata. Poi appare l'evento scatenante, quella nuova situazione, il motivo per cui succede qualcosa che dà al film un'impronta diversa: è questo che fa evolvere la storia, fa fare ai personaggi azioni che non ci saremmo aspettati da loro, questo è il nucleo del film, qui si crea la novità, il colpo di scena, qui gli eventi prendono una piega diversa. Arriviamo così al terzo tempo, all'aspettativa per il finale, alle azioni definitive del personaggio principale che deve, alla fine, ritrovare un suo equilibrio.

L'ultima fase è la sceneggiatura vera e propria, la sceneggiatura tecnica che descrive come sarà il film. E' una guida minuziosa. Si riprendono i dettagli del trattamento, si ampliano, si descrivono tutte le cose che mancavano: fino ad arrivare alla sceneggiatura tecnica, ovvero alla suddivisione della storia in scene, le inquadrature delle scene, i movimenti della macchina da ripresa, come devono essere truccati i personaggi principali, il tono della loro voce nelle battute, le battute precise che devono dire, i movimenti che devono fare, descrivere le location, se si gira in interno od esterno, di giorno o di notte, le condizioni meteorologiche, ...

Si passa dalle 20 - 30 cartelle del trattamento alle 100 - 120 di media per un film che dovrà essere proiettato nelle sale cinematografiche, ma, per noi che dobbiamo girare un corto, bastano dalle 2 o 3 alle 10 pagine, a secondo della durata. L'importante è capire ciò che deve contenere una sceneggiatura.

Per scrivere una sceneggiatura, esistono, due sistemi diversi: il primo è chiamato all'italiana, ogni foglio descrive una scena: il foglio è diviso in 2 colonne, a sinistra la descrizione di tutto quello che accade sulla scena, la descrizione della location, delle inquadrature, i modi ed i toni che l'attore deve usare, gli oggetti che deve toccare,... mentre a destra sono scritte le frasi che deve dire.

Il sistema più usato, anche perchè alla fine occupa meno carta, è quello all'americana. tutto è scritto di seguito, con allineamento centrale, senza divisioni in colonne: prima si descrive la location, le inquadrature, i toni da usare, poi i dialoghi degli attori. Senza cambiare foglio alla fine di una scena.

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