VISIONI DI CARAVAGGIO di Stella Leonetti
Martedì 28 giugno ore 17.30 alla libreria Croce di via del Corso Vittorio, Roma
presentazione del dvd "Visioni di Caravaggio"
di Stella Leonetti e
Marc Fiorini.
Il nuovissimo Caravaggio in DVD è un progetto "pilota" che lega all'arte i formati più interessanti e nuovi di questi anni: il cortometraggio e il videoclip.
Il DVD contiene infatti il corto "Vernissage! 1607, Caravaggio", di Stella Leonetti, un piccolo film d'arte, che, dopo aver riscosso premi nazionali ed internazionali, e anche grazie a questa versione DVD con i suoi ricchi capitoli aggiuntivi, è il corto attualmente più venduto in Italia, avendo superato le cinquemila copie.
Il film è un ideale vernissage di "Le Sette Opere di Misericordia",
un quadro cheCaravaggio dipinse a Napoli, ritenuto oggi a buona ragione un
Assoluto Capolavoro.
La camera indaga il quadro ma ricostruisce anche con ironia le dinamiche di
ogni vernissage,
quel misto di desideri frustrati, e appagamento, arte e mercato, modelle e
critici,
sagrestani e duchesse nella variegata composizione che è il giudizio del
pubblico.
Sceneggiatura e regia Stella Leonetti. Produzione Stella Leonetti e Marc
Fiorini. Direttore
della fotografia Pino Sondelli, costumi Fabrizio Caracciolo. Cast: Danny
Quinn, Lella Costa,
Goerild Mauseth, Renato Niccolini. 35 mm.
Il DVD "Visioni di Caravaggio", è completato da sei nuovi extra su
Caravaggio:
"Giroclassico" (ideato da S. Leonetti) - diviso nelle categorie con o senza
titoli - è una
visualizzazione di tutte le opere attribuite con certezza al Caravaggio,
montate
in sequenza temporale su una base musicale (di Simone Haggiag). La galleria
dei suoi quadri
in pochi minuti di musica accresce la conoscenza sensoriale ed emotiva
delle opere.
"Sarabanda" (ideato da S. Leonetti), mette a fuoco, ingrandendoli, in un montaggio musicale su una base di percussioni (di Simone Haggiag), i particolari dei dipinti del Caravaggio soffermandosi sui diversi centri tematici raggruppati in "clip": Piume e Armature, Lame e Sangue; Musica, Frutta, Donne e Angeli; nonché gli Sguardi e la Luce sui corpi.
"I reati di un grande genio" (di S. Leonetti, riprese di Marc Fiorini), la biografia giudiziaria con la lunga e interessante lista di violazioni di legge di cui Caravaggio si è macchiato.
"Caravaggio nel mondo", una mappa interattiva sulle diverse località che ospitano le opere del maestro.
"Il capolavoro napoletano al Pio Monte", che indica il luogo, l'indirizzo e gli orari delle visite guidate e non a "Le sette opere di misericordia" quadro che è al centro del film "VERNISSAGE!1607, Caravaggio", nella chiesa dove è stato interamente girato il film.
e infine la Biografia breve di Michelangelo Merisi da Caravaggio.
Ci sono anche due extra che riguardano il film: "Un trip chiamato "Vernissage!" (regia di Marc Fiorini), che racconta la
costruzione del
corto, quasi un colossal, su Caravaggio partendo dalle prove di lettura del
copione
sino alle riprese sul set.
"Punti di vista" (regia di Marc Fiorini), una vivace carrellata di
interventi
che riguarda gli interpreti e il cast tecnico del film principale.
Un panoramica completa, quindi, anche se in pillole, a chi volesse
affacciarsi
all'opera del Caravaggio anche senza particolari nozioni d'arte.
"Vernissage! 1607, Caravaggio" di Stella
Leonetti -
Vincitore del Globo d'Oro della stampa estera in Italia.
Recensione di Osvaldo Contenti
L'Arte ha saputo innovare il proprio linguaggio espressivo innumerevoli
volte.
Sta in questo la sua forza. Ma non altrettanto, nella maggior parte dei
casi,
è successo per la divulgazione delle opere che da essa scaturiscono.
Un linguaggio aulico e penosamente stantio, accompagna ancora, troppo
spesso, la
descrizione delle opere e dei capolavori di ieri e di oggi.
Ma "Vernissage! 1607, Caravaggio", un cortometraggio di 18 minuti di Stella
Leonetti,
fa esattamente il contrario. Perché quello della regista è più un viaggio
intorno alle Sette opere di Misericordia di Michelangelo Merisi, che una
mera descrizione
accademica.
E con i crismi del viaggio, di divertita curiosità mista al gusto
dell'esplorazione,
il dipinto del Caravaggio (un olio su tela di cm. 390x260, conservato a
Napoli nel
Pio Monte della Misericordia), viene osservato deviando dalle solite strade
del documentarismo,
optando per l'agile percorso delle parole dei committenti, di quelle
dell'artista e del
pubblico che partecipa, assieme agli altri, ad un ipotetico vernissage
dell'opera.
Il dipinto in questione diviene patrimonio collettivo,
con tutto il carico di mondanità e mercato, di frustrazioni e grandezze del
Maestro, che
da sempre accompagna, la vernice di un'esposizione d'Arte. Proposto sul filo
di una sottile ironia che ricorda l'esilarante leggerezza
di certi quadretti felliniani.
Danny Quinn, che interpreta Caravaggio, ha il grande merito di offrire una
vasta e convincente
gamma di stati d'animo dalla amabilità, all'inquietudine e al sarcasmo, fino
all'estasi
simbiotica per l'opera in sé.
Accanto a Quinn, altri ottimi interpreti, tra cui la bravissima Lella Costa
(una poetessa
un po' "svaporata"), Marc Fiorini (un appiccicoso mercante d'Arte), David
Halevim ( un
Monsignore"tuttofare"), Goerild Mauseth (una collezionista di artisti "sbagliati")
Adriana Sartogo (una Donna Adriana fin troppo raffinata),
Renato Nicolini (un Cavalier Renato deliziosamente autoironico) e tanti
altri (per un cast di 50 attori!), completano un quadro vivente di
personaggi
volutamente sempre sopra le righe.
Nondimeno, nel film non si perde l'occasione per far comprendere l'assoluta originalità delle Sette opere di Misericordia, la forte audacia compositiva (le sette opere riunite in una sola rappresentazione, invece che divise per pale come da tradizione), con un morto rappresentato solo dai suoi piedi posti in orizzontale, con una donna che allatta al proprio seno un vecchio, tutti inseriti in una scena che, per crudezza e senso della realtà, pare ripresa da un vicolo napoletano dell'epoca.
Il "corto" di Stella Leonetti si avvale della splendida fotografia
di Pino Sondelli e della raffinata cura dei costumi da parte di Fabrizio
Caracciolo, i cui apporti risultano sostanziali per la perfetta risultanza
visiva delle atmosfere conviviali del tempo.
Unico rammarico, vedendo il film, è che 18 minuti di durata sono davvero
pochi
rispetto al notevole impegno e alle capacità profuse nel set.
di Osvaldo CONTENTI