CINEMA TREVI - ARCHIVIO NAZIONALE -PROGRAMMA MARZO 2006
Programma Cinema Trevi febbraio 2006
Angeli sterminatori: i film di Luis Buñuel
Il cinema apolide di Paolo Cavara
L'assedio dell'Alcazar di Augusto Genina
L'estetica dello sguardo. L'arte di Luchino Visconti
Schermi in fiamme: il cinema della contestazione. 1967-1972 (parte prima)
Tre inediti della propaganda fascista
Saggi d'attore. Il cinema del CSC. Riccardo Scamarcio, un divo in ascesa
mercoledì 1
ore 18.00
Angeli sterminatori: i film di Luis Buñuel
El naufrago de la calle de la providencia (1970)
Regia: Arturo Ripstein e Rafael Castanedo; origine: Messico; durata: 49' ; versione in francese
Chi era realmente Luis Buñuel? Che cosa conosciamo del suo privato? Realmente trasgressivo? O conservatore mascherato? Un documentario cerca di carpirne i segreti. Arturo Ripstein (prima di essere uno dei migliori registi messicani è stato assistente alla regia per L'angelo sterminatore ) e Rafael Castanedo si mettono alla caccia di collaboratori e amici del celebre cineasta per saperne qualcosa di più. Luis Buñuel, l'oscuro oggetto del desiderio , viene ripreso mentre prepara dei cocktail, spiegando che il mondo si divide in due: chi beve e chi non beve. Gli astemi ovviamente non hanno gusto. Il documentario contiene interessanti scene di repertorio tratte dai suoi film più famosi ( Un chien andalou , L'age d'or ).
1-4 marzo
Il cinema apolide di Paolo Cavara
Ci sono cineasti che hanno attraversato qualsiasi forma di cinema con modalità aristocratiche, mai snobistiche, ma lontane dalle chiacchiere e dai pettegolezzi del mondo dello spettacolo. Compenetrati nel loro lavoro, hanno dovuto subire un ingiusto oblio, o ancora peggio, un'ingiustificata indifferenza. Grande documentarista (tanto che Tonino Guerra diceva in proposito, scherzando: «Non c'è più Flaherty a fare documentari? Ci pensa Cavara»), Paolo Cavara, dopo essersi fatto le ossa con Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi ( Mondo Cane , La donna nel mondo ), realizza opere sempre pregevoli e almeno due capolavori ( L'occhio selvaggio e La cattura ) con lo spirito curioso del viaggiatore, ovvero di chi affronta un genere, una tematica con l'attenzione di un cartografo e con lo spirito d'avventura di un viandante e l'animo sensibile di un poeta.
ore 19.00
La tarantola dal ventre nero (1971)
Regia: Paolo Cavara; soggetto: Marcello Danon; sceneggiatura: Lucile Laks; interpreti: Giancarlo Giannini, Claudine Auger, Stefania Sandrelli, Barbara Bouchet, Silvano Tranquilli; origine: Italia - Francia; durata: 94'
Un misterioso assassino uccide le donne squarciandone il ventre, dopo averle ricattate. Il commissario Tellini comincia a scoprire chi si cela dietro gli efferati omicidi. Thriller di matrice argentiana con una scelta dei personaggi molto azzeccata. Indimenticabili i duetti tra Giancarlo Giannini e Stefania Sandrelli.
ore 21.00
E tanta paura (1976)
Regia: Paolo Cavara; soggetto e sceneggiatura: Bernardino Zapponi, P. Cavara; collaborazione alla sceneggiatura: Enrico Oldoini; interpreti: Corinne Cléry, Michele Placido, Tom Skerritt, Eli Wallach; origine: Italia; durata: 95'
Uno psicopatico uccide e abbandona di fianco alle sue vittime una pagina di un libro per bambini, Pierino Porcospino di Heinrich Hoffmann. Un commissario, indagando sul caso, entra in contatto con il mondo della prostituzione. Ma la verità si cela in luoghi insospettabili. Cavara utilizza il thriller per rappresentare i malesseri della società italiana, evitando di cadere nelle facili trappole del cinema di genere per dedicarsi a uno stile sobrio e incisivo nel tratteggiare personaggi, tutt'altro che banali.
giovedì 2
ore 17.00
Virilità (1974)
Regia: Paolo Cavara; soggetto: Gian Paolo Callegari; sceneggiatura: G. P. Callegari, Gianni Simonelli; interpreti: Turi Ferro, Agostina Belli, Marc Porel, Anna Bonaiuto; origine: Italia; durata: 95'
In un piccolo paese della Sicilia, l'industriale Don Vito ci tiene a sbandierare la sua virilità. Divorziato, si sposa per la seconda volta con la bella e giovane Cettina. Dopo parecchi anni, torna dall'Inghilterra suo figlio Roberto in compagnia di una ragazza che sembra un maschio e un amico che assomiglia a una donna. Con questo film il regista Paolo Cavara si mette alla prova con la commedia erotica tanto in voga negli anni '70 e che trova in Malizia il capostipite più illustre.
ore 19.00
Mondo cane (1962)
Regia: Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara, Franco Prosperi; montaggio e testo del commento parlato: G. Jacopetti; voce: Stefano Sibaldi; musiche: Nino Oliviero e Riz Ortolani; origine: Italia; durata: 105'
Un canile con cani che abbaiano e la scritta scorrevole «Tutte le scene che vedete in questo film sono vere e sempre riprese dal vero. Se spesso saranno scene amare è perché molte cose sono amare su questa terra. D'altronde il dovere del cronista non è quello di addolcire la verità ma di riferirla obbiettivamente». Il più famoso mondo-movie italiano, firmato da Jacopetti-Prosperi-Cavara, è un'antologia di scene tra l'orripilante e l'ironico (da un'innocua convention di sosia di Rodolfo Valentino agli effetti delle radiazioni nucleari su uomini ed animali). Sequenza culto: le sedute anthropometrie di Yves Klein, inserite però da Jacopetti in modo arbitrario e in un contesto scandalistico che travisa la poetica dell'artista francese.
ore 21.00
Incontro con Pietro Cavara , Gianni Cavina e Ugo Pirro
a seguire
L'occhio selvaggio (1967)
Regia: Paolo Cavara; soggetto: P. Cavara, con la collaborazione di Fabio Carpi e Ugo Pirro; sceneggiatura: Tonino Guerra, P. Cavara, con la collaborazione di Alberto Moravia; interpreti: Philippe Leroy, Delia Boccardo, Gabriele Tinti; origine: Italia; durata: 97'
Un regista gira l'Africa e l'Asia alla ricerca di scene shock per un documentario. Non riuscendo a trovarne, spesso le crea, dopo aver invano cercato di convincere un uomo a bruciarsi e aver fatto bastonare dei tossicodipendenti. Probabilmente il capolavoro di Paolo Cavara, L'occhio selvaggio non è solamente una riflessione amara sull'esperienza jacopettiana dei mondo-movies ( Mondo cane , La donna nel mondo ), ma anche un ripensamento, ancora attualissimo, sull'etica dello sguardo cinematografico.
venerdì 3
Evento speciale
L'assedio dell'Alcazar di Augusto Genina
Presentazione dell'edizione in dvd, curata dall'Istituto Luce, della versione italiana originaria de L'assedio dell'Alcazar di Augusto Genina e del volume, edito dall'Istituto Luce e curato da Leonardo Tiberi, contenente l'intero servizio delle foto di scena del film (ritrovate all'Archivio di Stato) e le copie anastatiche del carteggio intercorso fra il produttore Bassoli e lo Stato Italiano per far uscire nuovamente il film nelle sale cinematografiche nel dopoguerra.
ore 18.00
L'assedio dell'Alcazar (1940)
Regia: Augusto Genina; soggetto: A. Genina, Alessandro De Stefani, Piero Caporilli; sceneggiatura: A. Genina, A. De Stefani; interpreti: Rafael Luis Calvo, Mireille Balin, Maria Denis ; origine: Italia; durata: 109'
L'assedio dell'Alcazar (o Alcazar , come venne intitolato nel 1955 quando riuscì nelle sale cinematografiche), rappresentò uno dei maggiori sforzi produttivi della cinematografia italiana del dopoguerra. Fortemente voluto dal Regime per celebrare la recente, vittoriosa conclusione della guerra civile spagnola da parte dei Franchisti, si ispira ad un episodio accaduto realmente nel '36, quando nella città di Toledo il colonnello comandante della scuola militare rifiutò di arrendersi alle truppe repubblicane del governo legittimo di Madrid. La sua resistenza nella storica fortezza dell'Alcazar durò 68 giorni.
A seguire la proiezione di alcuni extra del dvd contenenti il materiale censurato all'epoca.
(proiezione in dvd)
a seguire
Tavola rotonda. Partecipano Luciano Sovena , Amministratore Delegato dell'Istituto Luce, Gabriele Testi , Direttore Generale del Centro Sperimentale di Cinematografia, Leonardo Tiberi , Direttore Editoriale dell'Istituto Luce, Cristina D'Osualdo , curatrice scientifica del restauro del film, Orio Caldiron , storico e critico cinematografico, e Ferdinando Cordova , docente di Storia Contemporanea all'Università “La Sapienza” di Roma
Serata a inviti
ore 21.00
La cattura (1969)
Regia: Paolo Cavara; soggetto: P. Cavara, John Crawford; sceneggiatura: P. Cavara; interpreti: David McCallum, Nicoletta Macchiavelli, Lars Bloch; origine: Italia- Jugoslavia; durata: 95'
In un paese dell'Europa orientale occupato dai nazisti, durante la seconda guerra mondiale, un sergente tedesco ha l'incarico di catturare la partigiana e temibile cecchina Anja. Una volta catturata la donna, i due restano isolati in un deserto di ghiaccio senza mezzi e senza più motivi per essere nemici. Piccolo grande film, dove gli sguardi e i silenzi non sono dettati solo dalla caccia all'uomo ma anche dalla seduzione, La cattura anticipa per certi aspetti la figura della donna guerriera nel cinema di Tarantino, e non a caso Nicoletta Macchiavelli è una delle attrici preferite del cineasta americano.
sabato 4
ore 17.00
Il lumacone (1974)
Regia: Paolo Cavara; soggetto: P. Cavara, Ruggero Maccari; sceneggiatura: R. Maccari; interpreti: Turi Ferro, Agostina Belli, Ninetto Davoli, Francesco Mulè, Gabriella Giorgelli; origine: Italia; durata: 95'
Commedia agrodolce sul cuoco siciliano Gianni Rodinò, il quale, abbandonato dalla moglie, vive in condizioni di miseria morale e materiale. Cammina per le strade di Roma, ubriaco, parlando da solo a voce alta, con lo sguardo perso nel vuoto. Ad aiutarlo è un ladruncolo, talmente espansivo e ottimista, da contagiare positivamente l'affranto cuoco. Ruggero Maccari ha fornito a Paolo Cavara una sceneggiatura dai toni delicati e poetici, adatta all'istrionismo d'alta classe di Turi Ferro.
ore 19.00
La locandiera (1980)
Regia: Paolo Cavara; soggetto: dalla commedia omonima di Carlo Goldoni; sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Lucia Drudi Demby; interpreti: Adriano Celentano, Claudia Mori, Paolo Villaggio, Gianni Cavina, Marco Messeri, Milena Vukotic; origine: Italia; durata: 109'
Elegante trasposizione della celebre commedia goldoniana, La locandiera è un ottimo esempio di come Cavara sappia dirigere gli attori. Il regista si è avvicinato al testo goldoniano con rispetto, portando in scena anche Goldoni, interpretato da Camillo Milli, che vediamo nel ruolo di un ospite della locanda che, col suo fare sornione, vede e controlla tutto.
ore 21 .00
At salùt päder (1978)
Regia: Paolo Cavara; soggetto e sceneggiatura: P. Cavara, Lucia Drudi Demby, Enzo Ungari; interpreti: Gianni Cavina, Claudio Bigagli, Marino Campanaro, Michela Caruso; origine: Italia; durata: 102'
Commosso ritratto di Frate Lino da Parma, religioso alla Robin Hood, fotografato negli anni tra il 1907 e il 1924. Dimensione familiare e dialettale (il titolo parmense significa «ti saluto padre») con uno straordinario Gianni Cavina, Cavara con questo film dimostra di essere un autore attento e sensibile anche nel dirigere i personaggi di contorno, sui quali il regista probabilmente riversa i suoi migliori ricordi, raggiungendo attimi di sentita amarezza e di commossa poesia.
5-19 marzo
L'estetica dello sguardo. L'arte di Luchino Visconti
In occasione del centenario della nascita e a trent'anni dalla morte, la Cineteca Nazionale propone una retrospettiva completa dell'opera di Luchino Visconti per rendere omaggio a un Maestro della cultura e dell'arte italiana, la cui presenza trasversale sulle scene ha segnato in modo indelebile la storia dello spettacolo del Novecento. Amici e collaboratori lo ricorderanno in una serie di incontri, volti a porre ulteriormente in luce il metodo di lavoro e l'estetica di un regista che ha concepito la messinscena come un'arte.
Tale ricorrenza giunge a quindici anni di distanza dal primo intervento di restauro de Il Gattopardo , con il quale la Cineteca Nazionale ha avviato l'opera di recupero delle versioni integrali, il restauro e la preservazione dei film di Visconti sotto la costante supervisione di Giuseppe Rotunno e con la collaborazione di Titanus, Cristaldi Film, Istituto Luce, Cinecittà Holding, Dino De Laurentiis, Ripley's Film, Columbia, Surf Film, Filmauro, Minerva Film, Warner Bros., Mediaset, Movietime, Ohonte Film, Philip Morris Progetto Cinema, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, ANPI, Compass Film, AFI. Mira Film.
“A me interessano sempre le situazioni estreme, i momenti in cui una tensione abnorme rivela la verità degli essere umani”
Luchino Visconti
(«Sipario», n. 230, giugno 1965)
domenica 5
ore 17.00
Giorni di gloria (1945)
Regia: Giuseppe De Santis, Marcello Pagliero, Mario Serandrei, Luchino Visconti; origine: Italia: durata: 70'
Primo film di montaggio sulla Resistenza, prodotto dall'A.N.P.I., che rievoca le fasi salienti della liberazione e della caduta del regime fascista, commentate, non senza retorica, da Umberto Calosso e Umberto Barbaro. Visconti ha girato le sequenze del processo all'ex questore di Roma Pietro Caruso, il linciaggio del direttore del carcere di Regina Coeli Donato Carretta e le fucilazioni di Caruso e di Pietro Koch.
a seguire
Appunti su un fatto di cronaca (ep. di Documento mensile n. 2, 1951)
Regia: Luchino Visconti; origine: Italia; durata: 5'
Testo di Vasco Pratolini sull'uccisione nel quartiere romano di Primavalle della dodicenne Annarella Bracci. Come chiarisce Lino Miccichè in Studi su dodici sguardi d'autore in cortometraggio (Lindau, Torino, 1995), sulla base di una testimonianza di Franco Mannino, «subito dopo il montaggio del contributo di circa 4'30” a «Documento Mensile» Visconti montò un cortometraggio di circa 8' [...] e lo presentò alla commissione ministeriale, che bravamente lo bocciò per mancanza di requisiti tecnici e qualità minime. E, come allora si usava in questi casi, il film fu (quasi certamente) distrutto, negativo incluso».
ore 18.30
Le notti bianche (1957)
Regia: Luchino Visconti; soggetto e sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico, L. Visconti dal racconto omonimo di Fedor Dostoevskij; interpreti: Maria Schell, Marcello Mastroianni, Jean Marais, Marcella Rovena, Maria Zanolli, Clara Calamai; origine: Italia-Francia; durata: 102'
Sospeso nella notte, il fuggevole idillio fra un impiegato e una misteriosa ragazza. Gli scenografi Chiari e Garbuglia ricostruiscono il quartiere Venezia di Livorno a Cinecittà creando una città nebbiosa e surreale, in cui i sentimenti affiorano e svaniscono: «Tutto deve essere come se fosse finto; ma quando si ha la sensazione che è finto, deve diventare come se fosse vero» (Visconti). Leone d'argento a Venezia, fra le polemiche (è rimasta famosa la battuta di Visconti rivolta a René Clair, presidente della Giuria, «se il Leone è d'argento, il silenzio è d'oro»).
ore 20.30
Ossessione (1943)
Regia: Luchino Visconti; soggetto: ispirato liberamente al romanzo The Postman Always Rings Twice di James Cain; sceneggiatura e dialoghi: L. Visconti, Mario Alicata, Giuseppe De Santis, Gianni Puccini; interpreti: Clara Calamai, Massimo Girotti, Dhia Cristiani, Elio Marcuzzo, Vittorio Duse, Juan De Landa; origine: Italia; durata: 141'
L'amore maledetto fra un vagabondo e la moglie dell'anziano proprietario di uno spaccio lungo il Po. Visconti attinge alla letteratura americana e al realismo francese per raccontare una passione fatale in un crescendo di speranze e disillusioni. Primo film “neo-realistico”, come lo definì, con felice intuizione, il montatore Mario Serandrei in un biglietto inviato a Visconti: irrompe il nuovo nel cinema italiano dei telefoni bianchi e della retorica fascista.
lunedì 6
chiuso
martedì 7
ore 17.00
Bellissima ( 1951)
Regia: Luchino Visconti; soggetto: Cesare Zavattini; sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico, Francesco Rosi , L. Visconti; interpreti: Anna Magnani, Walter Chiari, Tina Apicella, Gastone Renzelli, Tecla Scarano, Lola Braccini; origine: Italia; durata: 115'
Blasetti cerca una bambina per un film. Una popolana romana le prova tutte pur di assicurare alla figlia un futuro da star. Spietato ritratto del sottobosco che gravita attorno a Cinecittà, fabbrica di sogni e illusioni. Da uno spunto neorealista di Zavattini, dal quale Visconti si discosta mettendo a nudo i limiti dei metodi del neorealismo, racchiusi nella parabola di Liliana Mancini, interprete di Sotto il sole di Roma di Castellani, che qui compare come assistente montatrice. Uno dei tanti camei del film (oltre a Blasetti, Luigi Filippo D'Amico, Mario Chiari e Corrado Mantoni).
ore 19.00
Incontro con Francesco Rosi , Gianni Borgna , Caterina d'Amico , Giuseppe Vacca e Sergio Toffetti
Nel corso dell'incontro saranno presentate le iniziative del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Luchino Visconti, di cui Giuseppe Vacca è presidente.
a seguire
La terra trema. Episodio del mare (1948)
Regia: Luchino Visconti; soggetto: L. Visconti da I Malavoglia di Giovanni Verga; sceneggiatura: L. Visconti, Antonio Pietrangeli; interpreti: Antonio Arcidiacono, Giuseppe Arcidiacono, Giovanni Greco, Nelluccia Giammona, Agnese Giammona, Rosario Galvagno; origine: Italia; durata: 161'
La lotta dei pescatori di Aci Trezza, guidati da N'Toni, per sottrarsi ai soprusi dei grossisti. «Sintesi paradossale di realismo ed estetismo» (Bazin su «Esprit»), conseguita da Visconti attraverso l'uso del siciliano, lingua misteriosa e arcaica, e l'interpretazione degli abitanti di Aci Trezza: scelte che urtano i benpensanti e decretano la fortuna critica del film. Primo atto di una trilogia, mai realizzata, immortalato dalla straordinaria fotografia di G.R. Aldo. Francesco Rosi e Franco Zeffirelli furono gli assistenti alla regia di Visconti.
mercoledì 8
ore 17.00
Il lavoro (ep. di Boccaccio 70 , 1962)
Regia: Luchino Visconti; “Scherzo in quattro atti” ideato da Cesare Zavattini; soggetto: dal racconto Au bord du lit di Guy de Maupassant; sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico, L. Visconti; interpreti: Romy Schneider, Tomas Milian, Romolo Valli, Paolo Stoppa; origine: Italia-Francia; durata: 54'
Il conte Ottavio rimane coinvolto in uno scandalo di “squillo” e la moglie Pupe , per vendicarsi, chiede di essere pagata per ogni prestazione sessuale. Il denaro muove i fili delle relazioni sociali e anche familiari. Romy Schneider, al massimo del suo fulgore, duetta con il giovane e lanciatissimo Milian. Una curiosità: fra le lettura di Pupe figura una copia (in tedesco) de Il Gattopardo , degno preludio al successivo capolavoro di Visconti. Gli altri episodi furono diretti da Vittorio De Sica, Federico Fellini e Mario Monicelli.
ore 18.00
Presentazione del libro Imparare ad imparare. Non si finisce mai di imparare di Francesco Florenzano (Edup). Intervengono Walter Veltroni , Giuseppe Tognon , Daniela Monteforte e Francesco Florenzano
ore 20.30
Rocco e i suoi fratelli (1960)
Regia: Luchino Visconti; soggetto: L. Visconti, Suso Cecchi D'Amico, Vasco Pratolini; sceneggiatura e dialoghi: Suso Cecchi D'Amico, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Enrico Medioli, L. Visconti; interpreti: Alain Delon, Renato Salvatori, Annie Girardot, Katina Paxinou, Alessandra Panaro, Spiros Focas; origine: Italia-Francia; durata: 177'
Il romanzo popolare della famiglia Parondi dall'arrivo a Milano, dalla lontana Lucania, alla tragedia finale, passando attraverso passioni e delusioni. “Tragedia realista”, scandita attraverso memorabili scene madri, che suscita l'interesse morboso di spettatori e censori. Visconti raggiunge una sintesi perfetta fra dramma sociale ed epica (dei sentimenti), fra aspirazione al Bene e ineluttabilità del Male. L'altra faccia del boom economico, rigorosamente in bianco e nero.
giovedì 9
ore 17.00
La strega bruciata viva (ep. de Le streghe , 1967)
Regia: Luchino Visconti, soggetto e sceneggiatura: Giuseppe Patroni Griffi, con la collaborazione di Cesare Zavattini; interpreti: Silvana Mangano, Annie Girardot, Francisco Rabal, Massimo Girotti, Veronique Vendell, Clara Calamai; origine: Italia-Francia; durata: 40'
Una diva del cinema si rifugia da un'amica in uno chalet e scopre di essere incinta. Visconti smitizza il ruolo della diva, dal quale è sempre stato attratto («nella mitologia moderna la diva rappresenta il raro, lo stravagante, l'eccezionale»), ma De Laurentiis giudica l'episodio troppo lungo e, come dichiarò il regista, «dopo lotte infinite tra me e lui a un certo momento ho ceduto e l'episodietto ha perso quel significato che aveva». Helmut Berger fa la sua apparizione nel cinema viscontiano nel ruolo di un cameriere, firmandosi con il suo vero nome, Helmut Steinberger. Gli altri episodi furono diretti da Mauro Bolognini, Pier Paolo Pasolini, Franco Rossi e Vittorio De Sica. Titoli e animazioni, geniali, di Pino Zac.
a seguire
Anna Magnani ( ep. di Siamo donne , 1953)
Regia: Luchino Visconti; un film ideato da Cesare Zavattini; soggetto e sceneggiatura: L. Visconti; collaborazione alla sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico; interprete: Anna Magnani; origine: Italia; durata: 22'
La Magnani alle prese con un tassista che chiede un supplemento per il trasporto del cagnolino. Per dichiarazione dello stesso Zavattini, che ideò il film (gli altri episodi, tutti con protagonisti una diva, furono diretti da Franciolini, Rossellini e Zampa, più un prologo diretto da Alfredo Guarini), Anna Magnani fu concepito dal solo Visconti, il quale: «esponendomi la storia del cane da grembo, mi domandò solo un parere». Il divismo della Magnani in tutta la sua autenticità.
ore 18.30
Ossessione (replica)
ore 21.00
Vaghe stelle dell'Orsa... (1965)
Regia: Luchino Visconti; soggetto e sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico, Enrico Medioli, L. Visconti; interpreti: Claudia Cardinale, Jean Sorel, Michael Craig, Renzo Ricci, Fred Williams, Amalia Troiani; origine: Italia; durata: 100'
«Piccoli vizi prudenti, sporchi; storie della vita di provincia, con le sue passioni esasperate», come recita uno dei protagonisti. Dramma intimista e decadente, ambientato a Volterra, che affronta «l'ultimo tabù» (Visconti), l'incesto, scavando nella memoria di una famiglia di origine ebree, con echi dannunziani e i fantasmi dell' Elettra di Sofocle. Leone d'oro a Venezia che ricompensa il regista di precedenti delusioni.
venerdì 10
ore 17.00
Incontro con Giuseppe Rotunno
a seguire
Rocco e i suoi fratelli (replica)
ore 21.00
Senso (1954)
Regia: Luchino Visconti; soggetto: L. Visconti, Suso Cecchi D'Amico dal racconto omonimo di Camillo Boito; sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico, L. Visconti; collaborazione alla sceneggiatura: Carlo Alianello, Giorgio Bassani, Giorgio Prosperi; collaborazione ai dialoghi: Tennessee Williams, Paul Bowles; interpreti: Farley Granger, Alida Valli, Massimo Girotti, Heinz Moog, Rina Morelli, Christian Marquand; origine: Italia; durata: 121'
L'amore contrastato fra una contessa veneta e un ufficiale austriaco sullo sfondo della guerra d'indipendenza del 1866. Un'opera di citazioni e omaggi (Stendhal, Foscolo, Heine) e di precisi riferimenti pittorici (Fattori, Lega, Hayez) in cui Visconti riversa tutto il suo amore per il melodramma e per Verdi, senza rinunciare a una visione critica della società del tempo. Il direttore della fotografia Aldo Graziati morì durante le riprese a causa di un incidente stradale e fu sostituito da Robert Krasker e dall'allora operatore Giuseppe Rotunno, promosso sul campo per la scena della fucilazione.
sabato 11
ore 17.00
Le notti bianche (replica)
ore 19.00
Siamo donne (replica)
a seguire
La strega bruciata viva (replica)
ore 20.15
Incontro con Guido Lombardo
a seguire
I l Gattopardo ( 1963)
Regia: Luchino Visconti; soggetto: dal romanzo omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico, Pasquale Festa Campanile, Enrico Medioli, Massimo Franciosa, L. Visconti; interpreti: Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Romolo Valli; origine: Italia-Francia; durata: 187'
Splendida rappresentazione del passaggio della Sicilia dai borboni ai sabaudi che restituisce integralmente il senso e il fascino del capolavoro di Tomasi di Lampedusa, nobilitato dal decadentismo viscontiano, abile nel cogliere «le sfumature quasi proustiane della [...] personalità mondana e familiare» (Moravia) del principe di Salina. La celeberrima scena del ballo, che richiese più di un mese di riprese, suggella la fine di un'epoca e di una classe sociale, con risvolti anche autobiografici. Palma d'oro al Festival di Cannes.
domenica 12
ore 17.00
Il lavoro (replica)
a seguire
Appunti su un fatto di cronaca (replica)
ore 18.30
Bellissima (replica)
ore 20.30
La caduta degli dei (Götterdämmerung) ( 1969)
Regia: Luchino Visconti; soggetto e sceneggiatura: Nicola Badalucco, Enrico Medioli, L. Visconti; interpreti: Dirk Bogarde, Ingrid Thulin, Helmut Griem, Helmut Berger, Renaud Verley, Umberto Orsini ; origine: Italia-Germania; durata: 156'
La saga dei von Essenbeck, una famiglia di industriali, negli anni dell'ascesa del nazismo. Crolla l'ordine familiare e la ferocia dei forti si scatena sui deboli. La lotta spietata per il dominio si carica di violenza fisica e morale (su tutti la sequenza della notte dei lunghi coltelli), ma anche di forti suggestioni autobiografiche e culturali (Wagner, Thomas Mann, Macbeth ). Nomination all'Oscar per miglior soggetto e sceneggiatura originali.
lunedì 13
chiuso
martedì 14
ore 17.00
Il Gattopardo (replica)
ore 20.30
Incontro con Enrico Medioli
a seguire
Gruppo di famiglia in un interno (1974)
Regia: Luchino Visconti; soggetto: Enrico Medioli; sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico, Enrico Medioli, L. Visconti; interpreti: Burt Lancaster, Helmut Berger, Silvana Mangano, Claudia Marsani, Stefano Patrizi, Elvira Cortese; origine: Italia-Francia; durata: 121'
La vita appartata di un anziano professore è sconvolta dall'arrivo di una famiglia della borghesia rampante, alla quale ha affittato l'appartamento al piano di sopra. Le due case, l'una antica, l'altra moderna, rispecchiano le diverse anime dei personaggi. Visconti si confronta con la brutale realtà degli anni Settanta, innestando i temi a lui cari (la fine di un'epoca, la memoria, il senso dell'isolamento, l'amore per la letteratura e l'arte) nel vortice degli scontri politici dell'epoca. Claudia Marsani ha vinto il Nastro d'argento come miglior attrice esordiente, mentre l'altro giovane, Stefano Patrizi, aveva già lavorato in Ludwig come assistente al montaggio di Ruggero Mastroianni.
mercoledì 15
ore 18.00
Incontro con Luca Verdone
a seguire
Luchino Visconti (1983)
Regia: Luca Verdone; origine: Italia; durata: 71'
Luca Verdone ripercorre la vita e l'opera cinematografica e teatrale di Visconti attraverso materiale di repertorio della Rai e dell'Istituto Luce e attraverso interviste ai suoi collaboratori realizzate per l'occasione. Fra il materiale di repertorio una lunga e rara intervista al regista.
ore 20.30
Lo straniero ( 1967)
Regia: Luchino Visconti; soggetto: dal romanzo L'étranger di Albert Camus; sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico, Georges Conchon, L. Visconti; interpreti: Marcello Mastroianni, Anna Karina, Bernard Blier, Alfred Adam, Bruno Cremer, Georges Geret, Georges Wilson; origine: Italia-Francia-Algeria; durata: 108'
Mersault, un impiegato francese che vive ad Algeri, uccide un arabo e durante il processo rinuncia a difendersi. Una serie di rinvii e i veti imposti dalla vedova di Camus impediscono a Visconti di adattare il romanzo agli avvenimenti più recenti della guerra di liberazione algerina. Ne risulta un film imperfetto: l'indifferenza e l'apatia del protagonista non riescono a riflettere l'anelito a una possibile rivolta contro le convenzioni sociali.
giovedì 16
ore 17.30
La caduta degli dei (replica)
ore 20.30
Incontro con Nicola Badalucco
a seguire
Morte a Venezia ( 1971)
Regia: L. Visconti; soggetto: dal racconto Der Tod in Venedig di Thomas Mann; sceneggiatura: L. Visconti, Nicola Badalucco; interpreti: Dirk Bogarde, Romolo Valli, Mark Burns, Nora Ricci, Björn Andresen, Silvano Mangano; origine: Italia-Francia; durata: 133'
Il musicista Gustav von Aschenbach si reca al Lido di Venezia per una vacanza e nell'albergo dove soggiorna incontra il giovane Tadzio, del quale si invaghisce. Raffinato film avvolto in un'atmosfera lugubre e decadente, dove si compie il declino della società cosmopolita riunita all'Hôtel des Bains, minacciata dalla peste che ha colpito Venezia e dai sintomi del primo conflitto mondiale. Nel racconto di Mann il protagonista era uno scrittore, nel film un musicista per il quale Visconti si ispirò a Gustav Mahler, le cui musiche rappresentano il commento ideale alla vicenda portata sullo schermo.
venerdì 17
ore 17.00
Morte a Venezia (replica)
a seguire
All a ricerca di Tadzio (1970)
Regia: Luchino Visconti; origine: Italia: durata: 30'
Un reportage girato dallo stesso Visconti per la Rai, che mostra il lungo viaggio compiuto nell'Europa settentrionale e orientale alla ricerca di un giovane biondo che incarnasse il personaggio di Tadzio in Morte a Venezia .
ore 20.30
Incontro con Mario Garbuglia
a seguire due inediti extra su Gruppo di famiglia in un interno e L'innocente realizzati da Mario Garbuglia
a seguire
L'innocente (1976)
Regia: Luchino Visconti; soggetto: dal romanzo omonimo di Gabriele D'Annunzio; sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico, Enrico Medioli, L. Visconti; interpreti: Giancarlo Giannini, Laura Antonelli, Rina Morelli, Massimo Girotti, Marc Porel, Jennifer O'Neill; origine: Italia-Francia; durata: 129'
Tullio Hermil tradisce la moglie, ma quando scopre che lei ha una relazione con uno scrittore, ne è di nuovo attratto. Ultimo film di Visconti, che morì pochi giorni dopo aver portato a termine il primo montaggio del film. Dal realismo di Verga al decadentismo di D'Annunzio si completa la parabola viscontiana. Come ricorda Pasqualino De Santis, «la mano che sfoglia il libro è quella di Visconti», il quale «ci teneva moltissimo a essere lui a sfogliare il libro».
sabato 18
ore 16.30
Vaghe stelle dell'Orsa... (replica)
ore 18.30
Senso (replica)
ore 21.00
Gruppo di famiglia in un interno (replica)
domenica 19
ore 18.30
Incontro con Piero Tosi e Silvia d'Amico
a seguire
Ludwig (1972)
Regia: Luchino Visconti; soggetto e sceneggiatura: L. Visconti, Enrico Medioli con la collaborazione di Suso Cecchi D'Amico; interpreti: Helmut Berger, Romy Schneider, Trevor Howard, Silvana Mangano, Helmut Griem, Umberto Orsini ; origine: Italia-Francia-Germania; durata: 237'
L'ascesa e la caduta del re di Baviera dal 1864 al 1886 in un'estasi di passioni, follie e colpi di genio. Un materiale smisurato (il film fu distribuito in una versione di tre ore, poi gli amici e collaboratori di Visconti presentarono nel 1980 una versione più lunga, fedele alle intenzioni del regista), proposto sotto forma di inchiesta, per dargli una parvenza di verità storica, ma in realtà lugubre testimonianza di un mito avvolto nel suo stesso mistero: «Voglio rimanere un enigma. E non soltanto per gli altri, ma anche per me».
lunedì 20
chiuso
21-30 marzo
Schermi in fiamme: il cinema della contestazione. 1967-1972 (parte prima)
Chi si ricorda il cinema della contestazione? Subito vengono in mente immagini di film dei registi più conosciuti (Bertolucci, Bellocchio, Faenza, Samperi, Cavani, i fratelli Taviani), ma gli altri chi li ricorda? Eppure la generazione del ‘68 è stata l'ultimo sussulto di un cinema d'autore: tutti esordienti e tutti con delle opere prime impegnate, originali e sperimentali. Tristi epigoni bellocchiani e/o bertolucciani o sane e interessanti alternative a un linguaggio cinematografico già a sua volta contestatario? L'unico modo è quello di (ri)vederli al buio di una sala cinematografica attraverso gli occhi impietosi dell'oggi: ci sarà chi li giudicherà datati, chi invece rimpiangerà un certo modo di fare cinema. Una cosa è certa: sono opere più citate che viste, dove i titoli stessi, involontari slogan pubblicitari, sono stati saccheggiati dalla cosiddetta “società dello spettacolo”. Solo qualche esempio: Fermate il mondo... voglio scendere! , Dipingi di giallo il tuo poliziotto , La ragazza di latta , Brucia ragazzo, brucia , Sai cosa Stalin faceva alle donne? , Morire gratis . L'impeto della contestazione ha comunque infiammato il Centro Sperimentale di Cinematografia e quella fiamma non si poteva ignorare, si è pertanto deciso di offrire alcuni esempi di opere di allievi dell'epoca, altrimenti invisibili, sotto la definizione accattivante: I contestatori del CSC . Il resto – e non meno importante! – è quello che rimane: corpi, volti del bel tempo che fu impressi sulla natura effimera chiamata pellicola a futura memoria di chi il '68 l'ha vissuto e di chi doveva ancora nascere.
Retrospettiva a cura di Alfredo Baldi , Domenico Monetti e Luca Pallanch
martedì 21
ore 18.00
E se per caso una mattina... (1972)
Regia: Vittorio Sindoni; soggetto: V. Sindoni; sceneggiatura: V. Sindoni con la collaborazione di Rosanna Faggiani; interpreti: Pamela Tiffin, Virginio Gazzolo, Tony Miranda Jr.; origine: Italia; durata: 82'
Un impiegato del Ministero si innamora di un'hippy e abbandona la famiglia. Non riuscirà, però, a cambiare mentalità e finirà col soffocare gli istinti rivoluzionari dei suoi nuovi compagni. Uno dei pochi film italiani che tenta di accostarsi al mondo degli hippy. Si impone la bellezza di Pamela Tiffin, la quale si permette di imitare la Venere allo specchio del Velázquez, senza sfigurare al confronto.
ore 20.00
Il mostro della domenica (ep. di Capriccio all'italiana , 1968)
Regia: Steno; soggetto e sceneggiatura: Roberto Gianviti, Stefano Vanzina; interpreti: Totò, Ugo D'Alessio, Dante Maggio, Regina Saiffert, Sandro Merli; origine: Italia; durata: 25'
Ultimo film di Totò, che si congeda regalandoci un indimenticabile personaggio: un anziano signore che odia i capelloni e li punisce tagliandogli i capelli. Per raggiungere il suo scopo si inventa mille travestimenti, altrettante istantanee sul costume italico dell'epoca.
ore 20.30
Dibattito tra Goffredo Fofi e Adriano Aprà
a seguire
Il gatto selvaggio (1969)
Regia: Andrea Frezza; soggetto e sceneggiatura: A. Frezza; interpreti: Carlo Cecchi, Juliette Mayniel, Pier Paolo Capponi, Gabriella Mulachié, Francesca Benedetti, Ferruccio De Ceresa; origine: Italia; durata: 75'
Un giovane contestatore passa dalla teoria ai fatti, eliminando i nemici della rivoluzione. Film, definito da Mereghetti «tristemente profetico», che animò i dibattiti sulla costruzione di una bomba molotov e, a suo modo, fece epoca. Cecchi meteora del cinema sessantottino, prima del teatro e di Morte di un matematico napoletano . Da segnalare la presenza di Amelio quale assistente alla regia.
mercoledì 22
ore 17.00
La donna a una dimensione (1969)
Regia: Bruno Baratti; soggetto: B. Baratti, Massimo Mida; sceneggiatura: B. Baratti, Sergio Bazzini; interpreti: Françoise Prevost, Massimo Farinelli, Gabriella Grimaldi, Rate Furlan, Olga Linka, Isa Miranda; origine: Italia; durata: 98'
La contestazione capitalista di una ricca madre di famiglia che aderisce all'attentato ai danni della fabbrica del marito e fa opera di proselitismo sui due figli. Unico film di Baratti, fedele sceneggiatore di Gianni Puccini, che mette a nudo le incertezze della donna divisa fra doveri familiari e aspirazioni di libertà. Splendido cameo di Isa Miranda, mentre Buzzanca imperversa su uno schermo televisivo.
Evento speciale
Tre inediti della propaganda fascista
ore 18.40
Tavola rotonda. Partecipano Sergio Toffetti , Mino Argentieri , critico e storico del cinema, Nicola Caracciolo , storico e documentarista, Angelo S. Draicchio , Ripley's Film, Emilio Gentile , ordinario di storia contemporanea all'Università “La Sapienza” di Roma, e il regista Carlo Lizzani
Il bidello dei mari (1940)
Documentario di propaganda n. 1
Regia: Flavio Calzavara; interprete: Virgilio Riento; durata: 9'
Quanto impiega una nave da New York a Napoli a una velocità di 20 nodi? 8 giorni se non fosse, come illustra il bidello agli alunni di una classe elementare, per il blocco navale inglese.
Attenzione! (1940)
Documentario di propaganda n. 2
Regia: Giuseppe Amato ; interpreti: Assia Noris, Vittorio De Sica, Virgilio Riento, Lauro Gazzolo: durata 8'
Produzione Amato per Cines,
Assia Noris si lamenta di essere trascurata dal fidanzato che invece lavora nella fabbrica Rancas, impegnata di notte nella produzione segreta di materiale bellico. Ma “non fatelo sapere” ammonisce il cartello finale.
Il teatro delle meraviglie (1940)
Documentario di propaganda n. 3
Regia di Flavio Calzavara; interprete: Aldo Fabrizi; durata: 9'
In un teatro di Roma, Aldo Fabrizi, qui alla sua prima apparizione cinematografica, intrattiene la platea con una serie di storielle e battute antinglesi.
Evento in collaborazione con RIPLEY'S FILM Srl
serata a inviti
ore 21.00
Morire gratis (1966-67)
Regia: Sandro Franchina; soggetto e sceneggiatura: S. Franchina; interpreti: Karen Blanguernon, Franco Angeli, Isabel D'Avila, Mario Pisu; origine: Italia; durata: 72'
« Morire gratis è morire per niente ma io non ho paura della morte... artista delegato, impotente, alcolizzato». Sono le parole di Franco Angeli, nella vita come nel film artista romano di piazza del Popolo, in viaggio on the road da Roma a Parigi in compagnia della sua ultima creazione artistica: una lupa capitolina. In netto anticipo rispetto a Easy Rider (la droga viene nascosta nel ventre della scultura, nel film statunitense veniva collocata nel serbatoio delle motociclette), Morire gratis è l'unico lungometraggio, mai distribuito, di Sandro Franchina, rosselliniano nell'ascendenza (interpretò il bambino di Europa '51 ), amico di Jean Rouch, di Bellocchio e di Rohmer, collaboratore di Langlois alla Cinémathèque Française. Il film è uscito solo di recente da un oblio vergognoso.
giovedì 23
ore 17.00
Mio Mao (1970)
Regia: Nicolò Ferrari; soggetto e sceneggiatura: N. Ferrari; interpreti: Yves Beneyton, Rosemary Dexter, Livio Barbo, Ivo Mazzucchelli, Teri Hare, Francesca Romana Coluzzi; origine: Italia; durata: 99'
Un gruppo di giovani in viaggio verso la Cina, meta dei loro ideali, con un obiettivo sulle spalle: introdurre il vizio. Ad uno ad uno abbandoneranno al suo destino la loro guida, Giuda (!). Raro film on the road, che va decisamente controcorrente. Come scrisse Solmi su «Oggi», «Ferrari non partecipa al “crucifige” dei benpensanti verso i suoi personaggi», per i quali prova “una sorta di accorta simpatia, che si muta a poco a poco in umana pietà”.
ore 19.00
Io, Emmanuelle (1969)
Regia: Cesare Canevari; soggetto: C. Canevari ispirato al racconto Disintegrazione 68 di Graziella Di Prospero; sceneggiatura: Giuseppe Mangione, Graziella Di Prospero, C. Canevari; interpreti: Erika Blanc, Adolfo Celi, Paolo Ferrari, Milla Sannoner; origine: Italia; durata: 96'
Emmanuelle vaga disperata per la città, inseguendo il ricordo dell'uomo dal quale è stata lasciata, fino alla sorprendente rivelazione finale. Sullo sfondo la contestazione giovanile che la vede occasionalmente coinvolta. Erika Blanc porta sul suo corpo il peso dell'intero film; peccato che un critico ingeneroso, Ripamonti sull'«Avanti!», l'abbia bocciata senza appello: «Il particolare più espressivo [...] è l'ombelico». Da non confondere con le varie Emmanuelle, con o senza le due m.
ore 21.00
Fermate il mondo... voglio scendere! (1968)
Regia: Giancarlo Cobelli, soggetto: Giancarlo Badessi, G. Cobelli; sceneggiatura: Giancarlo Badessi, Laura Betti, G. Cobelli; interpreti: Lando Buzzanca, Barbara Steele, Paola Pitagora, Claude Vega, Pierluigi Pagano, Enzo Robutti; origine: Italia; durata: 90'
La fantasia al potere. Alcuni giovani contestatori vivono in un surreale appartamento. Uno di loro tenta con successo la strada della televisione, venendo stritolato dagli ingranaggi del potere. Il poliedrico talento di Cobelli, le musiche di Piccioni, la fotografia di Dario Di Palma, il montaggio di Franco Arcalli e un inedito Buzzanca per uno dei più bizzarri esordi del cinema italiano.
venerdì 24
ore 17.00
Interrabang (1969)
Regia: Giuliano Biagetti; soggetto: da un racconto di Edgar Mills; sceneggiatura: Luciano Lucignani, Giorgio Mariuzzo, Edgar Mills; interpreti: Haydée Politoff, Corrado Pani, Beba Loncar, Soshana Cohen, Tellino Tellini, Umberto Orsini ; origine: Italia; durata: 93'
Un celebre fotografo si reca in un'isola deserta per un servizio fotografico insieme alla moglie, alla modella e a un amica. La presenza di un altro uomo genera morti e colpi di scena a catena. Tipico prodotto di uno dei “figli di Men”, come li aveva definiti Fofi ne Il cinema italiano: servi e padroni : «Gioventù, amore e rabbia, tanto sesso [...]; un po' di contestazione studentesca o di politica; un po' di crisi di sentimenti; un po' di esotismo», nel caso specifico anche molto Antonioni. Ma l'intreccio funziona e la Politoff non si dimentica.
ore 19.00
Femina ridens (1969)
Regia: Piero Schivazappa; soggetto e sceneggiatura: P. Schivazappa; interpreti: Philippe Leroy, Dagmar Lassander, Lorenza Guerrieri, Varo Soleri; origine: Italia; durata: 88'
Sayer è un magnate che, in seguito a un trauma infantile, ha il terrore dell'amplesso. Sfoga la sua sessualità repressa in continui giochi in cui finge di torturare o uccidere le sue vittime, tutte prostitute a pagamento. Anche Mary, una sua impiegata, si lascia seviziare, ma ben presto il magnate s'innamora di lei. Apologo beffardo e ingannevole sull'eterna lotta tra i sessi, Femina ridens gioca troppo in anticipo sui tempi trattando argomenti come l'emancipazione femminile e il ridimensionamento del maschio. Il film si avvale di contributi scenografici d'avanguardia, come il design ultra-moderno e psichedelico che omaggia Claude Joubert, Plexus e Giuseppe Capogrossi.
ore 21.00
Incontro con Maurizio Liverani
a seguire
Sai cosa faceva Stalin alle donne? (1969)
Regia: Maurizio Liverani; soggetto: M. Liverani; sceneggiatura: M. Liverani, Benedetto Benedetti; interpreti: Helmut Berger, Margaret Lee, Silvia Monti, B. Benedetti, Piero Vida, Solvejg D'Assunta; origine: Italia; durata: 79'
Film scandalo che mette alla berlina il comunismo e i suoi miti. Rivisto oggi, divertentissimo, con un Benedetto Benedetti, intellettuale del dissenso, che si atteggia a Stalin e un Helmut Berger in crisi d'identità, dopo la comune esperienza partigiana. Un ritratto dell'Italia dal dopoguerra al '68: un C'eravamo tanto amati al vetriolo, senza omaggi alla commedia all'italiana.
sabato 25
I contestatori del Csc
ore 17.00
Teatro - Film O - (1968)
Regia: Renato Tomasino; soggetto e sceneggiatura: R. Tomasino; interpreti: Olimpia Carlini, Antonio Iglesias, Sergio Serafini, Stefania Giari, Rosita Toros, Giorgio Dolfin; durata: 88'
Tipico manifesto della contestazione sessantottina. La relazione amorosa tra l'autore e l'attrice è scandita in otto capitoli che costituiscono altrettante tappe di un'analisi del sistema capitalistico in un'ottica rivoluzionaria, antiamericana e terzomondista. I proclami sovversivi sono intervallati dalle immagini di strip-tease di una splendida bionda (simbolo della decadenza del capitalismo? All egoria della necessità di spogliarsi delle sovrastrutture intellettuali? Espediente per catturare lo spettatore?). Film “detto” piuttosto che narrato, si conclude inaspettatamente con una malinconica autocritica sull'utilità degli sforzi rivoluzionari per rendere più giusta l'umanità.
ore 19.00
Fuori campo (1969)
Regia: Peter Del Monte; soggetto: P. Del Monte; sceneggiatura: Franco Pecori, P. Dal Monte; interpreti: Nicole Tessier, Bruno Cattaneo, Vittorio Fanfoni, Antonio Tanda, Luciano Torelli, Alessandro Haber; durata: 78'
Una comparsa vestita da soldato attraversa un villaggio western, cammina per Cinecittà incrociando altre comparse vestite da antichi romani o con abiti in costume, vaga per la campagna fino a raggiungere la piscina, dove una ragazza si è tolta il vestito di scena e prende il sole. È il primo di una serie di incontri del protagonista, incerto sul senso della propria esistenza e bombardato da frasi altrui, alle quali oppone poche parole e lunghi silenzi. Del Monte fotografa le incertezze di un'epoca, partendo dal cinema come atto creativo che dovrebbe incidere veramente sulla realtà.
ore 20.30
I parenti tutti (1967)
Regia: Fabio Garriba; soggetto e sceneggiatura: F. Garriba; interpreti: F. Garriba, Bianca Bresadola, Renato Tomasino, Antonio Serventi, Nico D'Alessandria, Olimpia Carlisi; durata: 18'
Ossessionato dalla madre che lo considera un fallito perché non ha voglia di fare nulla, il protagonista immagina la propria morte e il relativo funerale, con tanto di necrologio: «Fabio Garriba di anni 22». La ribellione giovanile ridotta ai minimi termini: la morte come fuga dalle regole borghesi.
a seguire
In punto di morte (1971)
Regia: Mario Garriba; soggetto e sceneggiatura: M. Garriba; interpreti: Fabio Garriba, Elio Capitoli, Vincenzo Porcelli, Pancrazio Catarcia, Emilio Simoncini, Ercole Ercolani; durata: 58'
Girato in soli 15 giorni, con un budget complessivo di 7.819.000 lire, In punto di morte preannuncia il morettismo a venire ( Io sono un autarchico , Ecce Bombo ...) mettendo in scena “i sogni d'oro” di un giovane della piccola borghesia (interpretato da Fabio Garriba, fratello del regista) che si rifiuta di crescere, sbeffeggiando e criticando tutti (la madre, gli amici, la ragazza). Il film vince il Pardo d'oro come miglior opera prima ex aequo con ... Hanno cambiato faccia al Festival di Locarno. Curiosità del destino: il regista Mario Garriba parteciperà come attore a Sogni d'oro e Bianca.
domenica 26
ore 17.00
La Cina è vicina (1967)
Regia: Marco Bellocchio; soggetto: M. Bellocchio; sceneggiatura: M. Bellocchio, Elda Tattoli; interpreti: Glauco Mauri, Elda Tattoli, Paolo Graziosi, Daniela Surina, Pierluigi Aprà, Alessandro Haber; origine: Italia; durata: 107'
Secondo film di Marco Bellocchio, La Cina è vicina allarga il campo d'analisi: dopo l'odiata borghesia ecco l'incontro tra individui appartenenti a classi diverse, ma il marcio non cambia. Carlo, giovane ragioniere del Partito Socialista Unificato, che aspira a un posto di assessore, si vede preferire il più ricco Vittorio. Amareggiato, Carlo decide di sistemarsi mettendo incinta Elena, la sorella di Vittorio, e lo stesso farà Giovanna, ex fidanzata di Carlo, che obbligherà Vittorio a sposarla col ricatto della maternità.
ore 19.00
Cuore di mamma (1969)
Regia: Salvatore Samperi; soggetto: S. Samperi, Sergio Bazzini; sceneggiatura: S. Samperi; interpreti: Carla Gravina, Beba Loncar, Philippe Leroy, Yorgo Voyagis, Paolo Graziosi; origine: Italia; durata: 92'
Lorenza, separata dal marito, vive con tre figli molto particolari: il primogenito, aiutato dalla sorella, annega il fratello minore, poi uccide la ragazzina asfissiandola col gas. La madre è troppo apatica per avere una qualsiasi reazione. Forse il film più sperimentale di Salvatore Samperi, con una Carla Gravina nella parte di una madre che non parla mai e un montaggio debitore del cinema di Godard.
ore 21.00
Partner (1968)
Regia: Bernardo Bertolucci; soggetto e sceneggiatura: B. Bertolucci, Gianni Amico, interpreti: Pierre Clementi, Stefania Sandrelli, Tina Aumont, Sergio Tofano; origine: Italia; durata: 105'
Ispirato a un testo classico sulla schizofrenia come Il sosia di Dostoevskij, Partner è un enunciato teorico e antirealistico, molto vicino a certi sperimentalismi godardiani, che riflette su teatro, cinema, politica e vita, per dimostrare che niente è vero e naturale, ma tutto è rappresentazione. Tra gli attori che interpretano gli studenti ci sono David Grieco e Salvatore Samperi. Francesco Tullio Altan, autore delle scenografie, è citato nei titoli come Jean Robert Marquis.
lunedì 27
chiuso
martedì 28
ore 17.00
Le salamandre (1969)
Regia: Alberto Cavallone; soggetto e sceneggiatura: A. Cavallone; interpreti: Erna Schurer, Beryl Cunningham, Anthony Vernon, Tony Carrel; origine: Italia; durata: 88'
A Tunisi divampa l'amore fra una fotografa e la sua modella, mentre da lontano giungono gli echi del Vietnam e della rabbia di Harlem e un uomo è pronto a minacciare la loro unione. Il talento irregolare del regista milanese è da sempre misconosciuto dalla critica: «Il film di Cavallone è brutto, d'una bruttezza quasi incredibile», scrisse Umberto Rossi , ma a salvarlo basterebbe da sola la bellezza delle due protagoniste. Nemmeno erotismo ed esotismo, le armi vincenti nel periodo di Bora Bora , riuscirono, però, a salvarlo dall'insuccesso economico.
ore 19.00
Brucia ragazzo, brucia (1969)
regia: Fernando Di Leo; soggetto e sceneggiatura: F. Di Leo, Antonio Racioppi; interpreti: Françoise Prevost, Gianni Macchia, Michel Bardinet, Monica Strebel, Danika, Anna Pagano; origine: Italia; durata: 88'
Una donna tradisce il marito con un bagnino scoprendo i piaceri di una perfetta intesa sessuale. Il suo matrimonio crollerà inesorabilmente. Il Di Leo meno conosciuto, prima del poliziesco, quando il suo interesse era incentrato sulla morale borghese e sulla famiglia che ne deteneva le convenzioni e le regole, alle quali contrapponeva l'arma di una libertà, peraltro, ancora immatura .
ore 21.00
Incontro con Pier Francesco Pingitore
a seguire
Dipingi di giallo il tuo poliziotto (1970)
Regia: Pier Francesco Pingitore; soggetto e sceneggiatura: P. F. Pingitore; commento: Mario Castellacci, P. F. Pingitore; origine: Italia; durata: 71'
Reportage in Europa sulla contestazione giovanile vista con lo sguardo pungente di “papà”. Un titolo indimenticabile per un documentario poco visto.
mercoledì 29
ore 17.00
Il gatto selvaggio (replica)
I contestatori del Csc
ore 19.00
Il canto d'amore di Alfred Prufrock (1967)
Regia: Nico D'Alessandria; soggetto e sceneggiatura: N. D'Alessandria; interpreti: N. D'Alessandria; durata: 20'
Un dolente testo di Thomas Stearns Eliot, letto, interpretato, manipolato dalla voce narrante di Carmelo Bene, il cui accento anticipa quella di Volonté in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e ben si sposa con le distorsioni sonore prodotte da Luciano Berio, che fanno da contrappunto più che da semplice sottofondo: vocalizzi, cigolii, suoni stridenti, voci umane/inumane. Il regista insegue immagini non meno “distorsive”. Tre geni o tre megalomani? Comunque, devastante impatto nell'orizzonte del Centro Sperimentale anni '60 di Nico D'Alessandria ( L'imperatore di Roma , L'amico immaginario , Regina Coeli ), regista fra i più indimenticabili del cinema italiano... che pochi ricorderanno.
a seguire
Erostrato (1965)
Regia: Roberto Faenza; soggetto: dal racconto Erostrate di Jean-Paul Sartre; sceneggiatura: R. Faenza; interpreti: Leopoldo Trieste, Giovanna Lenzi, Bianca Maria De Tomasi, Nazareno Natale; durata: 45'
Grande prova di Leopoldo Trieste che anticipa Travis, il protagonista di Taxi Driver , e richiama, nelle movenze e nell'aspetto, il Peter Sellers di Hollywood Party . Trieste è un impiegato in guerra con il mondo, rinchiuso in un universo attraversato da rabbia e deliri di onnipotenza, che s'identifica col personaggio di Erostrato, famoso per aver incendiato il tempio («il tempo gli ha dato ragione»), scrive lettere a scrittori famosi (Calvino, Berto, Moravia...), compra una pistola e ne rimane fatalmente affascinato .
ore 20.30
Delitto al circolo del tennis (1969)
Regia: Franco Rossetti; soggetto e sceneggiatura: Ugo Guerra, F. Rossetti, Francesco Scardamaglia, liberamente ispirato al racconto omonimo di Alberto Moravia; interpreti: Anna Gael, Roberto Bisacco, Angela Mc Donald, Chris Avram, Mario Guizzardi, Claudio Trionfi; origine: Jugoslavia-Italia; durata: 90'
Tre giovani contestatori tramano ai danni del padre di una di loro, ma dietro il gesto rivoluzionario si nasconde il dramma dei sentimenti. Film, nemmeno citato nei dizionari più in voga, assolutamente da recuperare con un intenso Chris Avram e la spendida fotografia di Vittorio Storaro. Echi pop e una lenta discesa nell'abisso.
giovedì 30
ore 17.00
La ragazza di latta (1970)
Regia: Marcello Aliprandi; soggetto e sceneggiatura: M. Aliprandi, Fernando Imbert;
interpreti: Sydne Rome, Roberto Antonelli, Elena Persiani, Umberto D'Orsi; origine: Italia; durata: 91'
Un giovane funzionario di una grande azienda non cede al conformismo imposto dall'alto e vive in un mondo tutto suo, abbagliato dalla bellezza di una ragazza diversa dalle altre, che si rivelerà anch'essa un prodotto aziendale. Grottesca raffigurazione del potere e del consumismo. «Un film nuovo, originale, diverso, tutto da vedere»: non è il flano, ma la recensione di Paolo Valmarana su «Il Popolo».
ore 19.00
... Hanno cambiato faccia (1971)
Regia: Corrado Farina ; soggetto: C. Farina; sceneggiatura: Giulio Berruti, C. Farina; interpreti: Adolfo Celi, Geraldine Hooper, Giuliano Disperati, Francesca Modigliani; origine: Italia; durata: 97'
Un impiegato di una grande azienda viene convocato d'urgenza nella villa del proprietario, il quale ha grandi progetti per la carriera da illustrargli. Ambientato nella Valle di Susa, ancora incontaminata, un'efficace allegoria del potere e delle sue innumerevoli maschere, alle quali presta la sua faccia Adolfo Celi. Significativo esordio di Corrado Farina.
ore 20.30
Tavola rotonda moderata da Piero Spila con ospiti: Sergio Bazzini , Corrado Farina , Roberto Perpignani , Maurizio Ponzi , Francesco Scardamaglia e Piero Schivazappa
venerdì 31
ore 18.00
La contestazione generale (1969)
Regia: Luigi Zampa; soggetto e sceneggiatura: Silvano Ambrogi ( La bomba alla televisione ), Leo Benvenuti, Piero De Bernardi ( Concerto a tre pifferi ), L. Zampa ( L'università ), Rodolfo Sonego ( Il prete ); interpreti: Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Alberto Sordi, Michel Simon, Marina Vlady, Enrico Maria Salerno ; origine: Italia; durata: 126'
Film a episodi che riconduce la contestazione nei canoni rassicuranti della commedia all'italiana con Gassman incontenibile regista d'avanguardia, Manfredi alle prese con un capitalista creato da Benvenuti e De Bernardi a immagine e somiglianza di Angelo Rizzoli, Sordi ingenuo prete di campagna. Dall'università al mondo del lavoro, dalla televisione al mondo ecclesiastico una fragile contestazione generale . Ultima apparizione cinematografica di Sergio Tofano.
Saggi d'attore. Il cinema del CSC . Riccardo Scamarcio, un divo in ascesa
ore 21.00
Incontro con Riccardo Scamarcio
a seguire
Le mani in faccia (ep. di Sei pezzi facili , 2003)
Regia: Daniele Basilio; soggetto: Daniele Basilio, Marinella Giannelli, Vanessa Picciarelli; sceneggiatura: Daniele Basilio, Vanessa Picciarelli; Luigi Diberti, Riccardo Scamarcio, Sabino Manzari; origine: Italia; durata: 16'
Via da un padre che non riesce ad amarlo come vorrebbe, Francesco cerca la risposta alla domanda che da diciassette anni gli riecheggia nella mente. C'è solo una persona che può sciogliere i suoi dubbi. In fuga tra le onde di un mare nero e cattivo, tra contrabbando e violenza, Francesco scopre chi è e diventa grande.
Cinema Trevi - Cineteca Nazionale Vicolo del Puttarello, 25 Info: 06.6781206 - www.snc.it