IL SEGNACORTO 2005 Concorso Nazionale di Sceneggiature per Cortometraggi (finalista)
di FERDINANDO GAETA
1. UNO SVINCOLO DELLA TANGENZIALE. EST. SERA.
Una spider rosso metallizzata sta imboccando uno svincolo della tangenziale. Arrivata al casello si ferma e una mano d'uomo, che indossa un vistoso anello e un orologio d'oro massiccio, paga il ticket.
La macchina riparte, lascia la tangenziale e dopo poche centinaia di metri imbocca una stradina di campagna dove si ferma vicino ad una vecchia Renault 4.
Un biondino, alto e smilzo, si avvicina alla macchina sportiva.
BIONDO
Salve Capo...
CAPO
Ciao Biondo, hai portato i soldi?
Il Biondo, prima di rispondere, si guarda intorno con aria circospetta.
BIONDO (a bassa voce)
Accosta un po' che qui diamo troppo nell'occhio.
Il Capo fa qualche metro e poi accosta la macchina al ciglio della strada ma non scende, rimane seduto e parla attraverso il finestrino
CAPO (falsamente annoiato)
Senti Biondo,lo dico per il tuo bene,(pausa)... se non mi hai portato i soldi sono cazzi amari…
BIONDO
Li ho portati, li ho portati…
Il Biondo tira fuori un vecchio portafogli di plastica e ne estrae alcune banconote. Una alla volta le conta passandole nelle mani del Capo. Quando finisce, l'altro rimane con la mano tesa a far capire che aspetta ulteriori soldi.
CAPO (sarcastico)
Questo cos'è? un acconto?
BIONDO
Scusa Capo ma questa settimana è stata tragica, non abbiamo fatto neanche un viaggio.
CAPO
Non me ne frega niente, conosci le regole...
BIONDO
Mi bastano cinque, massimo sei giorni e ti do tutto.
Il Capo mette in moto nervosamente…
CAPO
Ciao Biondo, non ho tempo da perdere io!
…fa per partire ma il Biondo si mette davanti alla macchina impedendone la partenza con il proprio corpo. L'altro è costretto a fermarsi.
BIONDO
Aspetta Capo, aspetta un momento, posso darti quella.
Il Biondo indica con la mano il posto dov'è ferma la Renault 4. Il Capo prima guarda in quella direzione, poi scoppia a ridere.
CAPO (ridendo)
Quello che mi piace di te è il senso dell'umorismo...
(poi, improvvisamente serio) mi mancherai molto quando andrai in pasto ai pesci...
BIONDO
Ma perché cos'ha? Non ti piace?
Il Capo esce dall'auto e con una insospettata agilità afferra il biondo e lo sbatte sul cofano della spider. Come per incanto nella sua mano compare un coltello.
CAPO
Non mi piace? Ma tu sei proprio fuori di testa! Mi sai dire che me ne faccio di quella carcassa? Non è buona neanche per la rottamazione.
Il Capo con la lama del coltello fa un immaginario disegno sulla guancia destra del Biondo, paralizzato dal terrore. Poi, come se avesse deciso che la lezione potesse bastare, lo lascia andare.
CAPO
Stavolta faccio finta di non aver sentito ma... attento Biondo, non abusare della mia pazienza…
BIONDO (con un filo di voce)
Ma che hai capito? Non dico la macchina ma la ragazza!
CAPO
La ragazza? Quale ragazza?
Come fosse stata evocata, dalla vecchia Renault 4 scende VANIA, una bellissima ragazza mora…
BIONDO
E' appena arrivata in Italia. E' mora, come piacciono a te.
Il Capo scruta la ragazza da capo a piedi, si capisce che gli va a genio.
BIONDO
...ti piace eh, non è mai stata con nessuno...
Il Capo non risponde. Con esagerata calma, ripone il coltello in tasca e risale in macchina.
BIONDO(alla ragazza)
Và con lui!
La ragazza, senza fiatare, sale in macchina.
CAPO (al Biondo)
Ci vediamo tra sette giorni qui, con il resto dei soldi.
BIONDO
Il resto dei soldi? E lei?
CAPO
La ragazza è per gli interessi…
Il Capo mette in moto. RUMORE ASSORDANTE DEL MOTORE.
CAPO (ironico)
Stammi bene, biondo…
Parte.
Il biondo, amareggiato, rimane a guardare la macchina che si allontana.
2. UN RISTORANTE DI LUSSO. INT. SERA
Il Capo è a tavola con Vania. Davanti a sé un enorme piatto di ostriche. Mangia con le mani e fa disgustosi rumori con la bocca.
CAPO (a Vania)
Mangia, sono buone…
Vania lo fissa. Non capisce. Il Capo allora prende un'ostrica e gliela la mette in bocca.
CAPO
Ecco, così, gnam gnam
Vania fa capire a gesti che non ha fame.
VANIA
Ia no mangiare.
CAPO (urlando)
Mangia, ho detto… e bevi!
Vania a malincuore mangia le ostriche e beve il vino che il Capo le versa abbondantemente. Da un tavolo vicino, una coppia anziana guarda scandalizzata i due.
CAPO
Ti voglio allegra, capito? (poi, sottovoce) E se sarai brava c'è un bel regalino per te…
STACCO SU:
3. UNA CAMERA D'ALBERGO. INT. GIORNO
Il biondo è stravaccato sul letto in mutande e canottiera. In sottofondo il rumore di una doccia. Attraverso la porta a vetri della cabina s'intravede la silouette di una donna.
BIONDO (gridando verso la doccia)
Hai finito?
VOCE DI DONNA
Sì, quasi…
BIONDO
Fai presto, lo sai che non mi piace aspettare.
Il Biondo si alza svogliatamente dal letto. Si siede al tavolino dove c'è un mucchietto di banconote. Comincia a contarle. Primo piano della mano del Biondo: si nota l'orologio d'oro e l'anello con la pietra preziosa che prima indossava il Capo.
Fine del fruscio della doccia. La donna esce: è Vania. Indossa un accappatoio rosa e ha un asciugamano intorno alla testa.
BIONDO
Hai visto che è andato tutto bene?
VANIA
Eh sì, sei stato bravo...
BIONDO
Anche tu sei stata brava.
Il biondo la prende per i fianchi e l'attira a sé.
VANIA
Aspetta, sono tutta bagnata.
BIONDO (impaziente)
Non me ne importa niente.
I due si baciano appassionatamente poi Vania si svincola con forza dall'abbraccio.
VANIA (vezzosa)
Fammi almeno asciugare i capelli!
Vania prende il fon, si mette davanti allo specchio e si toglie l'asciugamano dalla testa, liberando così i suoi capelli biondissimi .
VANIA (tra sé e sé)
Eh sì, avevi ragione tu Biondo: al Capo piacevano le more!
Fine