IL CINEMATOGRAFO DI BOHUMIL HRABAL
CINEMA SUL FONDO: IL CINEMATOGRAFO DI BOHUMIL HRABAL
Adattamenti, traduzioni cinematografiche, e riduzioni di personaggi e testi celeberrimi dello scrittore ceco Bohumil Hrabal. Ma anche film nascosti nelle pieghe della sua scrittura, evocati in sordina o direttamente citati dalla memoria pirotecnica del letterato. E ancora materiali documentari inediti sulla sua attività artistica, sul circolo di amici, sui luoghi della sua infanzia. Il cinema sul fondo rende conto di questo aspetto spesso trascurato dell'attività artistica di Hrabal, tuttavia spesso suo influente sfondo.
CINEMA ARISTON lunedì 24 ottobre
Perline sul fondo
La nuova ondata ceca trovò alla metà degli anni Sessanta un padre putativo in Bohumil Hrabal e nelle sue prose brevi, costellate di bizzarre figure marginali. L'esito di questo incontro eccezionale fu un film-manifesto, composto di sei cortometraggi girati dai principali cineasti della nová vlna , a cui si aggiunse il lavoro autonomo e folgorante di un giovane slovacco, Juraj Herz. Oggi restano sette piccole perle sul florido fondo degli anni Sessanta.
ore 20.00
PERLINE SUL FONDO
di Jiøí Menzel, Jan Nìmec, Evald Schorm, Vìra Chytilová, Jaromil Jireö, Cecoslovacchia, 1965, col.-b/n, 104' - film a episodi
“L'idea di girare il film è venuta a me (Jan Nìmec) e a Menzel... ci dicevamo: ‘Questo Hrabal non sarebbe male aiutarlo in qualche modo, renderlo visibile'... Così abbiamo deciso di portare sullo schermo questi racconti da La perlina sul fondo e Gli sbruffoni. L'idea mia e di Jiøí fu subito accettata, ognuno avrebbe scelto e filmato un suo racconto... la condizione era che in ogni episodio dovesse comparire, almeno in una scena, lo stesso Hrabal, un po' alla Hitchcock.” (Jan Nìmec)
UN POMERIGGIO NOIOSO
di Ivan Passer, Cecoslovacchia, 1965, b/n, 14'
Sceneggiatura: Ivan Passer e Bohumil Hrabal dall'omonimo racconto di Hrabal.
È un bigio pomeriggio domenicale, in un'osteria come tante ci sono alcuni avventori, fra cui il vecchio chiacchierone Jupa, che si spaccia per esperto di football, un giovane che fuma, legge e beve come isolato in un mondo a sé stante, delle donne che giocano a carte. A ravvivare l'atmosfera si presentano dei tifosi della locale squadra di calcio, tutti speranzosi nell'esito positivo dell'imminente partita del loro team del cuore. Poi rimangono a parlare Jupa ed un curioso avventore, che si è portato da casa una casseruola di crauti da cui attinge durante la conversazione: i due confrontano le proprie idee e le proprie concezioni sullo sport più diffuso del mondo e sulle donne. Intanto tornano i tifosi, delusi per una cocente sconfitta…
CRUDELTÀ USATE
di Juraj Herz, Cecoslovacchia, 1965, b/n, 31'
Sceneggiatura: Juraj Herz e Bohumil Hrabal dal racconto di Hrabal Baron Práöil .
Hant'a lavora in un deposito in cui manda al macero la carta ed i libri considerati ormai inservibili. Lo troviamo inginocchiato in una chiesa, intento in una preghiera piuttosto eccentrica, mentre esprime il desiderio che avvengano varie ed improbabili sventure ad alcuni suoi clienti fissi. Poi si accorda con il sacrestano per portare al proprio capo delle statue che in chiesa non servono più. Ha però l'idea bislacca di farle a pezzi: così ridotte le porta al suo posto di lavoro, dove passano varie persone, che portano pacchi di carta da buttare e spesso sono vittime di qualche trovata di Hant'a. Il quale dopo aver fatto i suoi soliti giri quotidiani ed averne combinate diverse, si lava e se ne va via tranquillo dal deposito, lasciando il proprio datore di lavoro a rimettere insieme i monconi di statue.
CINEMA ARISTON martedì 25 ottobre
L'imperialregio scrittore
Bohumil Hrabal nasce nell'Impero austro-ungarico e cresce nella Cecoslovacchia di Masaryk, in cui la compostezza absburgica si confronta con una modernizzazione dei costumi e della società. La memoria ironica del decoro militare imperial-regio disegnata da Lamaè e quella affettuosa dei genitori dello scrittore, tratteggiata nel romanzo La tonsura adattato da Menzel propongono il quadro di un'epoca vagheggiata.
ore 20.00
IN MEMORIAM DR. H.C. ING. HANUä KARLÍK
Cecoslovacchia, 1927, b/n, 8' c.ca
Una lunga fila di notabili e ricchi borghesi segue un corteo funebre. Uno sguardo ed una documentazione sul mondo boemo degli anni Venti. È la Prima Repubblica Cecoslovacca, un paese dove arti, affari e giovane democrazia prosperano.
IL FELDMARESCIALLO IMPERIALREGIO
di Karel Lamaè, Cecoslovacchia, 1930, b/n, 89'
Sceneggiatura: Václav Wasserman dal testo teatrale di Emil Artur Longen.
Interpreti: Vlasta Burian.
Tratto da un testo teatrale di Emil Artur Longen, appositamente scritto per Vlasta Burian, fu questo il primo grosso successo cinematografico del popolarissimo attore ceco, una sorta di pietra miliare anche perché figura fra i primi film cechi parlati: mentre altri attori dell'epoca del muto non si dimostrarono all'altezza della nuova situazione, Vlasta Burian confermò definitivamente la sua popolarità e diede inizio ad una serie di ruoli cinematografici che ne fecero il “re della commedia” ceca. Di grande successo furono anche le canzoni, in particolare quella principale, la parodia sul tema del Feldmaresciallo, composta da Jára Beneö e Emanuel Broûík. Il passaggio e l'adattamento dal testo teatrale allo schermo fu in buona parte merito di Václav Wasserman, poi insegnante di Juraj Jakubisko alla FAMU. Come è successo altre volte per opere della cultura ceca, anche questo film uscì dai confini della patria grazie alla versione in tedesco, che fece conoscere il testo anche almeno in Austria e in Germania.
ore 22
LA TONSURA
di Jiøí Menzel, Cecoslovacchia, 1980, b/n, 98'
Soggetto: dal libro omonimo di Bohumil Hrabal.
Con La tonsura Hrabal volle presentare un quadro autobiografico intriso di femminile e di sana, scoppiettante paganità: quella rappresentata nel film è la sua famiglia, Marie/Maryöka è sua madre, Pepin è lo zio che fu sua “musa” e fonte di ispirazione a più riprese per i suoi celebri “stramparloni”. È il film che segna il ritorno sulle scene ufficiali della coppia Hrabal-Menzel dopo alcuni anni di interruzione forzata.
CINEMA ARISTON mercoledì 26 ottobre
Beat totale
La lenta costruzione di uno stile letterario avviene per lo scrittore ceco negli anni bui del realismo socialista. Insieme a Hrabal alcuni compagni di strada e vita - l'artista Vladimír Boudník e il filosofo Egon Bondy - e sodali e interlocutori - il pittore Jiøí Koláø. Gli “anni beat” di Hrabal attraverso due brevi documenti e l'adattamento del romanzo dedicato al tenero barbaro Boudník.
ore 20.00
LE DONNE E I COLLAGES DI äTÌPÁN KOLÁØ
di J. Sík, Cecoslovacchia, 1964, 10' ca.
A PROPOSITO DI GATTI, BEATNIK E ALTRE QUESTIONI
di Rudolf Rùûièka, Cecoslovacchia, 1967, b/n, 10' c.ca.
Mirek Dohnal intervista Bohumil Hrabal in un'esercitazione per il secondo anno di corso della FAMU.
Uno sguardo al mondo creativo praghese dei dorati anni Sessanta, in particolare poi uno sguardo gettato direttamente nel laboratorio di Bohumil Hrabal, che accoglie una piccola troupe nel suo appartamento divenuto leggendario, in via Na hrázi 24 (“Sull'argine”; egli la rinominò “Sull'Argine dell'Eternità”). Hrabal discorre del proprio metodo creativo, delle proprie passioni, e mostra i suoi strumenti di lavoro ed i libri che ha pubblicato, in bella mostra sulla sua scrivania.
UN TENERO BARBARO
di Petr Koliha, Cecoslovacchia, 1989, col., 90'
Soggetto: dal libro omonimo di Bohumil Hrabal.
Il film è composto da una serie di scene e di situazioni di vita vissuta che hanno per protagonisti un trio di originali ed “artisti della vita”, costituito dalle incarnazioni letterarie di Hrabal stesso (il Dottore) e dei suoi compagni di bevute e filosofeggiamenti Egon Bondy, poeta della scena underground, e Vladimír Boudník, artista figurativo e “tenero barbaro”
Il testo di partenza (inedito nel circuito ufficiale ceco fino al 1990) si situa a metà fra la memorialistica stilizzata e l'omaggio mitopoietico ad un clamoroso amico di bohème. Nel film ci sono anche richiami e citazioni di altri testi dell'universo hrabaliano, fra l'altro vengono “rifatte” alcune sequenze cardinali del cortometraggio di Vìra Chytilová L'Automat Svìt , come quella della creazione dal vivo di una grafica esplosionalista.
Una questione di stile
La grazia dell'operetta mitteleuropea ritrovata nell'ammirata opera di un cineasta ebreo alsaziano emigrato a Hollywood e nella gestualità danzante e raffinata della più europea delle dive statunitensi, Audrey Hepburn.
ore 22.15
VACANZE ROMANE
di William Wyler, Stati Uniti, 1953, b/n, 119'
Interpreti: Gregory Peck, Audrey Hepburn.
“Se dovessi scegliere ad esempio che cosa vorrei essere se potessi di nuovo venire al mondo, non sceglierei lo scrittore. Il cantante di operetta…e oggi è la stessa identica cosa, anche il contenuto di certi film che hanno una sfumatura leggera come nell'operetta, quelli con Audrey Hepburn, ad esempio Vacanze romane . È un film scioccante. Audrey Hepburn e Gregory Peck. Un'operetta cinematografica che mozza il fiato. Se potessi scriverla darei in cambio tutti i Treni strettamente sorvegliati . E Come rubare un milione di dollari e vivere felici... con Peter O'Toole? Wyler mi affascina.” (Bohumil Hrabal)
Mostra fotografica
Hrabal: Immagini di un tenero barbaro a cura di Marco De Anna e Andrea Lucatello
7 ottobre – 12 novembre 2005 Biblioteca Statale di Trieste
largo Papa Giovanni XXIII 6, Trieste dal lunedì al venerdì, ore 9–18 sabato, ore 9–13 domenica e festivi chiuso
Convegno internazionale di studi- Intorno a Bohumil Hrabal
a cura di Annalisa Cosentino
inaugurazione 27 ottobre 2005 ore 18 Sala Madrassi via Gemona 60, Udine 28 e 29 ottobre 2005
Sala Convegni Università degli Studi di Udine Palazzo Antonini, via Petracco 8, Udine
organizzazione: alpe adria cinema via donota 1 – trieste tel 040 3476076 fax 040 662338
www.alpeadriacinema.it - www.triestefilmfestival.it