DOCUMENTARI D'EPOCA ad OSTIA
L'Ufficio Stampa della CRT Cooperativa
Ricerca sul Territorio comunica:
LA STORIA DEL PITTORE PIETRO
GHIZZARDI E LA VITA IN BARACCA NELLA ROMA DEGLI ANNI '60: DOCUMENTARI D'
EPOCA IN PROGRAMMA A “MEMORIACINEMA”.
I registi Giuseppe Ferrara e
Gian Vittorio Baldi sono gli autori dei documentari in programma per
Domenica 8 gennaio 2006 ore 10,00 nella quinta giornata della rassegna
Memoriacinema, Storie di genti e di territori, (Ecomuseo del Litorale
Romano, Area Impianto Idrovoro di Ostia Antica, Via del Fosso di
Dragoncello, 172 tel.065651764,065650609)).
Nel film Mi richordo
anchora, Gian Vittorio Baldi, da dietro la macchina da presa,
intrattiene una “conversazione con Pietro Ghizzardi pittore, musicista,
scrittore” che ha per oggetto l'autobiografia di quest'ultimo, edita da
Einaudi nel 1976. Opera di uno scrittore poco alfabetizzato l'
autobiografia di Ghizzardi, che divenne un caso letterario, riporta
fatti di vita quotidiana di quest'uomo che era stato contadino, poi
stradino e infine pittore, nato nel 1906 a Corte Pavesina di Viadana e
vissuto fra diversi paesi della Bassa. Zavattini disse di lui:”C'è un
uomo nella bassa sui settant'anni che si chiama Pietro Ghizzardi ed è
un grande uomo. Ma da parecchio prima che cominciasse a dipingere e a
far parte della tribù padana dei naifs, Ligabue, Rovesti e lui. La
pittura non c'entra per il tipo di grandezza cui mi riferisco, essendo
grande perché ha sofferto grandemente, perché è stato umiliato
grandemente e nelle pagine di questo libro con qualche accento
profetico domanda: “Fino a quando continuerete a fare questo?”.
Girato
fra le baracche dell'Acquedotto Felice, uno dei tanti agglomerati
spontanei esistenti a Roma fino agli anni 80, Bambini dell'acquedotto
(Nastro d'Argento 1960 per il miglior cortometraggio) è il primo film
breve di Giuseppe Ferrara, che realizzerà un considerevole numero di
documentari prima di passare alla regia a soggetto con Il sasso in
bocca nel 1970.
Il film costruisce alcune brevi storie di bambini che
vivono la dura quotidianità della baraccopoli a contatto con la
miseria, la prostituzione, la malattia e talvolta la morte. Pur
trattandosi di un documentario di ricostruzione - nel senso che
bambini e adulti recitano la loro stessa vita sotto la direzione dell'
autore – si ha la sensazione che tutto quanto avviene sotto i nostri
occhi sia di per se realtà filmata. E' la realtà dell'altra Roma del
1960, l'anno della grande olimpiade, dell'incipiente boom economico ma
anche l'epoca delle tante baraccopoli che costellavano la galassia
cittadina.
Come di consueto Sabato 7 gennaio la rassegna propone la
replica dei film già presentati nella precedente giornata: Cinegiornale
libero Za di Ansano Giannarelli e I misteri di Roma di Cesare
Zavattini. Inizio proiezioni: ore 10,00. Ingresso libero.
Info: CRT tel. 06 5650609; 06 5651764; cell.
338 2074283; 333 2897679
e-mail: crt.ecomuseo@tin.it; sito:www.crt-
ecomuseo.it