di FRANCESCO ALO' da Il Messaggero del 10 otobre '05
La Sala Trevi Alberto Sordi (Vicolo del Puttarello, 25; 066781206) continua a trasformare il marginale in protagonista. Così, dopo le belle rassegne sui due cineasti “indefinibili” Piero Vivarelli e Giulio Petroni e dopo aver proposto pillole di cinema africano nel weekend appena concluso, ecco che la sala intestata a un mostro sacro come l'Albertone Nazionale rende omaggio a quella magnifica schiera di caratteristi che hanno fatto grande quel fenomeno di massa che fu la commedia all'italiana.
Direttamente dal Festival Terra di Siena ecco sbarcare I non protagonisti retrospettiva tutta da gustare da domani a mercoledì 19 ottobre.
Diciotto film dove per una volta l'occhio non sarà concentrato su Alberto Sordi, Totò, Vittorio Gassman o Aldo Fabrizi ma bensì su Tiberio Murgia, Marisa Merlini, Carlo Delle Piane, Franco Fabrizi, Mimmo Poli e tante eroiche spalle che con talento e discrezione hanno sempre lavorato più per far risaltare gli altri che non loro stessi.
Se proprio dobbiamo eleggere tra questi preziosi caratteristi il “Protagonista dei Non Protagonisti” scegliamo senza dubbio il piccolo e scattante Tiberio Murgia, l'indimenticabile Ferribotte de I soliti ignoti (1958; sabato 15 ottobre ore 18) di Mario Monicelli e L'audace colpo dei soliti ignoti (1959) di Nanny Loy, recentemente nelle librerie con un'imperdibile autobiografia scritta con la collaborazione di Sergio Sciarra per la casa editrice Insieme (si può ordinare sul sito www.tiberiomurgia.it). Sardo di Oristano scelto da Monicelli mentre Murgia lo stava servendo al ristorante in qualità di cameriere, il buon Tiberio si specializzò in più di 150 film nel ruolo del siculo sempre sospettoso, geloso e più di una volta pure cornuto. Proprio lui accanto a Marisa Merlini, straripante e procace caratterista in Le signorine dello 04 (1955; giovedì 13 ore 19) di Gianni Franciolini, varerà domani in carne e ossa la rassegna della Sala Trevi sul cui schermo scorreranno le immagini di Veneri al sole (1964; ore 17) di Marino Girolami (con un esilarante Carlo Delle Piane), I pompieri di Viggiù (1949; ore 18.45) di Mario Mattoli (con la matrona Ave Ninchi) e Il monaco di Monza (1963) di Sergio Corbucci (ancora con uno scatenato Delle Piane più Celentano e Don Backy in versione preti ballerini). Un ciclo di film che fa bene a ricordarci che nonostante il ruolo decisivo di qualche fuoriclasse, il cinema rimane sempre e comunque un bellissimo gioco di squadra.