RASSEGNA STAMPA sui CORTOMETRAGGI e sulla Cultura cinematografica di ogni tipo...
In occasione della mostra “Il silenzio a colori” di Michelangelo Antonioni, la Casa del Cinema ospita, oggi e domani, la due giorni “I colori di Michelangelo”, una maratona dei film più importanti del Maestro intervallati da incontri con chi gli è stato vicino, nel lavoro e nella vita. Un’occasione speciale, doppia, per festeggiare i 94 anni di uno dei nostri più grandi cineasti. Il primo incontro nella struttura di Villa Borghese, stamattina, ha visto proprio il regista ferrarese presente. Applausi a scena aperta e un’accoglienza affettuosissima lo hanno accolto, insieme a una graditissima sorpresa: una lettera del sindaco di Roma Walter Veltroni. Al termine della lettura pubblica della missiva, Michelangelo Antonioni non ha contenuto la commozione, visibilmente e positivamente colpito. Di seguito il testo della lettera.
Carissimo Michelangelo,
oggi è un giorno durante il quale tu dovresti solamente ricevere regali e auguri per il tuo compleanno. Un giorno in cui dovresti "prendere" e basta. In realtà, di nuovo, sei tu a regalarci qualcosa. E questo qualcosa, come sempre, è un segno, grande, del tuo grande talento.
Una mostra di tuoi dipinti è un dono prezioso che fai alla nostra città, che fai al nostro Paese. Hai permesso a tutti noi di entrare in questo tuo mondo più nascosto, più intimo, sicuramente meno conosciuto - e che incredibile sorpresa per chi non sa...- ma che è parte, importante, dell'artista e dell'uomo Antonioni. Guardare le tue immagini, Michelangelo, sarà un modo per cercare di comprendere, ancora una volta, la genialità del tuo linguaggio, consapevoli della magia del momento.
Buon compleanno, Maestro. Con un grande, grandissimo abbraccio.
Walter Veltroni
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6 - Raisat Cinema World perderà il “World” e la programmazione futura sarà meno trans-etnica e più tricolore. Il direttore Paolo Giaccio ha in mente, ad esempio, di mandare in onda tutti, ma proprio tutti, i film finanziati dal famigerato Articolo 28.
Dagospia 29 Settembre 2006
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Michele Anselmi per “Il Giornale”
Naturalmente sarà un successo. Il patron della Festa romana, Goffredo Bettini, s’è detto “sicuro del programma e delle strutture”, l’incognita riguarderebbe solo “i flussi di pubblico”, nel senso che si teme troppa gente. Nel chiedere “un pizzico di generosità” ai critici, l’uomo dell’Auditorium ha anche ricordato che “la cultura non solo innalza l’animo delle persone, ma è anche un volano economico”. Insomma, l’identità gramsciana-imprenditoriale delle imminenti “Veltroniadi” (copyright del “Foglio”) è chiara. Meno chiaro, a curiosare nella sezione competitiva, dove non appare neanche un americano, è il criterio col quale sono stati scelti i sedici titoli che saranno giudicati dalla giuria popolare pilotata da Ettore Scola. Intendiamoci: nessun festival, al suo esordio, può strappare per il concorso ventuno anteprime mondiali, come è riuscito quest’anno a Venezia; colpisce però che di quei sedici film ben otto siano già passati al festival di Toronto e due stiano per passare al festival di New York.
Non ci credete? Ecco l’elenco, grazie al sito Imdb. L’argentino “Nacido y criado” di Pablo Trapero: Toronto 8 settembre. Il francese “Le voyage en Arménie” di Robert Guédiguian: Toronto 8 settembre. Il francese “Cages” di Olivier Masset-Depasse: Toronto 9 settembre. Il turco “Bes Vakit” di Reha Erdem: Toronto 10 settembre. Il francese “Mon colonel” di Laurent Herbiet: Toronto 11 settembre. L’italiano “La strada di Levi” di Davide Ferrario: Toronto 12 settembre. L’inglese “This is England” di Shane Meadows: Toronto 12 settembre. L’iraniano “Chand rooz ba’d” di Niki Karimi: Toronto 13 settembre. Per quanto riguarda il cinese “Wu Qingyan” di Tian Zhuangzhuang e il franco-italo-russo “Giardini in autunno” di Otar Iosseliani, il festival di New York li presenteràl’uno domani, l’altro il 2 ottobre. Anche il danese “Dopo il matrimonio” di Susanne Bier, fuori concorso, ha avuto la sua anteprima a Toronto, al pari dell’americano, cattivissimo, “Borat” di Larry Charles, che rifulge tra gli eventi speciali.
Certo, lo statuto romano lo prevede. “Noi tuteliamo che siano vergini rispetto all’Europa, fatta salva l’uscita nei paesi d’origine. L’esposizione mediatica e commerciale di un altro continente francamente non ci preoccupa”, scandisce Giorgio Gosetti, coordinatore generale della Festa. Che aggiunge: “Una regola più restrittiva sarebbe stata contraria allo spirito con cui abbiamo montato il progetto. Fa bene la Mostra a blindare il più possibile i suoi film. La nostra proposta concettuale è diversa: i festival si fanno per essere utili ai film e agli autori”. Insomma, il problema non esiste. Tanto che anche l’atteso “The boss of it all” di Lars von Trier, benché inserito nel menù di San Sebastiano, avrebbe potuto trovare posto alla Festa. “No, non si poteva, ma ci dispiace avervi dovuto rinunciare”, ammette Gosetti.
Tuttavia, nell’ambiente cinematografaro c’è chi ha già ribattezzato la Festa “Toronto a Roma”. Una cattiveria. Però basta scorrere il sito ufficiale, alla voce Comitato di Fondazione, per accorgersi che tra i membri figura Piers Handling, attuale presidente del festival di Toronto, nonché animatore di fervidi scambi cine-culturali tra Italia e Canada. Nel Comitato, in verità, c’è anche Davide Croff, presidente della Biennale, l’altro giorno applaudito come amico e alleato prezioso nel quadro di una strategia della “riappacificazione” che sembra aver già dimenticato le asprezze di un mese fa (Marco Müller, in risposta a una sgarbo mediatico, parlò di una Festa fatta con “gli scarti” veneziani e ne sortì un putiferio).
Poi certo, essendo la Festa del cinema il punto d’approdo di un’ambiziosa operazione veltroniana che mira ad attrezzare una nuova egemonia culturale e politica, non saranno simili quisquilie a rovinare, appunto, la festa. Anche se, a sinistra, “Liberazione” liquida la kermesse romana con un titolo stroncatorio che recita: “Molti soldi, poche idee”. Mentre il critico dell’”Unità”, Alberto Crespi, dissociandosi dal coro di elogi sperticati, si chiede: “Ormai ci sono più festival che film, forse la soluzione migliore, per il futuro, è proprio fare una Festa, punto e stop. Senza premi, senza concorsi”.
Dagospia 29 Settembre 2006
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http://qn.quotidiano.net
LUTTO NEL MONDO DEL CINEMA
Addio a Giuseppe Bennati
Fu regista e autore di successo
Il maestro firmò pellicole come 'Musoduro' (1954), 'L'amico del giaguaro' (1958), 'Labbra Rosse' (1960), oltre alla celebre versione televisiva di 'Marcovaldo', con Nanni Loy
Roma, 28 settembre 2006 - È morto a Milano, dopo un ricovero in ospedale per un improvviso malore, l'autore e regista 85enne Giuseppe Bennati che firmò, fra gli altri «Il microfono è vostro» (1952), «Musoduro» (1954), «L'amico del giaguaro» (1958), «Labbra Rosse» (1960) e «Congo vivo» (1961). Autore anche per la televisione, Bennati firmò nel 1970 il «Marcovaldo» con Nanni Loy tratto dai racconti di Italo Calvino.I funerali di Bennati saranno celebrati venerdì a Milano e la sua salma verrà poi tumulata nel suo paese d'origine, Pitigliano, in provincia di Grosseto, da dove si trasferì a Roma.Nella capitale frequentò il Centro sperimentale di cinematografia, compagno di 'studì di, fra gli altri, Paolo Panelli, Tino Buazzelli e Nino Manfredi Il regista Giuseppe Bennati ha diretto una ventina di film, dei quali è stato spesso anche sceneggiatore. La sua pellicola più nota si intitola «L'amico del giaguaro» (1958) interpretata da Walter Chiari e Carlo Delle Piane: si tratta di una simpatica commedia meneghina- romanista che propone la figura di un giovanotto milanese spiantato che si unisce ad una banda di borseggiatori.Bennati debuttò come regista nel 1951 con il film «Il microfono è vostro» dove recitarono Aroldo Tieri, Nunzio Filogamo e Nilla Pizzi.
Nel 1953 diresse «Musoduro», a cui seguì l'anno successivo nel 1954, «Operazione Notte». Risale al 1958 «Non scherzare con le donne», sceneggiato da Leo Benvenuti con nel cast Rosanna Podestà, Marco Vicario e Giorgia Moll. Sempre nel 1958 diresse il film «La Mina» con Elsa Martinelli. «Labbra rosse» fu la commedia del 1960 in cui Bennati diresse Giorgio Albertazzi, Laura Betti e Gabriele Ferzetti.Grande successo riscosse il film «Congo vivo» (1962) interpretato da Jean Seberg, Carla Bizzarri e Gabriele Serzetti. Sullo sfondo di una love story tra un giornalista italiano tornato in Congo e la sua amante, una signora belga, Bennati affrontava i problemi sociopolitici della nuova Africa indipendente con sincerità, serietà ed impegno. Nel 1970 Bennati diresse uno sceneggiato televisivo di ampio successo, «Marcovaldo», tratto dall'omonimo racconto dello scrittore Italo Calvino, interpretato da Nanni Loi, Arnoldo Foà e Didi Perego. Nel 1974 Bennati diresse uno dei suoi ultimi film, «L'assassino ha riservato 9 poltrone» con Rosanna Schiaffino, Paola Senatore e Chris Avram.
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Da "Non ti pago!" a "Filumena Marturano" Tutto il cinema dei tre De Filippo in dvd I film di Eduard, Peppino e Titina in una raccolta di pellicole restaurate e rimasterizzate
Tutti i film dei tre fratelli De Filippo in Dvd. Una collana che raccoglie il cinema di Eduardo, Peppino e Titina dagli anni Trenta alla fine dei Cinquanta. L'iniziativa è della Fabbri editori, che ha promosso il recupero di una serie di pellicole restaurate e rimasterizzate. Ad aprire la raccolta, il 30 settembre, sarà "Non ti pago!" (del 1942), una commedia diretta da Carlo Ludovico Bragaglia e interpretata dai tre fratelli. Poi toccherà, tra gli altri, ai vari "Filumena Marturano" (la prima in dvd in assoluto), "Ti conosco mascherina!", "Cameriera bella presenza offresi" (con Aldo Fabrizi e Vittorio De Sica) e "Assunta Spina".
27 settembre 2006
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Giovedì 28 Settembre 2006
E nel documentario “Core de Roma” l’anima e la voce del club giallorosso
di VERONICA CURSI
Il “core de Roma“ è in quei sessanta metri quadrati di sciarpe, gaiardetti e ricordi. Un tempio giallorosso, a due passi da via Merulana, dove ogni mattina, cascasse er monno , Sergio, Giorgio e Alfredo si danno appuntamento attorno a un tavolo da gioco per una scopetta di rito. E’ in quelle vie affollate di Testaccio, nelle storie del sorcara , del tappezziere , di Alfredo il lazialotto , vite che Gwyn Sannia, 28 anni, regista italo-inglese, ha voluto immortalare in un documentario «e che raccontano una Roma straordinaria che purtroppo ormai sta scomparendo».
Il “core de Roma” è un mini film indipendente. Cinquanta minuti di battute, che verranno presentate in anteprima sabato a piazza Santa Maria Liberatrice, alle 21, e che portano sullo schermo «l’essenza della romanità». «Quel modo di essere semplice, onesto e positivo - spiega il regista - che solo a Roma, in questa meravigliosa città, è possibile ritrovare». Un documentario, prodotto dall Oybo Productions, giovane società di produzione indipendente, che parla della vita da tifosi a Testaccio. Di un amicizia nata tanti anni fa, quella tra Sergio Rosi, presidente del mitico Roma club di via Branca, e dei suoi fedelissimi compagni, Giorgio il tappezziere e Alfredo il lazialone. E di come una passione, quella per la “maggica”, abbia saputo unirli per tutto questo tempo.
«Questo film - racconta Sannia - coinvolge tutti quei valori per cui chi è nato qui, non può che amare questa città: la sincerità della sua gente, la positività con cui si prende la vita. Ho vissuto a Londra per otto anni, prima di ritornare a casa. E in tutto questo tempo mi sono sempre chiesto cos’è che mi mancava laggiù. Poi un giorno passeggiando per Testaccio, in uno dei miei viaggi nella Capitale, ho capito: quello che mi mancava era il calore delle persone, la loro semplicità». Così Sannia ha deciso di raccontare Roma, attraverso i romani. E l’ha voluto fare passando due anni a girare al Roma club, «coda di una città che ormai sta scomparendo». «Volevo capire perché il tifo lì fosse così sentito - racconta - E allora mi sono detto chi meglio di Sergio e dei suoi “seguaci”, può spiegarmelo? Passando intere giornate a contatto con loro, ho capito infatti che questa passione per il calcio, è solo un riflesso di quello che sono in realtà tutti i romani: calorosi in ogni cosa in cui credono». Nel suo documentario Sannia ha voluto raccontare le vite di quei testaccini e lupacchiotti, ormai 60enni, e delle loro giornate passate a prendersi in giro, tra una partita a scopetta e una moviola in tivvù, quando la domenica pomeriggio, all’ora x, il Roma club si trasforma in una curva da stadio tanti sono gli applausi, i fischi,
le trombette a tutto spiano. In quegli ahò , annamo e anvedi , Sannia ha ritrovato il “core” di una città sempre più frenetica, che nella passione per il
calcio, nella rivalità stracittadina e in un quartiere, ritrova però tutta la sua anima popolare.
http://www.ilmessaggero.it
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3 - NEW YORK VELTRONI PRESENTA LA FESTA A DE NIRO…
Da “La Stampa”
Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, ha presentato a New York insieme con il sindaco Michael Bloomberg e l'attore Robert De Niro, la Festa di Roma, dal 13 al 21 ottobre, con in particolare la prima edizione di un grande festival cinematografico popolare. A New York, Veltroni, presidente del comitato della fondazione che ha organizzato il festival, ha in calendario incontri con le principali organizzazioni ebraiche americane, anche in vista dell'apertura del museo della Shoah. De Niro è l'ideatore del Tribeca Film Festival, creato per rilanciare il sud di Manhattan dopo l’11 settembre. Un festival gemellato ora con la Festa di Roma.
Dagospia 29 Settembre 2006
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http://www.adnkronos.com
ROMA: ANTONIONI METTE IN MOSTRA IL 'SILENZIO A COLORI'
Roma, 28 set. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Con il titolo 'Il silenzio a colori' sara' inaugurata domani ed in mostra fino al 22 ottobre presso il Tempio di Adriano la mostra che raccoglie i dipinti del regista Michelangelo Antonioni.
Curata da Enrica Antonioni ed allestita da Renzo Piano, amico ed estimatore del maestro, con Massimo Alvisi, Junko Kirimoto, Enrica e Michelangelo Antonioni. L'esposizione raccoglie oltre ottanta dipinti inediti e trenta sculture, composte da bozzetti tridimensionali realizzati in diversi cartoncini, risalenti agli ultimi quattro anni nei quali e' possibile ritrovare la medesima attenzione cromatica e formale che ha connotato la sua cinematografia. La pittura di Antonioni, colorata, astratta e vitale, evidenzia come la creativita' ed il talento non conoscano eta': la personale del celebre regista verra' infatti inaugurata domani, giorno del suo 94° compleanno.
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http://www.unisob.na.it
28.9.2006 - 16.14
CAPUANO: "LA FESTA DEL CINEMA DI ROMA È UN'INIZIATIVA GOFFA"
Il regista napoletano: "Nessun coraggio, la rassegna finirà all'ombra del Lido" Ancora polemiche sulla Festa internazionale del cinema di Roma, al via il prossimo 13 ottobre. Dopo gli attacchi del direttore della Mostra di Venezia Marco Muller, stavolta lo sgambetto arriva da Antonio Capuano. Il regista napoletano non nasconde i suoi dubbi e definisce la manifestazione come "un'iniziativa goffa, che finirà inesorabilmente all'ombra del Lido".
"Sono pronto a essere smentito - ha detto Capuano - ma quella di Roma mi sembra una iniziativa goffa, che non ha senso così come è stata organizzata". Al centro della critica, ancora una volta, la scelta delle date, visto che la Festa della capitale, fortemente voluta così dall'amministrazione Veltroni, andrà in scena quando a Venezia i proiettori saranno ancora caldi.
"Mi chiedo che bisogno c'era di organizzare l'evento così a ridosso della Mostra. In questo modo Roma non dimostra nessun coraggio e fa una cosa inutile, anzi potenzialmente dannosa". secondo l'autore de "La Guerra di Mario", oltre all'interferenza il rischio più grande è di mettere sotto riflettori inadeguati film molto belli. "Non metto in dubbio il valore degli autori e delle opere in concorso, che è alto - ha continuato - semmai mi sembra inadeguato il contesto che offre loro la rassegna. Tra star e senso di glamour si vuole imitare lo stile di Venezia, senza però avere la stessa tradizione". Il giudizio di Capuano è netto, ma lascia spazio alla speranza. "Magari sbaglio, la mia è solo una sensazione e sarei felice di essere smentito dai fatti. Comunque se oggi avessi un film pronto di certo non lo darei a Roma, ma a Venezia".
[Alessandro Potenza]
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http://www.cineuropa.org
Festa di Roma 2006 – Francia
La città eterna ospita il cinema francese
Con una ventina film francesi, tra produzioni e coproduzioni selezionate alla prima edizione della Festa del internazionale di Roma, il cinema d’oltralpe fa la parte del partner internazionale numero uno per la manifestazione in programma dal 13 al 21 ottobre. Tra i 16 film in concorso figurano quattro produzioni maggioritarie: Le Voyage en Arménie di Robert Guédiguian (leggi la news), Mon colonel di Laurent Herbiet (leggi l'articolo), L'Héritage di Temur e Gela Babluani (leggi la news) e Jardins en automne del georgiano Otar Iosseliani (produzione di Films du Losange con gli italiani di Cinemaundici e i russi d Cinema Without Frontiers). C’è poi la coproduzione minoritaria Cages del belga Olivier Masset-Depasse (leggi l'intervista) rivenduta dai parigini di Films Distribution.
Nella sezione ‘Première’ figurano Le Concile De Pierre di Guillaume Nicloux (leggi la news) con Monica Bellucci e Catherine Deneuve. Babe Films è presente invece con N di Paolo Virzi con Daniel Auteuil e con La sconosciuta di Giuseppe Tornatore, due film coprodotti in quota minoritaria dalla Francia. In questa sezione TF1 International assicura le vendite del film spagnolo Alatriste di Agustin Diaz Yanes.
Les Ambitieux di Catherine Corsini (leggi l'articolo) avrà diritto a una presentazione fuori concorso mentre Nos Jours Heureux di Eric Toledano e Oliver Nakache sarà proiettato come evento speciale nella sezione "Alice nele città" (leggi la news) che ospita altri cinque film francesi: Azur et Asmar di Michel Ocelot, U di Serge Elissalde e Gregoire Solotareff, Je m’appelle Elisabeth di Jean-Pierre Ameris, Le Temps des Porte-Plumes di Daniel Duval e Les Aiguilles rouges.
In "Visions On Reality" sono presenti il film d’animazione Renaissance di Christian Volckman (leggi il Focus), La Faute à Fidel di Julie Gavras con Stefano Accorsi (leggi la news), il documentario Héros Fragiles di Emilio Pacull (V.L.R. Productions, rivenditore Films Distribution) e Le Dernier Caravansérail di Ariane Mnouchkine.
Fabien Lemercier
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9 - REGIA DI PIETRO INGRAO…
Arriva con quasi settant’anni di ritardo, ma è un vero diploma in regia, seppure onorario, quello che il Centro sperimentale di cinematografia consegnerà il 20 ottobre a Pietro Ingrao. Iscritto al Centro nel 1936 e mai diplomato, Ingrao, che ha collaborato alla sceneggiatura di film come Ossessione, è stato apprezzato saggista di cinema, molto legato a protagonisti della stagione neorealista quali Giuseppe De Santis e Gianni Puccini. Proprio Puccini e De Santis, poi registi, furono suoi compagni di corso insieme ad Alida Valli, la grande attrice scomparsa qualche mese fa di cui Ingrao, che poi scelse la politica, non smise mai di esaltare quella che definiva «l’algida bellezza» su molte riviste di cinema alle quali collaborò nel dopoguerra. (L.D.C.)
Dagospia 28 Settembre 2006
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http://www.corriere.it
Scontro con la Mussolini: «Fascista, sei una merda secca»
Sgarbi dopo la lite in tv: «Il reality è morto»
Sfogo dell'assessore alla Cultura di Milano, intervistato da Play Radio. Giovedì in onda una versione "censurata" de «La pupa e il secchione»
Un momento della lite tra Vittorio Sgarbi e Alessandra Mussolini nel corso dela reality tv di Italia Uno «La pupa e il secchione» (Liverani)
MILANO - Vittorio Sgarbi: «Fascista». Alessandra Mussolini: «Non ti permettere». Sgarbi: «Non sei fascista?». La Mussolini si alza e si allontana dicendo: «Ma è matto, è matto!». È il clou della lite tra Sgarbi e la Mussolini per un diverbio sui voti della giuria a una delle coppie, quella composta da Alessandro Sala e Rosy Dilettuso, del reality «La pupa e il secchione», in onda giovedì alle 21.05 su Italia 1. La lite, anticipata in parte mercoledì sera da «Striscia la notizia» (Guarda il video) si vedrà in versione integrale durante la puntata di giovedì del reality condotto da Federica Panicucci ed Enrico Papi. Ma l'assessore alla Cultura di Milano vuole avere l'ultima parola e lo fa in un'intervista odierna a Play Radio: «Dopo il mio animato litigio con la Mussolini ci hanno fatto rifare la scena come in un film» ha denunciato.
«IL REALITY E' MORTO» - E in diretta, ospite di Fabio Canino e Francesca Zanni, emette la sentenza senza appello: «Il reality è morto». Sgarbi ha denunciato come i vertici di Italia 1 abbiano tagliato la scena del litigio. Giovedì andrà infatti in onda una versione "censurata" del programma (Audio). «È tutto finto – dice Sgarbi – non ha più senso parlare di reality. La cosa curiosa è che ho dato della fascista alla Mussolini, e lei si è offesa». La lite è poi sfociata in una raffica di insulti. «Non capisci niente, sei una merda secca» dice Sgarbi alla Mussolini. Che replica: «Tu straparli». Segue intervento della Panicucci che cerca di riportare la calma.
28 settembre 2006
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2 - ADESSO VENEZIA È AVVERTITA: QUESTO SARÀ UN VERO FESTIVAL
Paolo Mereghetti per il “Corriere della Sera”
La festa ha tolto la maschera e ha svelato la sua vera natura, di autentico e agguerritissimo festival. Non che qualcuno ne dubitasse, ma le polemiche estive sembravano voler accreditare l'immagine di una felliniana «sagra de noantri», caciarona e variopinta. Alla presentazione del programma, ieri, è rimasto solo il lato variopinto (meglio, pirotecnico) di un elenco di film davvero di prima scelta. Certo, per ora si tratta solo di titoli. Dopo le proiezioni il giudizio sarà definitivo ma fin d'ora molti film sembrano proprio da non perdere.
Gli italiani sono tutti e tre novità assolute ma dopo le ultime, convincenti prove, Francesca Comencini che riporta il nostro cinema di fiction a
confrontarsi con i temi dell'oggi (la corruzione, il potere, il denaro) fa molto ben sperare. L'argentino Trapero, il georgiano-francese Ioseliani, l'inglese Meadows o l'«armeno-marsigliese» Guédiguian sono tutti registi di primo piano.
Così come i due cinesi: Tian ha già al suo attivo un capolavoro come The Blue Kite (in Italia visto solo, ahinoi, sulle reti satellitari) e Fu Zi segna il
ritorno dopo un lungo silenzio del maestro hongkonghese Patrick Tam. Il confronto con i film cinesi selezionati a Venezia non sarà certo l'ultima
scintilla di questa Festa.
Di grande interesse anche i titoli della sezione Première e non solo per il numero di star che farà arrivare a Roma, dalla Kidman a DiCaprio, da Richard Gere alla Bellucci a De Niro.
Ci sarà Virzì che usa la commedia per raccontare Napoleone, Tornatore che si misura con il thriller, Shainberg che firma un «ritratto immaginario» della fotografa Diane Arbus, per non parlare di Scorsese e del suo The Departed. E l'elenco prosegue con la sezione Extra, la più «sperimentale». Il rischio, oggi, sembra solo quello dell'indigestione.
Dagospia 28 Settembre 2006
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Ischia (NA) - «Questo governo di centrosinistra si sta comportando come quello precedente di destra»: ribelle nel dna, Marco Bellocchio ha sempre parlato scomodo e non manca di farlo ancora criticando le scelte della sinistra nel cinema.
«Auguro scelte più coraggiose e innovative, per ora vedo immobilismo e prassi lottizzatorie. Insomma sono preoccupato», aggiunge il regista premiato con il Gattopardo d'oro 2006 al Premio Luchino Visconti in corso a Ischia alla fondazione La Colombaia.
Il riferimento è ad alcune nomine, i cambi al vertice dell'istituto Luce e di Cinecittà Holding e i possibili cambi al Centro sperimentale di cinematografia. «Hanno fatto bene a confermare Luciano Sovena, una persona di destra messa dall'altro governo ma che è stato molto capace. Approvo questo comportamento. Invece - sottolinea - che senso ha mettere a capo di istituzioni cinematografiche importanti gente che niente o poco sa di cinema? Magari per accontentarli dopo una mancata elezione? Ne ho parlato anche con Citto Maselli e condivideva il mio malumore. Eppure il ministro per i beni culturali Francesco Rutelli è una persona intelligente, ma sono deluso. Nella divisione dei posti hanno dato più importanza ad accontentare magari i delusi dalle elezioni che a fare scelte giuste».
E citando Visconti, che da giovane fece un'invettiva contro "i cadaveri" che a suo dire governavano il cinema in Italia (idealmente ripreso nella frase tormentone del suo ultimo film, Il regista di matrimoni), Bellocchio aggiunge: «Non credo che in Italia per il cinema comandino i morti ma attenzione che in questo governo di centrosinistra non prevalgano i morti o vecchie logiche».
Il regista piacentino, notoriamente critico fino all'irriverenza verso il cattolicesimo (lui che ha studiato dai salesiani) ma anche verso il comunismo, in età matura è coerente con ciò che è stato da giovane, all'epoca dei Pugni in tasca, il suo primo film datato 1965, e del Nome del padre del 1971, e aggiunge: «Noi cineasti dobbiamo difendere questo spirito di ribellione, questo non essere riconciliati con la realtà, perché il cinema è un'arte oggettivamente contraria al conformismo e guai se lo dimentica».
Cosa che invece rischia di fare, prosegue Bellocchio, «in un mercato dominato dalla tv e che obbliga a sempre più autocensure». In questo senso, nell'anno del centenario dalla nascita, può essere importante la lezione di Luchino Visconti, «del primo Visconti, quello della Terra trema, di Bellissima, di Ossessione, fino a Senso. Un regista il cui rigore stilistico resta memorabile, una lezione di cinema. Nel cinema di oggi, così mediocre, così povero nella ricerca delle immagini che quasi potresti ascoltarlo come alla radio, i lavori di Visconti restano di un prezioso assoluto».
Dopo Il regista di matrimoni, interpretato da Sergio Castellitto e Donatella Finocchiaro, il regista ha cominciato a scrivere un nuovo film ancora top secret. Intanto però alla prossima Festa di Roma porterà Sorelle, un film ad episodi nato da diversi cortometraggi girati durante il corso di cinema che tiene a Bobbio, Farecinema. «Sarà - conclude Bellocchio - un evento cui parteciperà anche Bernardo Bertolucci nel cartellone del nuovo festival di Roma».
Alessandra Magliaro
da: http://www.liberta.it
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"Il cinema è amore. È impensabile
farlo con il denaro..."
Parla Silvano Agosti, regista indipendente che presenta il suo film su Basaglia
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«Il cinema è morto, e anche il mondo non sta tanto bene»
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5 - PIPPITEL USA: VINCONO I REALITY (DA NOI CALANO)...
Negli Stati Uniti è lo show "Dancing With the Stars" (giovedì alle 21 sulla ABC) il nuovo re degli ascolti. La versione italiana dello show creato dalla BBC Worldwide "Strictly Come Dancing", "Ballando con le stelle 3" con Milly Carlucci ha collezionato il 26,90 di share con 4.506.000 spettatori. Un risultato in calo rispetto all'exploit delle passate edizioni. La puntata americana ha invece incollato agli schermi 20,2 milioni di spettatori. Seconda posizione per "Sunday Night Football" (NBC) con 18,4 milioni di telespettatori. Al terzo posto un altro reality-show: "Survivor: Cook Islands" (CBS, 18 milioni di spettatori). Non dorme sugli allori invece Simona Ventura.
La versione nostrana "L'Isola dei famosi 4" (dal 13 settembre su RaiDue) ha collezionato, per ora, un risultato meno florido del previsto. La prima puntata è stata vista da quasi 4 milioni e 500 mila spettatori. Mercoledì la seconda puntata dell'Isola ha avuto una notevole flessione totalizzando il 20,7% di share. La scorsa edizione totalizzava almeno il doppio. C'è da dire però che "Survivor" gioca con gente del tutto sconosciuta: questa volta, i partecipanti sono divisi in quattro tribù separate e rivali, bianchi, neri, latini ed asiatici. La nuova stagione è ambientata nelle isole di Cook, nel Pacifico meridionale, e ha fra i protagonisti un poliziotto, un chitarrista heavy metal, un avvocato e il manager di un salone per laccarsi le unghie.
Secondo la classifica della Nielsen Media Research (11-17 settembre) il quarto posto spetta alla trasmissione "Dancing With the Stars results" (ABC 16,3 milioni). Quinto posto infine per la CBS con l'oramai classico telefilm acchiappa-ascolti "CSI: Crime Scene Investigation" che ha totalizzato 15,6 milioni di spettatori. La settima stagione è iniziata ieri sera 21 settembre, nel consueto spazio del giovedì alle 21.00.. Anche in Italia CSI (in tutte le sue versioni) ha sbancato gli ascolti di Italia 1. Tuttora va in onda la quarta stagione ogni mercoledì alle 21.00 con una media d'ascolto che tocca i 4 milioni di spettatori. La Fox di Rupert Murdoch vince (al sesto posto) con "House": il telefilm in Italia (Italia1) domenica scorsa ha incollato agli schermi quasi 5 milioni di telespettatori i quali hanno seguito le avventure di "Dr. House Medical Division" (seconda stagione), negli States ha totalizzato invece 15,2 milioni di spettatori tv (terza stagione).
Per quanto riguarda invece la tv via cavo a vincere è lo sport. I primi due posti spettano all'emittente ESPN, rispettivamente con al partita di football "Vikings vs. Redskins" (con 12,6 milioni di spettatori) e "Chargers vs. Raiders" (10,5 milioni). Il wrestling del canale USA si aggiudica il terzo e quarto posto con la "WWE Raw", trasmesso il lunedì alle 22 (4,6 milioni) e alle 21 (4,4 milioni). Il grande riscatto della Fox arriverà invece con gennaio 2007. Infatti partirà "American Idol", il talent-show canoro che lo scorso anno ha letteralmente sbancato gli ascolti, arrivando a superare i 36,3 milioni nella ultima puntata del 24 maggio scorso. "American Idol" è trasmesso (con ottimi ascolti) da oltre 100 nazioni fuori dagli Stati Uniti, dal Canada, al Giappone fino alla Finlandia. Da noi non è mai arrivato (E.B.)
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1 - LOST 3: IL GRAN RITORNO DI BOONE...
*Attenzione Spoiler*. Mancano oramai pochi giorni alla partenza negli Stati Uniti (ABC, 21.00) della terza serie di Lost. Se alcuni segreti sono stati nel frattempo svelati, grazie al gioco interattivo "Lost Experience" ed alla pubblicazione online (su YouTube) dello "Sri Lanka Video", ora un'altra novità, questa volta riguardante il cast. Per l'attore Ian Somerhalder che interpreta Boone, è prevista una "risurrezione" nella terza serie di JJ Abrams. Boone è il fratello di Shannon (Maggie Grace). Tra lui e la sorella i rapporti sono sempre stati molto complicati. Sull'isola ha voluto iniziare una nuova vita, lasciandosi alle spalle logoranti ossessioni. Stava tornando in America dopo aver salvato la sorella da una relazione difficile. Ha legato con Locke, per il quale ha sempre provato un grande rispetto finchè, causa un incidente, è morto alla fine della prima serie.
L'episodio, che vedrà il suo ritorno, andrà in onda l'11 ottobre. Boone "resusciterà" nel territorio degli "others". Negli Stati Uniti, il programma vanta una media di 23,5 milioni di telespettatori a settimana e la seconda stagione lo ha consacrato campione di ascolti battendo "Desperate Housewives" nella fascia del primetime. Osannato dalla critica e dal pubblico, “Lost” ha collezionato nel 2005 ben 6 Emmy Awards, tra cui migliore regia, musica ed effetti speciali, mentre nel 2006 ha vinto 1 Golden Globe come miglior serie drammatica e il premio come miglior cast della categoria "Screen Actors Guild Awards"... (Elmar Burchia per Dagospia)
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3 - USA: PIU' TV CHE SPETTATORI...
Nella stanza da letto, in bagno, nel soggiorno, in garage o nel giardino: oramai la gente vede la tv dovunque. E' così anche il numero di apparecchi televisivi negli Stati Uniti ha superato quello dei telespettatori. Infatti, secondo la ricerca della Nielsen Media Research negli Usa ad oggi ci sono in media 2,73 apparecchi TV ogni 2,55 abitanti. Più della metà dei cittadini americani possiede più di tre televisori, il 19 percento ne possiede solo uno. Nel 1975 nel 57 percento delle case americane c'era ancora solo una tv, l'11 percento ne aveva più di tre. Secondo la Nielsen, in media, l'apparecchio tv resta acceso in ogni abitazione tipica americana per 8 ore e 14 minuti: ciò equivale ad un'ora in più rispetto a 10 anni fa. Di queste 8 ore l'americano medio guarda effettivamente la tv per 4 ore e 35 minuti al giorno, ogni giorno... (E.B.)
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10 - OMAGGIO A FIRENZE…
Roma-Firenze 1-0: in anticipo sulle celebrazioni del quarantennale dell’alluvione, previste a novembre, fiorentini e non sono stati mobilitati per rivedere sabato 23 a Palazzo Venezia un documento eccezionale recuperato dalle teche della Rai: Per Firenze, il documentario che girò Franco Zeffirelli nel 1966, un viaggio nel dramma dell’alluvione condotto dalla voce inconfondibile di Richard Burton. Il Doc Fest, festival organizzato da Carlo Fuscagni e Rubino Rubini, lo ha trasformato in un evento, con il commento di Zeffirelli e di esperti come il sovrintendente per il Polo museale romano, Claudio Strinati. (L.D.C.)
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16:40 - Una nuova sala per la Festa di Roma
Una nuova sala sarà presente al villaggio della Festa del Cinema di Roma. Si chiamerà PalaRomaUno e avrà due mila posti. La nuova sala presenterà gli appuntamenti di maggior richiamo di pubblico in leggera differita rispetto alle altre sale. È stato annunciato oggi in Campidoglio da Walter Veltroni, che ha anche ricordato che La Festa del Cinema sarà fatta soprattutto per il pubblico, ed è per questo che i costi dei biglietti saranno popolari e senza differenziazioni fra i cittadini riguardo all'accesso nelle sale: "Tutti dovranno acquistare i biglietti - ha precisato il sindaco - e saranno accreditati solo coloro che seguiranno la manifestazione per lavoro".
I biglietti saranno in prevendita dal 26 ottobre, presso la biglietteria dell' Auditorium e quelle del gruppo Lottomatica. Non sarà possibile acquistare più di due biglietti e i prezzi varieranno dai 10 € della sezione Premiere nella sala Santa Cecilia, ai 7 € della sezione Concorso nella sala Sinopoli, dai 3 ai 7 € della sala Petrassi e del Teatro Studio, mentre la sala RomaUno avrà gli stessi prezzi della Cecilia e della Sinopoli o a seconda delle proiezioni. Per tutte le altre sale il costo sarà di 4 €.
[di Fe. I.]
http://news.cinecitta.com
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Colpaccio al Trailers FilmFest, anzi uno Scoop!
Roma – E’ stata presentata il 20 settembre alla Casa del Cinema la 4ª Edizione del Trailers FilmFest , l’unico festival che premia e festeggia gli ‘spezzoni’ promozionali che spesso fanno la fortuna o la sfortuna di un film. La manifestazione si terrà come sempre nello splendido scenario di Catania il 28, 29 e 30 settembre prossimi e prevede tre categorie in concorso per il Miglior Trailer della stagione cinematografica appena trascorsa (pellicole uscite nelle sale italiane dal luglio 2005 al giugno 2006): Miglior Trailer Italiano, Miglior Trailer Europeo e World. Sarà poi il pubblico catanese e quello di internet (al sito www.trailersfilmfest.it nella sezione ‘Concorso’) - con apposita scheda - a scegliere fra i tre vincitori delle tre categorie il Miglior Trailer della stagione, che si aggiudicherà, insieme agli altri due, l’Elefantino d’oro - simbolo della città di Catania. Sono 30 in totale i trailers selezionati (elencati nel box qui sotto) e ad eleggere i tre vincitori sarà una giuria di esperti del mondo del cinema e del giornalismo nazionale, tra cui spiccano i nomi di Fulvia Caprara de La Stampa, l’illustre sceneggiatore e scrittore Vincenzo Cerami ed il critico cinematografico di grande esperienza Callisto Cosulich.
I 30 trailers in concorso
SELEZIONE ITALIA
1. La tigre e la neve di Roberto Benigni
2. Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio
3. Il mio miglior nemico di Carlo Verdone
4. I giorni dell’abbandono di Roberto Faenza
5. La bestia nel cuore di Cristina Comencini
6. Ti amo in tutte le lingue del mondo di Leonardo Pieraccioni
7. Notte prima degli esami di Fausto Brizzi
8. Sangue di Libero De Rienzo
9. La passione di Giosuè l’ebreo di Pasquale Scimeca
10. La seconda notte di nozze di Pupi Avati
SELEZIONE EUROPA
1. La marcia dei pinguini di Luc Jacquet
2. Oliver Twist di Roman Polanski
3. Una top model nel mio letto di Francis Veber
4. Bambole Russe di Cedric Klapisch
5. La rosa bianca di Marc Rothemund
6. Paradise Now di Any Abu-Assad
7. Senza Destino di Lajos Koltai
8. Tristano & Isotta di Kevin Reynolds
9. Volver di Pedro Almodovar
10. Persona non grata di Krzysztof Zanussi
SELEZIONE WORLD
1. L’era glaciale 2 – il disgelo di Carlos Saldanha
2. Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l’armadio
3. I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee
4. A History of Violence di David Cronenberg
5. Transamerica di Duncan Tucker
6. Romance & Cigarettes di John Turturro
7. Match Point di Woody Allen
8. Munich di Steven Spielberg,
9. The New World di Terrence Malick
10. Missione: Impossible III di J.J. Abrams
Lo stuzzicante programma prevede anche tre bellissime rassegne tematiche.
Sapore di Trailer, un omaggio al cinema di Enrico e Carlo Vanzina tutto racchiuso in una raccolta di trailers dei loro film, che ormai sono divenuti dei veri e propri cult e che hanno realizzato i maggiori incassi in Italia dagli anni ’80 ad oggi, realizzata appositamente per il Trailers Filmfest 2006.
Una delle chicche più interessanti è senz’altro la rassegna dedicata ai trailers dei film di Pedro Almodovar intitolata L’indiscreto fascino del trailer, che ha l’obiettivo di ripercorrere la carriera del brillante cineasta spagnolo - divenuto ormai un’icona pop - con una raccolta inedita di trailers originali (in lingua spagnola) che vanno dalle avventurose pellicole d'esordio (come L’indiscreto fascino del peccato) ai famosi successi internazionali degli ultimi anni.
Ultima, ma solo in ordine cronologico, la rassegna intitolata La notte dei trailers viventi, - Immagine
un volume della sterminata raccolta realizzata da Ermitage Cinema con i più appassionanti trailers della storia del nostro cinema (da Amarcord di Fellini a Il Gattopardo di Luchino Visconti, passando per i capolavori di Bergman e Kurosawa) e che ha l’obiettivo di osservare sotto la lente d’ingrandimento i cambiamenti nei modi di fare comunicazione dagli anni ’60 ad oggi.
A cura di Luciana Morelli http://cinema.multiplayer.it
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di OLIVIERO LA STELLA
LA SPESA per la cultura, e in particolare per i libri, «è un investimento e non un consumo», scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio all’Associazione italiana degli editori (Aie), che è stato letto ieri mattina all’apertura degli Stati generali dell’editoria.
Poco più tardi è intervenuto il presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. Ha sottolineato lo stretto legame esistente fra l’investimento in conoscenza e la capacità innovativa di un sistema produttivo. Ha spiegato che non è un caso se l’Italia è agli ultimi posti in Europa sia dal punto di vista della produttività che nell’acquisto di libri: la spesa pro capite è pari a circa 65 euro l’anno contro i 209 della Norvegia, i 185 della Germania e i 155 della Finlandia, come evidenzia una ricerca dell’Aie. Questo nesso è stato ben afferrato da nazioni come la Cina e l’India dove, ha detto Montezemolo, si fanno investimenti impressionanti nella formazione, nella ricerca e più in generale nella crescita della conoscenza, paesi che puntano a diventare «fabbriche di idee». Qui da noi, ha aggiunto, «anche su questo terreno scontiamo dieci anni di non scelte». E’ venuto il momento di decisioni coraggiose e lungimiranti, ha concluso, di un colpo di reni da parte della classe dirigente del Paese.
E’ quanto auspicano pure gli editori, come ha detto il loro presidente Federico Motta aprendo i lavori degli Stati generali. Per questa seconda edizione - che come la precedente si svolge a Roma, al San Michele - è stato scelto lo slogan “Investire per crescere”. «Mi auguro - ha detto Motta - di poter chiudere stavolta con una iniezione di fiducia, la stessa che avevo chiesto in occasione degli Stati generali del 2004». Allora le risposte del governo, rappresentato dal ministro Giuliano Urbani (e non Rocco Buttiglione, come erroneamente oggi abbiamo scritto), furono piuttosto deludenti.
Gli editori chiedono allo Stato investimenti e strumenti (fra i quali una legge per il libro) diretti a promuovere la lettura nel nostro Paese. Attualmente gli investimenti pubblici sono irrisori. Basti pensare che è di soli 2,02 euro la spesa pro capite delle biblioteche per l’acquisto di libri. Una cifra che si è via via ridotta nel corso degli ultimi anni: nel 2000 era infatti pari a 2,73 euro. I finanziamenti statali a campagne di promozione della lettura sono uguali a zero, contro i 20 milioni di euro spesi dalla Gran Bretagna, i 12 della Francia e gli 8 della Spagna.
Tuttavia cresce - seppur di poco - la propensione degli italiani alla lettura, come evidenzia la tabella pubblicata in questa stessa pagina: fra il 2000 e il 2005 la popolazione dei non lettori si è infatti ridotta passando dal 61,4 al 57,7%. Ma, all’interno di questo fenomeno se ne verifica un altro che non induce all’ottimismo. Illustrando un’indagine realizzata dall’Ipsos per la Mondadori, il vice-presidente dell’Aie Gian Arturo Ferrari ha spiegato che la lettura sta sempre di più diventando un fenomeno elitario, in coerenza con il fenomeno di polarizzazione sociale in atto nel Paese. Aumentano infatti i lettori appartenenti alla classe socio-economica alta mentre diminuiscono quelli delle classi inferiori, così come aumenta il divario fra Nord e Sud. Se l’Italia per essere competitiva deve diventare un paese più meritocratico, come ha detto Montezemolo, questi dati non possono non preoccupare.
C’è pertanto grande attesa da parte degli editori (e non solo) per quanto dirà stamane il vice-presidente del Consiglio Francesco Rutelli, che interverrà a conclusione del convegno. I primi segnali dal fronte governativo sono tuttavia incoraggianti. Il ministro dell’Università e della Ricerca, Fabio Mussi, si è detto sostanzialmente d’accordo con le tesi e le proposte degli editori (e non ha mancato di far osservare al presidente della Confindustria che le imprese italiane investono in ricerca solo lo 0,4% del Pil, contro lo 0,8 della media europea e il 2% degli Stati Uniti). Paolo Peluffo, capo del dipartimento Informazione ed Editoria di palazzo Chigi, ha annunciato una campagna per la promozione della lettura. Progetto al quale, ha aggiunto dopo di lui il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ricardo Franco Levi, verranno destinate «risorse non indifferenti: 10 milioni di euro». Levi ha detto inoltre che verrà presto ricostituito il Comitato per la tutela della proprietà intellettuale, con il compito di fare «proposte operative per la lotta alla pirateria». Si tratta di una battaglia che sta molto a cuore agli editori i quali, come già abbiamo scritto, asseriscono di ricevere dalla pirateria libraria un danno pari a 350 milioni di euro l’anno.
da ILMESSAGGERO.it
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i Primi al Cinema - Foligno 28 settembre 1 ottobre 2006
Sezione dedicata al cinema. Proiezione di spezzoni cinematografici di film culto che
raccontano in che modo ed in quale contesto il "Primo Piatto" è stato nel
tempo interpretato sul grande schermo. Degustazione delle originali ricette proposte
nei film a euro 2,00.
Chiostro San Giacomo
Un Americano a Roma con Alberto Sordi
Miseria e Nobiltà con Totò e Sofia Loren
L'Appartamento con Jack Lemmon e Shirley Maclaine
Il Gattopardo con Claudia Cardinale e Alen Delon
La Grande Abbuffata con Marcello Mastroianni e Ugo Tognazzi
Il Postino con Massimo Troisi e Maria Grazia Cucinotta
I Ponti di Madison County con Meryl Streep e Clint Eastwood
The Big Night con Isabella Roseellini e Campbell Scott
Terapia e Pallottole con Robert de Niro e Billy Cristal
The Beach con Leonardo di Caprio
Il Gladiatore con Russel Crowe
The Terminal con Tom Hanks
Apertura:
Giovedì 28 settembre dalle 16.00 alle 23.00
Venerdì 29 settembre dalle 16.00 alle 23.00
Sabato 30 settembre dalle 10.00 alle 23.00
Domenica 1 ottobre dalle 10.00 alle 21.00
All'appetitoso mondo dei Primi Piatti è dedicato il grande evento I Primi d'Italia. È
un evento unico nel suo genere, in quanto promuove tutta la cultura del mondo primi
piatti e lo fa in un modo del tutto originale immergendo il degustatore in
un'affascinante universo fatto di gusto e qualità, divertimento, cultura e
curiosità.
L'intera città di Foligno ti invita a prendere parte ad un esperienza unica: la
visita dei Villaggi del Gusto in tutte le sue forme, la degustazione del riso
italiano di qualità, della migliore polenta, degli gnocchi, di ogni tipo di pasta e
delle zuppe. Inoltre si può assistere alle lezioni e alle dimostrazioni dei grandi
chef , abbinare i vini con i primi, divertirti con le serate di spettacolo e
conoscere tutta l'arte dei primi piatti.
I Primi d'Italia sono tutto questo ed ancora di più. Un evento che si rivolge a
tutti, dagli operatori del settore ai semplici appassionati, senza dimenticare i
bambini e la loro creatività con I Primi d'Italia Junior o l'attenzione alle
intolleranze alimentari con corsi speciali ed villaggi appositi. L'evento celebra
infine tutti i prodotti agroalimentari di qualità, innovativi e tradizionali,
indispensabili per creare un primo piatto indimenticabile.
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7 - Da “La Stampa” - «Sono rimasta esterrefatta quando Quentin mi ha raccontato, inquadratura per inquadratura, tutti i miei film». Lo ha detto Edwige Fenech al Tg5 riferendo di un suo colloquio con il regista Quentin Tarantino, che l’ha chiamata per farle interpretare l'horror di Eli Roth “Hostel 2”, da lui prodotto.
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9 – CINEMA PER CRISTIANI, ARRIVA FOXFAITH…
Il successo della “Passione di Cristo” di Mel Gibson, ha aperto a molti gli occhi sull’esistenza (soprattutto negli Stati Uniti), di un mercato florido per i film e la fiction a sfondo religioso.
Mercato su cui la Fox Filmed Entertainment si sta gettando a capofitto.
Nascerà infatti FoxFaith, una casa di produzione che metterà in cantiere almeno 12 film l’anno, la metà dei quali arriverà nelle sale (e magari, seguendo l’esempio di Gibson, cercherà un rapporto privilegiato con le chiese) e l’altra metà uscirà direttamente in homevideo.
L’immagine di Fox è controversa negli USA. Da un lato il network televisivo è visto come il fumo negli occhi dalle comunità più conservatrici e religiose per la sua programmazione “allegra”, ma il canale all news ha invece guadagnato credibilità proprio per le sue posizioni “conservative”…
Dagospia 20 Settembre 2006
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VIDEOCLUB -
De Sica, da truffatore a eroe -
8/9/2006
di Lietta Tornabuoni
Da un racconto di Indro Montanelli (edizione Rizzoli), Roberto Rossellini trasse nel 1959 una storia molto italiana di imbrogli, orgogli, menzogne e vanità ancora oggi tutt'altro che superata. Diceva Rossellini: «Ho voluto mostrare che nel mondo attuale non esistono più eroi. Esistono soltanto momenti accidentali in cui si diventa eroi. A me interessa l'uomo che, per ragioni importanti, si comporta da eroe».
Il generale Della Rovere racconta di un anziano truffatore che a Genova nel 1943-'44, durante la seconda guerra mondiale, estorce soldi ai parenti dei prigionieri dei tedeschi promettendo di farli liberare. Viene sbugiardato da una signora da lui turlupinata. Lo arrestano. Un colonnello tedesco gli propone di salvargli la vita se, dal carcere di San Vittore a Milano, spacciandosi per un generale a capo della Resistenza, farà la spia riferendo informazioni apprese dai detenuti. L'uomo accetta. Ma il contatto diretto con i prigionieri politici in carcere, la consapevolezza delle torture loro inflitte, lo inducono a cambiare idea: anche lui sarà vittima, insieme con i prigionieri ebrei, della fucilazione di rappresaglia per l'uccisione da parte dei partigiani del federale fascista di Milano.
Non è uno dei film più belli di Rossellini: però toccante, ironico, molto interessante anche dal punto di vista tecnico-stilistico, per diversi espedienti che il Maestro avrebbe poi usato nel suo lavoro televisivo. E' un' interpretazione magnifica di Vittorio De Sica, che soltanto raramente esagera un poco nei toni grotteschi, ma è altrimenti geniale, colmo di dignità fiera e, nonostante tutto, divertente. La copia del film (Leone d'Oro alla 20ª Mostra di Venezia) da poco restaurata, è perfetta. I due Dvd (interviste con Rossellini e con lo studioso Adriano Aprà, versioni diverse del film) sono accompagnati da un'antologia critica e (in edizione limitata) dal testo del racconto di Montanelli.
Roberto Rossellini -
Il generale Della Rovere -
2 DVD
Minerva/Raro Video - genere
DRAMMATICO
(fonte: Tuttolibri, in edicola sabato 9 settembre)
http://www.lastampa.it
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Dal 15 al 24 settembre torna ad animare piazze e teatri milanesi l’undicesima edizione del Milano Film Festival, uno dei più importanti festival di cinema indipendente, che negli anni ha saputo trasformarsi accogliendo suggestioni culturali diverse ed eterogenee, dalla musica ai laboratori teatrali per bambini.
IN CONCORSO - Tra le oltre 2mila opere iscritte, da più di 90 paesi diversi, il concorso lungometraggi è composto da 6 film, tutte opere prime, mentre il concorso dei cortometraggi da 51 opere ( ¦ Guarda i trailer). La selezione di quest’anno traccia un percorso, fatto di immagini e suoni, attraverso le diverse e molteplici visioni della società contemporanea, spostandosi dalle periferie del mondo alle periferie cittadine, passando attraverso vissuti quotidiani e profonde questioni sociali, etiche e politiche, per poter offrire allo spettatore del festival una panoramica, il più completa possibile, sulla giovane cinematografia internazionale e indipendente.
FUORI CONCORSO - Ricchissimo il programma dei film fuori concorso, divisi per sezioni: si va da «Colpe di Stato», una rassegna di documentari che testimoniano di crimini, ingiustizie e massacri spesso compiuti in nome della libertà, della sicurezza e della religione a «Histoire(s) du cinema – Il cinema secondo Jean-Luc Godard», in cui l’opera viene presentata nel suo insieme per la prima volta a Milano, accanto ad alcuni film centrali nella formazione del fiume di immagini di cui è composta l’opera stessa, come «Ordet», «Roma città aperta», «The Great Dictator», «La Règle du Jeu».
«Incontri italiani» è una sezione dedicata ai giovani registi italiani dove attraverso proiezioni e incontri si confrontano idee e progetti per creare contatti e nuove collaborazioni. «Un altro cinema americano» indaga la complessa società americana attraverso una rassegna di lungometraggi e cortometraggi, che raccontano in modo non convenzionale la nuova società americana, alle prese con i suoi fantasmi, esterni e interni, dalla guerra globale al terrorismo.
MILANO FILM FESTIVALINO - Il «Milano film festivalino» è un festival nel festival, uno spazio in cui i più piccoli diventano protagonisti, uno luogo di partecipazione attiva e di creazione. Un vero e proprio evento parallelo, con proiezioni di cortometraggi, laboratori di animazione, costruzione di oggetti sonori, spettacoli di burattini, lezioni di doppiaggio. L’Acquario Civico di Milano, appositamente allestito, sicuro, protetto e curato con i materiali più svariati, ospiterà il «Milano film festivalino» durante i weekend di sabato 17 e domenica 18 settembre, sabato 23 e domenica 24 settembre.
BORSA DEMOCRATICA DEL CINEMA - Dopo il successo della prima edizione, si inaugura la seconda edizione della Borsa Democratica del Cinema, dal 21 al 24 settembre alla Fondazione Antonio Mazzotta. Registi, sceneggiatori, attori e scenografi, case di produzione e distribuzione, scuole di cinema, enti e giovani realtà indipendenti si ritroveranno per presentare idee e progetti per un cinema di qualità e riflettere sullo stato attuale dell'industria cinematografica.
LA MUSICA AL FESTIVAL - Per dieci giorni non sarà solo cinema, ma anche musica in una mescolanza di generi e suoni, si può ascoltare l'indie-rock e il folk, la musica classica e quella balcanica, l'elettronica e il funk, tutti i giorni, in concerti live e dj set. I concerti live e i dj set avranno luogo dalle 19 fino alle 24 ogni sera nel piazzale antistante il Piccolo Teatro e all’Arena Civica di Milano. Durante i dieci giorni di festival si alterneranno, dalle 19 fino all’una di notte, band emergenti, tra cui Musetta, i Kid Weird & The Combos, i Nusty Records, i Fake P e i Sursumcorda, ad artisti già riconosciuti sulla scena musicale italiana e internazionale: Almamegretta (domenica 17) , Appaloosa e Offlaga Disco Pax, Kosovni Odpadki, Etnorchestra, e molti altri. Domenica 24 settembre grande festa di chiusura con il patchanka dei Mau Mau, in tour con il loro ultimo album, «DEA».
PROGETTO OSPITALITA' - «La Casa dei Registi» è un progetto di ospitalità alternativa per registi, addetti ai lavori e appassionati di cinema che raggiungeranno Milano per partecipare al festival. Una struttura allestita per far fronte agli elevati costi di pernottamento delle strutture alberghiere di Milano, e per offrire un luogo d’incontro e scambio collettivo. La Casa dei Registi sarà allestita presso BaseB – Zona Bovisa, in uno spazio che mischia archeologia industriale, design, laboratorio e cantiere (via Lambruschini 36. Per informazioni: holidays@milanofilmfestival.it). Qui i registi e gli ospiti potranno godere delle facilities più tradizionali delle strutture di ospitalità, come una zona notte e un’area relax, internet point, edicola internazionale, colazione e servizio radiobus. Il prezzo a notte per i registi è di 10 euro, 20 per gli ospiti esterni.
Arianna Chieli
15 settembre 2006
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4 – LIZZANI BACCHETTA MALTESE, “QUALUNQUISTA DEL CINEMA”
Michele Anselmi per Il Giornale - Autorevole quando bastonava il Cavaliere e quei pezzi di centrosinistra che non gridavano al regime; qualunquista quando s’occupa di cinema e dintorni. Capita a Curzio Maltese, prima firma di “Repubblica”. L’uomo si diletta ogni tanto a scrivere di film, con lo spirito un po’ naïf di chi intravede nella materia un altro modo per parlare di sé. Ma neanche lui, pur venerato a sinistra, poteva immaginare che il decano del cinema d’impegno sociale, Carlo Lizzani, rispolverasse l’infamante accusa. È successo a un convegno di “MicroMega”, dove l’ottantenne regista di “Banditi a Milano” si è chiesto con una punta di malizia: “Forse noi cineasti italiani non sappiamo fare comunicazione se due o tre volte l’anno ci tocca leggere certe cose qualunquistiche scritte da Curzio Maltese, commentatore che pure stimo”.
In realtà, la comunicazione non c’entra. Al pari di molti autorevoli colleghi, Maltese si affaccia ai festival e verga di tanto in tanto umorali “j’accuse” che fanno il paio con altrettanto umorali “scoperte”. Già qualche tempo fa, il critico Piero Spila si divertì a sfotticchiarlo, parlando di “un tuttologo particolarmente attivo che, dopo aver visto i film di Muccino e Moretti, ha decretato ufficialmente il risveglio del cinema italiano (appena un paio di mesi prima ne aveva decretato il definitivo seppellimento a causa dei finanziamenti pubblici)”. Certo, resta scolpito nella memoria un incongruo attacco a Francesca Archibugi per via del titolo di un film: “L’albero delle pere”. Bastò quello, all’incauto Curzio, per risparmiarsi la visione.
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Pirateria e cinema: le major hollywodiane chiedono al Governo cinese un risarcimento di 200 mila euro
La Motion Picture Association (MPA), associazione che rappresenta gli interessi delle case cinematografiche statunitensi, ha reso noto che 6 major hollywodiane - Walt Disney, Twentieth Century Fox, Paramount Pictures, Vivendi Universal Studios, Time Warner e Columbia TriStar Home Entertainment - hanno chiesto al Governo cinese un risarcimento 1,98 milioni di yen, pari a circa 200 mila euro.
In particolare le case cinematografiche accusano due società cinesi, la Shanghai Hezhong Enterprise Development e la Shanghai Yatu Film Culture Broadcasting, di vendere copie pirata dei DVD da loro prodotti.
"L'azione legale promossa vuole dimostrare come il copyright debba essere rispettato e che c'è un prezzo da pagare per chi lo viola", ha dichiarato Mike Ellis, Senior Vice President and Regional Director della MPA per l'Asia Pacifico. Ellis ha aggiunto che la MPA è disponibile ad aiutare il Governo cinese nella lotta contro la pirateria.
Lo scorso giugno da uno studio pubblicato dalla MPA è emerso che in Cina a causa della pirateria le case cinematografiche nel corso del 2005 hanno perso in termini di ricavi circa 2,7 miliardi di dollari. Quasi il 93% dei film venduti in Cina, infatti, sono copie pirata. Lo studio mostra anche come il fenomeno della pirateria negli ultimi due anni sia aumentato con Internet, anche se la pirateria su CD è ancora la causa maggiore del mancato profitto delle vendite.
Secondo i dati dello studio, le perdite nette registrate dall'industria cinematografica cinese nel 2005 sono pari a 1,5 miliardi di dollari contro i 565 milioni di dollari riportati dagli studios americani. Tuttavia, occorre precisare, che in due anni, le major statunitensi hanno considerevolmente aumentato le loro perdite sul mercato cinese. Nel 2003 le case cinematografiche hollywodiane hanno registrato di 178 milioni di dollari di perdite nette sul mercato cinese.
La Shanghai Hezhong Enterprise Development e la Shanghai Yatu Film Culture Broadcasting nel 2003 sono state condannate da un tribunale di Shanghai per violazione di proprietà intellettuale. Il tribunale le ha condannate a risarcire i major cinematografiche statunitensi. Più precisamente le due società hanno dovuto pagare101.000 yen a 20th Century Fox Film, 35.000 yen a Walt Disney Corp e 35.000 a Vivendi Universal Studios.
Alessandra Gonzales
© 2006 Key4biz
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Mimmo Calopresti, cineasta superimpegnato di film come “La seconda volta” e documentari sull’Olocausto, nonché ex fidanzato dell’attrice “intellò” Valeria Bruni Tedeschi, è comparso insieme alla nuova fiamma Flavia Vento all’esclusiva festa in onore di Lynch a Palazzo Papadopoli. Una conferma, dopo la love story Canalis-Muccino: il calciatore non va più di moda, oggi la velina aspira al regista.
Dagospia 09 Settembre 2006
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2 – UBI MAJOR, PUBBLICO CESSAT: “REPULISTI” IN SALA GRANDE
Applausi in Sala Grande. Pubblico in delirio? Perché i conti, da oltre 10 giorni, non tornano tra quello che vediamo alle proiezioni per la stampa e quello che leggiamo il giorno dopo sulla stampa stessa?
Mistero svelato da Davide Croff: su mille posti in Sala Grande solo 30 vengono realmente messi in vendita, il minimo di legge. Questo significa che 970 spettatori sono scelti dagli sponsor.
E' come se a decidere chi può comprare i biglietti del Lotto ci fosse chi mette la posta. In questo caso le Major. Prima hanno fatto di tutto per escludere gli accrediti "verdi" quelli dei giovani cinefili a rischio di fischi dalle sale riservate alla stampa. Poi hanno "ripulito" la Sala Grande". Mostra col trucco?
3 – MOLLICA AMA AMELIO
Dire che Vincenzo Mollica parla (quasi) sempre bene dei film è banale. Ma il suo commento al polpettone mal-cotto di Gianni Amelio (Casa Rai) sfiora lo scandalo. Film ben accolto? Ma a quale visione l'ha visto? A quella riservata alla stampa quotidiana c'e' stato il gelo. A quella dei periodici una decina di applausi e tutti fuori perplessi.
In Sala Grande, ci dice l'Ansa, 8 minuti di applausi. Vedi notizia precedente e capisci perché.
4 – OMO CIAK
Se siete esasperati dai film che fino ad ora Marco Muller vi ha propinato, provate al Cinema Astra, in via Corfù 9, a due passi da Santa Maria Elisabetta, sempre al Lido. Sono in corso le "Giornate del cinema omosessuale". Il programma è sul sito: www.cinemarte.net. Martedì sera c'era un pubblico molto molto interessato.
8 – LANCIA-PARTY: “SEMBRA PORTA PORTESE”
Michele Anselmi per Il Giornale
“Lancia forever”, profetizza lo slogan, e bisogna riconoscere che la casa torinese, nuovo sponsor della Mostra, non ha badato a spese, surclassando, nel confronto, la Citroën degli anni scorsi. E però, in mezzo a tanta signorilità, tra rare macchine d’epoca esposte e intonate cine-suggestioni (chi non ricorda la mitica Aurelia B24 Convertibile del “Sorpasso”?), ecco il passo falso, all’insegna di un discreto “cafonal”, per dirla con Dagospia. Trattasi della cena di gala con festa incorporata svoltasi martedì sera nell’esclusiva cornice - come s’usa scrivere - degli ex hangar aeronautici Sorlini: novecento ospiti, fuochi d’artificio, il management della Lancia al gran completo, con la trinità Marchionne, Elkann, Montezemolo a fare gli onori di casa, musica e fantasisti sui trampoli, soprattutto le due nuove Ypsilon e Delta da presentare alla stampa specializzata.
(Luca Cordero di Montezemolo - U.Pizzi)
Sembrava un convention per i venditori più che una serata legata al cinema, e sin qui poco male. Però gli organizzatori hanno pensato bene di dividere tra ospiti di serie A, invitati alla cena delle 21 sotto la tensostruttura già eretta davanti all’Excelsior, e ospiti di serie B, previsti dalle 23 in poi, ma solo se forniti di braccialetto gommoso con logo della casa. Risultato: in centinaia sono rimasti fuori, fin quasi mezzanotte, in attesa che i vip, dentro, terminassero di consumare un pasto neanche troppo intonato al clima umido della laguna (fusilli, filetti, dolci di cioccolata). Solo a dessert esaurito, i rudi uomini della security hanno dato il via libera ai festivalieri della seconda ondata, pronti ad esibire l’atipico lasciapassare. Commento di un noto press-agent: “Sembra Porta Portese”.
MISSIVE. Contrariamente a quanto scritto ieri, Medusa ha risposto alla lettera vergata da Marco Müller nella prospettiva di chiudere l’incidente diplomatico, dopo l’esclusione dalla Mostra di “Viaggio segreto” di Roberto Andò. La missiva è ferma nel ribadire qualche punto di dissenso, ma disponibile alla riapertura del dialogo con Venezia. Del resto, non poteva che finire così. In materia, i “mai più” sono destinati a durare poco. Sbollita la rabbia (tre anni fa toccò a Raicinema), si rifà pace. Intanto, però, sarà Roma a gioirne, specie se “La sconosciuta” di Tornatore approderà alla Festa capitolina.
(Paolo Giaccio - U.Pizzi)
GAY PRIDE. Paolo Giaccio, l’editor responsabile di RaiSat Cinema World, non perde l’occasione per ribadirlo. Basta con le veline procaci e allusive. Così, per la striscia quotidiana dalla Mostra “Faccio cose, vedo gente”, ha scelto, a guisa di “inviati speciali”, una coppia gay composta dai ballerini Patrick King e Johan Silverhult. L’uno nero americano, l’altro biondo svedese, i due vengono dall’ensemble di Carolyn Carlson. Alla Biennale Danza sono di casa, nella vita sono “sposati”. Le loro corrispondenze dalle feste stanno diventando un “cult” (basta che non sprofondino nello “stracult”).
GHEZZIANA. Dalla rubrica di Ghezzi su “l’Unità”: “Amo la prima fila e poco considerata, le ‘maschere’ pur attente e gentili non si rendono conto di chi c’è non c’è”.
Dagospia 06 Settembre 2006
artspia@yahoo.it
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1 – AMELIO PESANTE MA NON DA ELIMINARE IL RONFARE DI BLANDINI
Un Amelio da “SuperQuark”, più documentario che film, con Castellitto che inalbera una sola espressione. Cinema pesante ma non da eliminare il ronfare di Gaetano Blandini, il direttore della divisione cinema del ministero dei Beni Culturali. Rutelli presente in platea, con la sua Palomba in jeans, avrà gradito la colonna sonora?
2 – GIANNI AMELIO: “SONO PANSESSUALE”
Il film che Gianni Amelio presenta a Venezia - “La stella che non c’è”, in uscita nei cinema l’8 settembre - lo ha portato in Cina a girare il film e parlare con il regista di stranieri, riferendosi all’Italia di oggi, è un tema delicato. Dalle pagine di Vanity Fair in edicola dal 7 settembre, Amelio racconta della sua adozione di un ragazzo albanese. Come ha fatto, dal momento che è solo? “Ho adottato tutta la famiglia. Suo padre è uno dei miei migliori amici, vive con la moglie e gli altri figli in un paese dell’Albania. E Luan, che ho adottato quando aveva 16 anni, sta in Italia ma va anche spesso da loro. Certo, lui non ha mai avuto problemi di integrazione, parla perfettamente l’italiano. A mio figlio ho dato ciò che avrei voluto ricevere io quando avevo 16 anni: qualcuno che mi adottasse, che mi offrisse una possibilità”.
Ma il fatto di essere omosessuale? “Ma io non sono omosessuale. Sono pansessuale, nel senso che ho avuto molte esperienze, talvolta casuali e altre provocate, con uomini ma non solo. Vede, alla mia età non si hanno più remore, e credo che chi fa il mio mestiere faccia bene ad ammettere pubblicamente di essere omosessuale, se lo è, perché può aiutare altre persone a venire allo scoperto in modo sereno. Però non è il mio caso. E poi io non ho mai creduto alla convivenza, ma solo alla seduta momentanea, legata al piacere, che certo può durare anche un sacco di tempo. Oggi sto molto bene con me stesso, e sono comunque sempre pronto ad aprire la porta di casa”.
3 – I 17 MINUTI DEL PRODINO
La tocca e fuga di Prodino dalla Mostra Veneziana ha avuto un siparietto di 17 minuti. Il tempo di durata del corto di Antonello Sarno dedicato ai 50 anni dei David che il premier ha voluto visionare in una saletta privata.
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PLUG-IN PREMIERE PRO
Cara Daniela ho la risposta alle tue domande. Ci sono vari plug-in per premiere, che possono aiutarti nella fotografia del tuo video, ma quello che ti suggerisco è MAGIC BULLET MUVIE LOOKS,scaricabile in versione demo, per provarlo (MA COSTA UN BOTTO!!!) ma rimediabile da chiunque, diciamo così.Comunque questo plug-in ti servirà a dare un look cool ai tuoi video, regolando i parametri del bilanciamento del bianco, del contrasto e del colore,un direttore della fotografia virtuale.I vari filtri proposti da MBML sono caratterizati da preimpostazioni usate in grandi film come:il magico mondo di amelie;matrix;salvate il soldato rayan ecc.La versione che io ho visto, comprendeva 8 filtri circa, ma nel sito della mbml ne ho vist decine con esempi multimediali(si dice così?).Ho voglia di scrvere e quindi ti do altre due dritte.Se vuoi ottenere un look cinematografico dai tuoi video digitali, solo i filtri non bastano.Oltre i filtri dovrai portare la velocità a 24p(dai 25i della telecamera),lavorarla in questo formato, per poi riversarla di nuovo in 25i(che è il formato video interlacciato di lettura).Questo non è facile per chi è alle prime armi(per colpa della fusine dei field) ma informandoti potrai far sembrare il tuo video, come se tu lo avessi girato con una macchina da presa 35mm cinematografica.L'ultima dritta riguarda la grana.La pellicola non ha i pixel, ma una sorta di polverina sulla pellicola,detta grana.L' occhio umano moderno è abbituato a riconoscere la grana e associarla ai film.Premiere ti permette di aggiungere la grana al tuo filmato.Ma ATTENZIONE,per mia esperienza è meglio non esagerare, perchè la grana vuol dire perdita di qualità(ma è solo questa la differenza).Io personalmente aggiungo l'1%di grana e regolo la luminosità a +1%per le scene più scure e 0% per quelle più illuminate. SPERO DI ESSERTI STATO UTILE E BUONA FORTUNA.
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MOSTRARE I PROPRI LAVORI
Osservare da soli le proprie riprese è divertente e poco impegnativo. Le cose cambiano quando dobbiamo invece mostrarle al pubblico. A questo punto, sarebbe davvero increscioso se, dopo avere fatto tanta fatica a preparare dei filmati, non riusciste a proiettarli per qualche banale problema di collegamento elettronico. I principali metodi che potete utilizzare per mostrare i vostri lavori sono indicati di seguito. Qualunque sia il procedimento che avrete scelto, vale la regola di provare i collegamenti qualche giorno prima. In questo modo, potrete verificare di avere tutto il necessario e potrete procurarvi in tempo ciò che manca (gli apparecchi che vi vengono forniti hanno gli ingressi necessari? I cavi sono abbastanza lunghi?). Potrete inoltre disporre in modo conveniente le sedie, l'eventuale TV o lo schermo da parete. Potrete verificare la possibilità di oscurare l'ambiente, etc.
Dalla telecamera alla TV in tempo reale.
Una telecamera montata su di un microscopio può inviare il proprio segnale analogico direttamente ad una TV e un gruppo di persone può vedere in tempo reale quello che succede fra i vetrini. Questo è particolarmente comodo per un insegnante, consentendogli di evitare la fila dei ragazzi che altrimenti dovrebbero guardare al microscopio uno alla volta e la conseguente perdita di tempo. Inoltre egli può illustrare collettivamente ed in tempo reale ciò che compare sullo schermo.
Dalla videocassetta alla TV.
L'osservazione in tempo reale ha il suo fascino, ma è difficile riuscire a mostrare quanto si desidera. Se per esempio volete parlare delle amebe, non è affatto detto che nel campione di acqua di stagno che avete portato quel giorno con voi ce ne siano. Un filmato può invece raccogliere spezzoni che riguardano tanti organismi diversi, frutto di mesi di osservazioni. Un modo semplice per preparare un simile filmato è quello di montare i diversi spezzoni su di un nastro VHS. Con i televisori di recente fabbricazione, collegati per mezzo del cavo Scart al videoregistratore, si può mostrare il filmato con il semplice azionamento del pulsante "play" del videoregistratore, senza bisogno di fare altre operazioni. In altri televisori, è necessario premere anche il pulsante TV/AV del televisore. In televisori più vecchi, privi di collegamento Scart, occorre inviare il segnale dal videoregistratore alla TV per mezzo del cavo d'antenna ed è necessario sintonizzare il televisore sul canale del videoregistratore, normalmente il n° 36. Questa operazione non è sempre semplice e va provata prima.
Da disco al monitor di un computer o alla TV.
I filmati possono essere registrati sul disco rigido di un computer, su CD e volendo anche su DVD come semplici files video. Questi filmati potranno essere osservati sul monitor del computer per mezzo di appositi programmi di visualizzazione, chiamati anche programmi multimedia (multimedia players), perchè trattano anche il sonoro. Fra i più famosi programmi di questo tipo abbiamo: Windows Media Player (particolarmente adatto per i filmati AVI), Real Video (nato per streaming radio/TV), Quick Time (prodotto dalla Apple e particolarmente adatto per filmati MOV). Anche i visualizzatori utilizzano i codec per mostrare i filmati. In realtà, questi visualizzatori non si limitano a gestire i propri files, ma sono in grado di gestire una varietà di filmati, essendo dotati anche dei codec più importanti in circolazione. Alcuni di questi visualizzatori sono forniti insieme con il sistema operativo. Questi stessi visualizzatori ed altri possono anche essere scaricati da Internet.
E' possibile creare videodischi quali: VCD, S-VCD e DVD. Questi dischi possono essere inseriti in lettori DVD per computer e i filmati possono essere visti al monitor del computer, oppure possono essere inseriti in lettori da tavolo per DVD ed i relativi filmati possono essere visti alla TV.
Il Video CD, o VCD, è stato introdotto dalla Philips e dalla Sony nel 1993. Ha una risoluzione di 352x288 px (PAL), comparabile al VHS. I filmati sono compressi con il sistema MPEG-1. Un VCD contiene 70 minuti di filmato e per un film normale ci vogliono 2 dischi. Per realizzare un VCD, è sufficiente avere un masterizzatore ed un programma adatto.
Il DVD è stato introdotto nel 1997 e deriva dal Video CD. E' nato come supporto video, ma viene utilizzato anche per musica e dati. I filmati hanno una risoluzione di 720x480 o di 720x576 px, maggiore di quella del SVHS. Questo sistema utilizza la compressione MPEG-2 e ogni DVD può contenere oltre 2 ore di video in alta qualità o 8 ore di video formato VHS.
Il Super Video CD, o S-VCD, è intermedio ai due sistemi precedenti. Il supporto è un normale CD-Rom, ma i filmati gli vengono riversati con una qualità intermedia, paragonabile al sistema SVHS e sono compressi in MPEG-2. Ogni disco S-VCD contiene circa 40 minuti di filmato e per un film normale ne occorrono 3.
Il DivX è un sistema di compressione MPEG-4 che può essere utilizzato su VCD, S-VCD e DVD. Utilizza fondamentalmente lo stesso algoritmo di compressione di MPEG-1 ed MPEG-2, con la differenza di elaborare soltanto le variazioni fra un fotogramma e l'altro. A parità di qualità, questo sistema raggiunge un rapporto compressione superiore a quello dell'MPEG-2 e ai precedenti codecs MPEG-4. Viene utilizzato sia su lettori per computer e su lettori da tavolo per TV. La risoluzione del formato arriva a 720 x 576 px ed ha una qualità molto vicina a quella del DVD. Il sistema Xvid è un'ottimizzazione del DivX, nato come open source. E' un sistema di compressione comparso da poco tempo e si sta affermando.
Proiezione di foto e di filmati digitali.
Da diversi anni, per proiettare delle presentazioni da computer su di uno schermo a parete sono stati utilizzati proiettori formati da tre piccoli monitor TV di alta luminosità, filtrati ciascuno con uno dei tre colori primari. Questi proiettori fornivano immagini di qualità molto bassa. La luminosità era insufficiente e la definizione scadente. Recentemente, sono comparsi sul mercato degli speciali proiettori per foto e filmati digitali capaci di proiettare su schermo a parete immagini di alta qualità, molto luminose e nitide.
Proiezione di foto e filmati stereoscopici.
La tecnica degli degli anaglifi, più conosciuta come la tecnica dei due colori, è la più semplice da mettere in opera anche come proiezione. Probabilmente, il metodo migliore è quello di utilizzare il proiettore citato sopra, il quale produce immagini abbastanza grandi da potere essere viste con comodità da numerose persone, cosa che non è possibile con un televisore. Gli spettatori devono mettere gli occhiali bicolori. Secondo un altro procedimento, fotografie e filmati riprese con due macchine separate, possono essere inviate con due proiettori, di cui uno polarizzato orizzontalmente e l'altro verticalmente, su di uno schermo metallico (non depolarizzante). Queste immagini vanno osservate con appositi occhiali muniti di filtri polarizzatori. Una terza tecnica prevede di proiettare un filmato i cui singoli fotogrammi devono essere vengono visti alternativamente con l'occhio destro e con quello sinistro. A tale scopo, agli spettatori vengono forniti speciali occhiali a cristalli liquidi sincronizzati con il proiettore.
Foto e filmati in Internet.
Immagini e filmati possono essere inserite in pagine html e possono essere mostrate ad un pubblico vastissimo. Un filmato digitale può essere anche spedito per posta elettronica come qualsiasi altro file. Una volta ricevuto, il filmato può essere visionato con le tecniche che già conosciamo. Un altro metodo è quello di inviare un filmato come flusso di dati da osservare durante la trasmissione. Questa modalità di invio "a flusso", usata anche per trasmissioni radio, viene chiamata "streaming".
http://www.funsci.com/fun3_it/riprese/riprese.htm
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8 - PINOCCHIO MUSULMANO? ZEFFIRELLI: NON C'E' DA MERAVIGLIARSI…
(Adnkronos) - ''Hanno fatto diventare Pinocchio musulmano? Non c'e' da meravigliarsi. Gli islamici hanno trasformato in un'opera ispirata ai principi musulmani anche la Divina Commedia di Dante...quindi, ormai non c'e' piu' da meravigliarsi di niente''. Cosi' il regista cinematografico Franco Zeffirelli commenta con l'ADNKRONOS la notizia della riscrittura in chiave islamica delle avventure del burattino piu' celebre al mondo, decisa dal ministero dell'Educazione della Turchia. Nella nuova versione del libro di Carlo Collodi pubblicata nel Paese di Ataturk, infatti, il pezzo di legno che vuole tramutarsi a tutti costi in un bambino in carne ed ossa si rivolge al padre chiedendogli ''in nome di Allah, dammi del pane''. Il rifacimento in chiave musulmana dei dialoghi di Pinocchio e' solo un esempio dei tanti libri simbolo della tradizione occidentale che, per essere sulla lista dei testi raccomandati dal ministero dell'Educazione turco, hanno dovuto trasformare i loro personaggi in fedeli di Allah.
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Roberta Petronio per “Il Messaggero”
Reportage di Umberto Pizzi da Zagarolo
Tevere e baretti sulle sponde, un sassofonista che suona in penombra sul ponte Fabricio, piazza San Bartolomeo si gode una serata placida di fine estate. Appoggiata ad un muretto c'è la coppia di fratelli del cinema italiano, Carlo e Enrico Vanzina, tra saluti e chiacchiere aspettano che arrivi l'ora giusta per darsi in pasto ai flash, in attesa sull'Isola del Cinema. In cartellone l'altra sera, una doppia proiezione di pellicole a loro firma: “Il ritorno del Monnezza” e “I Mitici”.
I due figli del celebre Steno si sono appena lasciati alle spalle i set di “Olè”, prossimo film di Natale con Boldi, Salemme e Daryl Hannah, la sirena americana che a luglio ha agitato la chioma bionda proprio su queste pietre bagnate dal fiume. Instancabili, già si sentono pronti per un western all'italiana, dal soggetto di Sergio Leone “Colt 45”. A Carlo piace rivisitare i generi: «Lo spin off ? Scelta piacevole per chi ama il cinema», confessa a passeggio sull’Isola Tiberina. Spinti dalla brezza notturna, nel frattempo, arrivano alla spicciolata: attori arruolati in tempi diversi nei cast di famiglia, amici personali, addetti ai lavori, ammiratori comuni del vanzistyle .
Insomma, l'ampio e variegato universo Vanzina. Enrico, accompagnato dalla moglie Federica , ricorda: «Su questa isola è stato girato uno dei film che mi lega di più a mio padre, “Febbre da cavallo”. E poi questa arena all’aperto è magnifica". C’è Adriana Russo, interprete della miniserie tv “Anni '60” firmata dai Vanzina, e poi volti comici di ieri e di oggi come Claudio Saint Just e Andrea Perroni . Arrivano insieme, inseparabili, Roberto “Er patata” Brunetti e Monica Scattini, il primo nel film al fianco del “monnezza” Claudio Amendola. Lei, già interprete de “Le finte bionde”, incassa complimenti sulla blusa maculata abbinata ai sabot. Insieme ripetono: «Non potevamo mancare».
Per la giovane e bruna attrice Elisabetta Rocchetti , in jeans e amica bionda al fianco, baci e abbracci da Carlo e Enrico. Mita Medici in gonna rosso gitano, scende i gradini con Luigi Di Fiore, attore di “Un posto al sole” e ora regista (“Taxi Lovers”): estrae dalla borsetta le foto dei suoi tre cuccioli jack russell in cerca di nuovi padroni. E' in partenza per Venezia, questa sera leggerà poesie indiane all'evento “Bollywood in Venice”.
Strette di mano tra figli d'arte: Manuel De Sica, autore di musica sinfonica e presidente dell'Associazione Amici di Vittorio De Sica non manca all’appuntamento. Enzo Salvi , invece è altrove per impegni di famiglia, ma manda a dire a Carlo che lo ha appena diretto in “Olè”: «Saluti al maestro!». Tiziana Foschi della Premiata Ditta gira munita di sorella e di cappello. Attira sguardi Daniela Massetti , conduttrice di Anteprima su Rai International, la “scoperta” di Arbore celebre fra gli italiani nel mondo.
Dagospia 01 Settembre 2006
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FESTIVAL CINEM/ABILI
Torna Cinem/Abili, il festival nazionale dedicato ai corti con protagonisti i disabili (attori e registi). Quest’anno è diviso in sezioni dedicate allo sport e alla fiction: c’è tempo fino al 30 settembre per inviare le opere realizzate dal 2002 al 2006 (durata massima di 30 minuti). «Il concorso cinematografico costituisce l'evento centrale della manifestazione - dicono dall’organizzazione -, ma ci saranno pure retrospettive e omaggi a opere e autori che hanno raccontato attraverso le immagini il tema della diversità». Durante la manifestazione (dal 9 all’11 novembre, al teatro della Gioventù di Genova),anche seminari, tavole rotonde e workshop sulle rappresentazioni della diversità nell’arte, nella letteratura, nella televisione e nello sport. Info 010837301, 0102471826.
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http://www.ilmessaggero.it/
Venerdì 1 Settembre 2006 Chiudi
Mille artisti e quattrocento eventi. Attesa per due milioni di persone. E l’illuminazione del Gazometro che diventerà un simbolo per la quarta edizione dell Notte Bianca, in programma il 9 settembre, con l’anteprima dell’8. Ha spiegato ieri il sindaco Walter Veltroni: «Ormai è attesa come una delle grandi manifestazione culturali del Paese». Gli eventi in totale dureranno ventotto ore. Sul fronte della sicurezza vi saranno 2.000 uomini delle forze dell’ordine in più. Si occuperanno anche della partita di serie A Roma-Livorno, che si giocherà alle 18. Sul fronte del trasporto pubblico, saranno potenziate 126 linee degli autobus, mentre la metropolitana funzionerà per tutta la notte. La Ztl, a partire dalle 21 e fino alle 6 della sera successiva sarà pedonalizzata. Aperti i negozi per lo shopping.
Evangelisti e Maestosi all’interno
di MAURO EVANGELISTI
Operazione sicurezza e trasporti per la Notte Bianca. Roma si prepara ad accompagnare due milioni di persone nel grande evento del 9 settembre (con l’antipasto dell’8) scaldando i motori di una macchina rodata. Alcuni flash: isola pedonale in tutto il centro per tutta la notte; servizio di trasporti pubblici potenziati; metropolitana aperta senza interruzione dal mattino di sabato 9 alla sera di domenica 10. Ancora: 2.000 agenti in più a sorvegliare la città (per un totale di 2.500, 3.500 se si aggiungono anche i vigili), 110 ambulanze, 400 uomini della protezione civile. Ultimo tassello: l’anticipo di seria A Roma-Livorno si giocherà alle 18.
La mobilità. Allo studio (ma non c’è ancora una decisione), per la sera di “Aspettando la Notte bianca”, vale a dire venerdì 8 settembre, il prolungamento del servizio della metro A e della metro B fino all’1.30. Tutto deciso invece per sabato 9: Met.Ro. Spa assicurerà il servizio della A, della B, ma anche delle ferrovie concesse Roma-Lido e Roma-Pantano per tutta la notte, praticamente senza soluzione di continuità fino alla sera di domenica. Il trasporto sotterraneo, per la Notte Bianca, ha un ruolo fondamentale, perché in superficie dalle 21 alle 6 sarà chiusa alle auto la Zona a traffico limitato. Diventerà una vera isola pedonale fino al mattino, dentro al quale non passeranno neppure i bus. Sarà comunque potenziato anche il trasporto di superficie: in pratica per il servizio diurno fra bus e tram saranno rinforzate 113 linee, che viaggeranno oltre la mezzanotte. Delle 22 linee notturne, invece, saranno tredici quelle potenziate. In totale, in pratica, 126 linee faranno gli straordinari. Per tutta la notte, dalle 22 alle 6, si potrà acquistare un biglietto da un euro che consentirà di usare tutti i mezzi pubblici a proprio piacimento. Anche il servizio dei taxi sarà rinforzato: turni liberi. Le organizzazioni dei tassisti hanno chiesto aree riservate per potere lavorare meglio. Infine, quattro motonavi saranno a disposizione per navigare gratuitamente sul Tevere. L’iniziativa è della Compagnia di navigazione sul Tevere.
La sicurezza. Ieri mattina si è svolta la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Il prefetto Achille Serra ha spiegato: «Per la Notte Bianca e per la partita Roma-Livorno (anticipata alle 18) sono previsti 2.000 uomini delle forze dell’ordine in più per la sicurezza dell’evento». Il totale, dunque, dovrebbe aggirarsi attorno alle 2.500 unità (carabinieri, polizia e guardia di finanza). Vanno aggiunti 1.000 vigili urbani, 400 vigili del fuoco, 400 volontari della protezione civile. Le ambulanze in totale saranno 110, settanta in più del normale. Il prefetto ha lanciato un appello ai romani: «È necessario che ci sia la partecipazione della gente affinché una notte di festa non si trasformi in un dramma. Non c’è nessuna segnalazione che possa creare allarme, ma questo però non significa non avere attenzione».
Gelati e altro. I gelatai di Roma, come ha spiegato Alberto Pica, presidente dell’associazione dei gelatieri, hanno inventato anche il gusto alla “Notte bianca”: latte, panna e zucchero con pezzettini di cioccolato bianco. Ma ci sono anche delle varianti con il caffè e la ricotta. Il 9 settembre sarà anche inaugurato il parco di Centocelle, con il primo grande biplano che sorvolò l’ex aeroporto. Trenitalia ed Alitalia propongono offerte per raggiungere Roma in occasione della Notte Bianca. Sul fronte della copertura dei media in campo tutte le possibilità offerte dai media: immagini sulla tv Roma Uno, sui telefonini (o tivufonini per essere precisi) della 3, sul sito internet visual.paginegialle.it/lanottebianca; radiocronaca su Radio Dimensione Suono Roma. Infine, prove tecniche per l’illuminazione del gazometro: «La prossima settimana faremo gli ultimi test - ha ricordato il presidente di Italgas, Paolo Caropreso - Sarà il simbolo non solo di Roma, ma di questa Notte Bianca».
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4 - GUARDA CHI VINCE IL PREMIO DEGLI ATEI…
Chi l’avrebbe mai detto. Alla mostra del Cinema di Venezia c’è, quest’anno, un premio particolare: quello dell’Unione Atei ( www.uaar.it). Che sarà assegnato al «film che evidenzi i valori del laicismo». Il premio, un globo d’oro, sarà consegnato il 9 settembre dal disegnatore Sergio Staino, che fa parte del Comitato di presidenza dell’Uaar.
9 - “Nell'ambito della Summer School promossa dalla Fondazione Magna Carta a Frascati dal 3 al 9 settembre, verrà presentato in anteprima il film-documento Obsession - La guerra dell'Islam radicale all'Occidente, del regista Wayne Kopping, vincitore del premio per il miglior film al Liberty Festival del 2005. Si tratta di un film di grande impatto emotivo che mostra, attraverso le immagini delle televisioni arabe, la forza della predicazione fondamentalista all'odio, il richiamo al Jiahd globale e il senso della sfida finale rivolta all'Occidente. Testimoniata, questa, in modo particolarmente vivido dai comizi del leader Hezbollah, Nasrallah”. Lo rende noto un comunicato della Fondazione Magna Carta. “Il film è corredato da molte interviste ad analisti ed esperti di questioni medio-orientali e fornisce nuovi elementi storici di paragone tra la minaccia nazista e quella dell'Islam radicale e tra i modi in cui il mondo occidentale ha affrontato e affronta l'una e l'altra. Il film è ancora in cerca di un distributore ufficiale e per ora la sua visone è limitata a festival specializzati e screenings occasionali. Il trailer è visibile su www.obsessionthemovie.com. Il film sarà presentato da uno dei suoi ideatori, lo storico Robert Wistrich, che ne discuterà con Fiamma Nirestein e Alfredo Mantovano. La proiezione è aperta al pubblico e si terrà mercoledì 6 settembre alle 18 al Grand hotel Villa Tuscolana di Frascati”.
6 - MANUALE D’AMORE PER LA FIGLIA DI VELTRONI
Massimo Gramellini per “La Stampa” - Fra le calli di Venezia, città di cinema e ciacole, circola questa filastrocca. L’adolescente Martina Veltroni, nonostante sia figlia di Veltroni, è riuscita a ottenere il posto di assistente alla regia nel film «Manuale d’amore 2» di Giovanni Veronesi.
Giovanni Veronesi è fratello di Sandro, che nonostante sia amico intimo di Veltroni ha vinto il premio «Strega» grazie ai voti di un altro centinaio di amici intimi di Veltroni con il romanzo «Caos calmo».
Il romanzo dell’amico intimo di Veltroni, nonché fratello del regista della figlia di Veltroni, diventerà presto un film della «Fandango», casa produttrice non ostile a Veltroni, e l’attore protagonista sarà nientemeno che Nanni Moretti, stroncatore di caimani, baffini e politici di ogni risma, tranne che di Veltroni.
Chi si accostasse alla filastrocca con sguardo prevenuto potrebbe dedurne che anche nella sinistra delle Emozioni e delle Pari Opportunità si annidi il vecchio virus della raccomandazione familiare, del clan, della cordata di potere che privilegia l’appartenenza al talento e che nell’era dell’impiego «flessibile» garantisce solo a quello dei propri cari la più totale rigidità ereditaria.
E’ invece di tutta evidenza che le cose non stanno così. Che si tratta di un complotto mediatico ordito da Berlusconi in combutta con D’Alema e sotto la regia dei Bush: padre e figlio, anche lì.
(Flavia Veltroni, moglie di Walter, con le due giovani figlie - U.Pizzi)
3 – FILM? MEGLIO IL MUSEO DELL’ARTE EROTICA
Se la vostra pazienza, dopo qualche bel film e molte delusioni, è in via di esaurimento, vi consigliamo una visita al Museo dell'arte erotica, splendida new entry nell'offerta culturale veneziana. Si tratta della sezione italiana del fantastico museo parigino. A due passi da Piazza San Marco, in Calle dei Fabbri, quattro piani di oggetti, immagini, filmati dedicati al piacere in tutte, ma proprio tutte, le sue versioni. L'Arcivescovado ha tentato di impedirne l'apertura. Nei depliant dell'Agenzia per il Turismo non se ne parla (ma molti veneziani, peccaminosi ed ipocriti, lo conoscono).
Si trovano autentiche chicche, dagli scritti di Giorgio Baffo alle foto delle ultime puttane della Serenissima, ad autentiche opere d'arte. Da non perdere. Compresa la spettacolosa terrazza su San Marco. Fatevi fotografare senza dire da dove l'avete fatto.
da DAGOSPIA