IL SEGNACORTO 2005    Concorso Nazionale di Sceneggiature per Cortometraggi (finalista)

R.I.P.

(Riposa In Posta)

  Soggetto di Alberto D'Agnano

Sceneggiatura di Rossella Pivanti

 

0. EST. COLLINE – GIORNO

Il sole splende. Siamo in collina e c'è verde ovunque. Poche case disseminate. Ci avviciniamo ad una di queste. MARIO, un anziano signore sulla settantina, esce dalla sua abitazione. Sua moglie, GINA, lo osserva rimanendo sulla porta. Mario monta sulla bicicletta posta al cancello. Gina lo saluta con la mano. Mario ricambia.

MARIO

Ciao!

1. EST. STRADA – GIORNO

La strada è in discesa. Mario passa con la bici.

In lontananza si scorge la città. Sulla strada c'è un signore a piedi: è PINO.

PINO

Ciao Mario!

MARIO
(senza fermarsi)

Ciao Pino, ci vediamo dopo al bar.

2. EST. CITTÀ - GIORNO

Grande traffico. Mario con la bici si muove agilmente tra le macchine.

3. EST. UFFICIO POSTALE – GIORNO

Mario lascia la sua bici vicino all'ufficio postale.

4. INT. UFFICIO POSTALE – GIORNO

MARIO, un anziano signore sulla settantina, è in fila all'ufficio postale per ritirare la sua pensione, come tanti altri anziani quel giorno. La fila è molto lunga e c'è chi si fa vento, chi si è messo a sedere e chi si è messo a sedere e addormentato. Mario si avvicina al bancone col vetro dove, dall'altra parte lo attende il FUNZIONARIO.

MARIO

Bernini Mario.

Il funzionario postale scorre la lista che ha sotto gli occhi con una penna.

FUNZIONARIO

Ah, sì ecco. Bernini Mario. Deceduto ieri.

Mario si sveglia dal suo torpore di uomo anziano.

MARIO

Come deceduto ieri?

Il funzionario, senza smuoversi minimamente ricontrolla il suo foglio.

FUNZIONARIO

Sì, sì. E' scritto qua. Bernini Mario. Deceduto ieri.

Mario rimane un po' perplesso.Dall'altra stanza arriva una voce, e la testa del funzionario ALBERTO fa capolino.

FUNZIONARIO ALBERTO

C'è qualche problema?

Il funzionario che parlava con Mario si gira verso Alberto.

FUNZIONARIO

No è tutto a posto...è solo Bernini.

FUNZIONARIO ALBERTO

Ah, Bernini! Quello che è deceduto ieri! Benissimo!

Mario sporge un po' la testa per tentare di vedere Alberto e rispondergli, ma il vetro glielo impedisce.

MARIO

Come benissimo, mi scusi?

Il funzionario che gli è davanti non si smuove minimamente e rimane sempre nella sua estrema calma da funzionario postale.

FUNZIONARIO

Benissimo. Il prossimo!

Il ragazzo in fila dietro a Mario accenna ad avvicinarsi, contento che tocchi a lui. Mario lo spinge indietro col gomito e lo fulmina con gli occhi.

MARIO

No! Mica tanto il prossimo... Adesso lei mi spiega!

FUNZIONARIO

E cosa c'è da spiegare? Lei è deceduto!

Il funzionario si sporge per fare cenno al ragazzo dietro di avvicinarsi. Mario si gira e lo guarda male di nuovo. Il ragazzo intimidito indietreggia. Mario tenta di mantenere la calma.

MARIO

Ma io non sono deceduto. Sono qui! Oggi non c'avevo neanche mal di schiena!

Il funzionario sta perdendo la pazienza..

FUNZIONARIO

Guardi signor..

E non ricordandosi il nome scorre la lista dei deceduti.

MARIO

Bernini! E' scritto lì.

Indicando con un dito il proprio nome sulla lista, con a fianco la parola DECEDUTO a lettere maiuscole e una croce.

FUNZIONARIO

Signor Bernini...Guardi signor Bernini, io faccio quello che mi dicono.

Se mi dicono che lei è deceduto, per me è deceduto. Punto.

Non deve mica farne un dramma!

Il funzionario guarda Mario per vedere se è convinto. Mario è perplesso.

FUNZIONARIO

Guardi, qui ho la lista degli ultimi decessi.

Il funzionario fa passare il foglio oltre il vetro e Mario lo scorre rapidamente...

FUNZIONARIO

Vede? Non è mica l'unico!

Mario continua a scorrere la lista. E sgrana gli occhi improvvisamente

MARIO

Pino? Cirelli Pino? Ma se l'ho incontrato stamattina!??!!

Il funzionario si fa passare nuovamente il foglio, sempre senza scomodarsi minimamente. Fa spallucce.

FUNZIONARIO

Ah! Magari adesso è morto e lei non lo sa.

Glielo faccio dire dal mio collega.

Si sporge per chiamare nuovamente il suo collega.

FUNZIONARIO

Alberto?

Cirelli Pino?

La testa di Alberto spunta dall'altra stanza.

FUNZIONARIO ALBERTO

Morto. Stecchito!

Mario comincia a preoccuparsi e si fa ansioso.

MARIO

Oh, mio Dio! Mia moglie!

...e mi dica...mia moglie... come sta? Quella che ha la sartoria qua all'angolo.

Mario aspetta la risposta col fiatone.

FUNZIONARIO

Ah, se è sarta allora non è deceduta!

Mario tira un sospiro di sollievo.

MARIO

Meno male!

FUNZIONARIO

Il prossimo!

Mario si riprende e torna ad essere accigliato. Ormai si è calato nella parte.

MARIO

No, niente prossimo!

Lei mi spiega.

Allora, mia moglie non è morta ma Pino sì.

FUNZIONARIO

Sì.

Mario diventa ansioso.

MARIO

Poi chi altri?

Il funzionario scorre la sua lista pensieroso. Salta alcuni nomi, alcuni hanno delle croci di fianco.

FUNZIONARIO

Traldi Agnese.

Traldi Agnese le dice niente?

Mario ci pensa. Ci riflette.

MARIO

No...Agnese no.

Non mi dice niente. Provi col Peppo.

Mi guardi se il Peppo è morto per favore!

Il funzionario scorre la lista fino in fondo con la sua penna. Scuote la testa.

FUNZIONARIO

Peppo, Peppo...no.

MARIO

Peccato!

Mario agita un pugno e sembra dispiaciuto che il Peppo non sia morto. Il funzionario lo guarda interrogativo. Mario si accorge che il funzionario lo sta guardando.

MARIO

Gli dovevo dei soldi...

Il funzionario scuote la testa.

L'uomo in fila dietro a Mario inizia ad agitarsi e a dare segni di impazienza.

UOMO IN FILA

Allora nonno? C'hai ancora molto?

Mario si gira furibondo e gli fa segno con l'indice di stare zitto.

MARIO

Zitto! Che mi sta dicendo chi è morto!

Mario si avvicina con una spalla al funzionario. Il funzionario si avvicina a lui, come per rivelarsi un segreto a vicenda.

MARIO
(abbassa la voce)

Scusi tanto. Non è che mi può guardare se è morto anche questo qua dietro, così lo mandiamo a casa e abbiamo già finito?

Il funzionario controlla.

FUNZIONARIO

No, mi dispiace, quello è il ragioniere. E' qui per lo stipendio. Non è deceduto.

Il funzionario si sporge un po' per guardare nella fila.

FUNZIONARIO

Quello dietro sì però!

Mario si gira tutto contento verso quello dietro all'uomo dietro a lui.

MARIO
(grida)

oh! Hai capito te che sei morto? Va' a casa prima che ti estingui come i panda!

L'anziano abbassa la testa e borbottando qualcosa esce mesto mesto col suo bastone.

ANZIANO IN FILA
(borbotta uscendo)

Neanche questo mese....

Mario viene preso da un improvviso sussulto e si fa pensieroso.

MARIO

Oddio! Ma se sono morto..mi devono fare il funerale!

Il funzionario sorride con aria paterna.

FUNZIONARIO

Non si preoccupi!

Il suo ufficio postale si occuperà anche di questo..

Se per favore adesso vuole seguire il mio collega Alberto... le illustrerà cosa fare.

Il funzionario si sporge oltre il vetro, in direzione di un anziano in fila.

FUNZIONARIO

Ah. Per favore. Anche lei in fila... che vedo che è già morto anche lei...può gentilmente seguire il signore qua?

5. INT. corridoio ufficio postale – GIORNO

Mario segue il funzionario alberto lungo un corridoio stretto e lungo, che dall'atrio delle poste porte ad un altro stanzone.

FUNZIONARIO ALBERTO

Allora signor Mario. Come lei ben sa, siamo in un periodo di crisi economica...

Poco lavoro.

La moneta va male.

Troppe spese sanitarie...

Si gira a guardare Mario che lo segue, col suo passo lento lungo il corridoio.

FUNZIONARIO ALBERTO

Ma lei lo sa meglio di me...no?

Quanto costa la sua dentiera? Quanto?600? 700 euro?

Quindi bisogna fare dei tagli.

Il funzionario si gira ancora per accertarsi che Mario segua il discorso. Mario annuisce profondamente convinto e concentrato nel discorso.

Mario si infervora.

MARIO

Io l'ho sempre detto!

Se il governo va male, l'è colpa degli industriali! Una volta s'andava col trattore. Adesso ci vuole la macchina.

Ci vuole la casa!

E poi dentro la casa, ci vuole il cesso!

'Na volta...s'andava dietro a un cespuglio..

E non c'era mica tanta carta igienica, sa?...

Scuotendo l'indice davanti alla faccia schifata del funzionario Alberto che si allontana da quel dito, memore di tante visite dietro ai cespugli.

MARIO

Lì sì che si risparmiava! Mica come adesso!

Il funzionario Alberto, sorpreso dal fatto che Mario collabori, continua nel suo sproloquio.

FUNZIONARIO ALBERTO

Quindi, il governo, ha deciso che è necessario fare dei tagli...delle riduzioni...

Mario si blocca di colpo.

MARIO

Ci dò proprio ragione io al governo: bisogna risparmiare.

Sì però la pensione di noi anziani non si tocca!

Il funzionario è un po' in difficoltà. Fa un sorrisino di circostanza. Alla fine decide di dargli ragione.

FUNZIONARIO ALBERTO

Bravo il mio signore! La pensione non si tocca!

Mario è ancora fermo e guardando in alto inizia a raccontare la sua vita.

MARIO

Io ho scaricato cassette di frutta per 60 anni, che quando era sera c'avevo già male alla schiena che avevo 10 anni!

Il funzionario Alberto lo ferma in tempo prima che gli racconti tutta la sua vita.

FUNZIONARIO ALBERTO

Infatti! Lei ha scaricato cassette di frutta per 60 anni ed è giusto che adesso abbia la sua pensione.

MARIO
(solenne)

Sissignore!

Ognuno deve avere la sua pensione. Certissimo.

FUNZIONARIO ALBERTO

Certamente! E quindi, per garantire la pensione a tutti, il governo ha deciso di farvi risultare morti a turno... Così...giusto per avere qualche fondo in più...

Mario ci pensa un attimo.

MARIO

Oggi a me, domani a te, insomma.

FUNZIONARIO ALBERTO (toccandosi in segno di scaramanzia)

Più o meno...

Mario ci pensa sù

MARIO

Beh...non è mica una cattiva idea!

Se vogliamo che il governo funzioni, dobbiamo fare tutti la nostra parte!

FUNZIONARIO ALBERTO

Eh!

MARIO

In fondo...Io che sono deceduto, non posso mica pretendere di tirare ancora la pensione!

Il funzionario è contento di aver convinto Mario.

FUNZIONARIO ALBERTO

Ebbravo il mio Mario!

Il funzionario e Mario si trovano davanti ad una porta di ferro alla fine del lungo corridoio. Il funzionario apre la porta mostrando un enorme stanzone con delle sedie.

6. INT. STANZONE – GIORNO

Mario entra, seguito da Alberto e si guardano intorno. Mario è perplesso e lo guarda in attesa di spiegazioni. in quel momento dalla tasca di Mario proviene il trillo di un cellulare. mario trasale e estrae il telefono dalla tasca. e' un telefono enorme con l'antenna di quelli che andavano di moda una volta.

Mario guarda il display e sorride ad Alberto.

MARIO

E' mia moglie Gina. Sà, da quando sono morto è diventata un po' apprensiva...

Mario risponde al telefono dopo aver tirato su l'antenna.

MARIO

Gina sei te?

No. Non torno a pranzo. Sono deceduto.

Pausa

MARIO

Sì! Me l'hanno detto alla posta. Però te stai bene, non ti preoccupare.

Pausa. Mario sorride a Alberto. Copre con una mano il microfono per sussurrargli qualcosa senza farsi sentire.

MARIO
(coprendo il microfono)

Non lo sapeva neanche lei...

MARIO

Eh? Cosa Gina?

No, no, è vero.

E' un nuovo piano del governo!

Te l'avevo detto io di guardare il telegiornale... magari lo dicevano.

E non dovevo essere io a dirtelo, che sai che a me dirti le brutte cose non mi piace!

Pausa

MARIO

Comunque, non posso tornare a pranzo. Devo stare qua con gli altri che sono deceduti.

Ciao.

Ah...Dì a Pino, quando lo vedi, che è inutile che va a fare le cure domani, tanto è deceduto anche lui.

Se viene alla posta glielo dicono meglio.

Ciao.

Spegne il telefono e abbassa l'antenna. Si gira verso Alberto, tutto compiaciuto d'aver contribuito al piano governativo.

MARIO

Mi sa che non ha capito bene....sa, è un po' sorda...

Comunque...

Dov'è la bara? Dove mi devo sdraiare?

...O abbiamo risparmiato anche qui?

FUNZIONARIO ALBERTO

No, nessuna bara!

Lei deve stare qui per un po'...giusto il tempo di cancellarla dalle liste della previdenza sociale, poi può tornarsene a casa.

Provvederemo noi ad informare la famiglia.

Mario sembra convinto e si guarda intorno. Guarda questo stanzone spoglio dalle pareti grigie e pieno di sedie vuote.

MARIO

Ho capito.

E mi mandate qualcun altro adesso o devo stare qui da solo?

FUNZIONARIO ALBERTO

No, non si preoccupi, ce ne sono degli altri!

Mario sembra rassicurato.

MARIO

Ah ecco...perchè ce n'era un altro in fila che mi sembrava un po' pallido...

magari mentre parlavamo è morto anche lui...

Vada un po' a controllare?

Il funzionario annuisce.

FUNZIONARIO ALBERTO

Sì sì, vado subito. Lei stia qui e non si muova.

Il funzionario esce e Mario si guarda intorno. Non c'è un orologio, niente...solo delle sedie di legno vuote tutte intorno. Con le mani dietro la schiena si gira intorno guardando per aria.

7. INT. UFFICIO POSTALE – GIORNO

Alberto, dopo aver portato Mario nello stanzone ritorna nell'atrio dell'ufficio postale.

FUNZIONARIO

Allora? Come è andata col vecchio!

FUNZIONARIO ALBERTO

Da Dio! Ha detto che collabora!

Il funzionario è stupito.

FUNZIONARIO

Ma dai!??!!

Il funzionario Alberto è raggiante.

FUNZIONARIO ALBERTO

Sì, sì! Adesso è di là convinto di essere morto!

I due funzionari si battono le mani, in segno di intesa.

8. INT. STANZONE - piu' tardi

La porta dello stanzone si apre e sulla soglia appare Alberto, seguito da altri anziani. lo sguardo di Alberto, da rassicurante quando ha aperto la porta, diventa terrorizzato. seguendo il suo sguardo si vede che Mario è sdraiato per terra, al centro dello stanzone, con le braccia incrociate sul petto e gli occhi chiusi.

FUNZIONARIO ALBERTO

Oddio! Questo qui ci è morto davvero!

Il funzionario Alberto tutto preoccupato si avvicina e ci china su di lui. Mario apre gli occhi di colpo tutto divertito e Alberto cade indietro a sedere, ansimante.

MARIO

Ma noooo. Sto facendo le prove!

Si gira e guarda gli altri anziani che, sulla soglia della porta, sono terrorizzati.

MARIO

Dai! Vieni anche te!

Indicandone uno.

MARIO

..eh...Come si chiama quel signore lì?

Il signore indicato da Mario, si fa avanti.

NANDO.

Nando Ferrari.

MARIO

Bravo Nando! Vieni a sdraiarti anche te, che dobbiamo aiutare il governo!

Nando ubbidiente, senza capire neanche il perchè si va a sdraiare vicino a Mario. Alberto esce dalla porta scuotendo la testa. Si chiude la porta alle spalle.

9. INT. STANZONE – GIORNO

Lo stanzone si è riempito di anziani, uomini e donne. chi seduto sulle sedie e chi sdraiato per terra. alcuni si fanno vento, altri si sono tolti le scarpe e comincia a fare veramente caldo. Mario è il leader incontrastato della scena e si fa un po' gli affari di tutti. Mario ne prende uno a caso.

MARIO

Ma te come sei morto?

PAOLO

Ah, non lo so. Però stamattina avevo male alla schiena...

MARIO

Ah! Allora è sicuramente per quello! E te?

Indicando una signora.

ANTONIA

Mah! Io veramente oggi stavo bene...

MARIO

Ma se sei morta, vuol dire che tanto bene poi non stavi!

Antonia ci pensa...

ANTONIA

Eh...in effetti...

Un altro salta su, seduto su una sedia dalla parte opposta.

GERMANO

Io conosco uno che alla mattina stava benissimo e alla sera era già bell'eche morto!

MARIO

Uhm..

Tutti riflettono su questo fatto tentando di dare una spiegazione. Germano abbassa la voce in tono solenne.

GERMANO

E' stata la mucca!

Tutti lo guardano con stupore.

GERMANO

La mucca impazzita! E' morto con la mucca impazzita!

Una vecchia fa un verso e si affretta a farsi il segno di croce. Un'altra tira fuori dalla borsetta il rosario e glielo allunga. Questa ringrazia con un cenno della testa e comincia a pregare.

Dalla porta chiusa provengono dei rumori. Tutti si zittiscono, si sente solo la vecchia che bisbiglia il rosario. Pure quelli che stavano a terra facendo finta di essere morti si alzano. Improvvisamente la porta si spalanca e si presentano il primo funzionario e il funzionario Alberto.

FUNZIONARIO

Forza signori siete liberi! Tutti a casa!

I vecchi si guardano intorno storditi e poi si guardano l'un l'altro, quasi dispiaciuti di doversi lasciare. Tutti attendono che qualcuno dica qualcosa. Mario si alza in piedi in tono solenne e si guarda intorno per essere sicuro di avere l'approvazione di tutti per parlare.

MARIO

Vedete? Il nostro Stato in fondo ci vuole bene!

Ci fa già andare a casa!

Da un angolo salta su una voce.

NANDO.

Sèèè, come Gesù:

<< Mario, alzati e cammina...>>

Fila va là...prima che ti dia un calcio nel culo!

Nando si alza in fretta e se ne va, seguito da tutti gli altri. Mario si guarda intorno, chiedendosi come mai tutti hanno fretta di andarsene. In fondo, lui ci stava bene. Quando è rimasto l'ultimo ormai, va verso la porta e stringe la mano ai due funzionari.

MARIO

Grazie! Grazie!

Mario se ne va lasciando i due funzionari allibiti a guardarsi in faccia.

10. Est. casa di mario – GIORNO

Mario è sotto il suo portone e suona il campanello per farsi aprire .

MARIO

Gina, sono io...

Pausa

GINA
(v.f.c.)

Io chi?

MARIO

Eh. Sono Mario!

Pausa

GINA
(v.f.c.)

Mario chi?

Pausa

MARIO
(allibito)

Come Mario chi? ehi. Mario tuo marito.

GiNA
(V.F.C.)

No, mi dispiace io sono vedova.

MARIO

Ma dai Gina non scherzare!

GINA
(V.F.C.)

Le dico che sono vedova!

Mario sorride per lo scherzo.

MARIO

Dai Gina aprimi che ti devo raccontare...

GINA
(V.F.C.)

Io non la conosco.

Mario comincia a preoccuparsi e a stancarsi dello scherzo.

MARIO

Diobòn Gina!Sono Mario! Aprimi!

GINA
(V.F.C.)

Mi dispiace, mio marito è morto. Vada a chiederlo alla posta.

Mario scuote la testa e si allontana. Poi ci ripensa e torna indietro. Suona ancora.

GiNA
(V.F.C.)

Chi è?

MARIO

Gina?

GINA
(V.F.C.)

Eh?

MARIO

Hai presente la tua amica?

La Lola?

GINA
(V.F.C.)

Eh.

MARIO

Beh. E' morta anche lei!

Sbrigati và, che ti perdi il funerale!

 

Fine

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