LA SCENEGGIATURA DEFINITIVA

BATTITI MATERNI

da un'idea di Daniele Portaluri

Sceneggiatura di Elio Moroni, Renato Francisci, Daniele Portaluri

 

SCENA 1 - CUCINA (molto ordinata) - INTERNO SERA

Marco e Chiara sono in cucina. Lui è seduto al tavolo: la guarda e sfoglia dei giornali. Lei, in piedi accanto ai fornelli, prende la pirofila e serve in tavola. Chiara è incinta grossa, sembra quasi pronta per partorire. Un telefono cellulare squilla, lei lo prende, guarda il numero e risponde alla chiamata.

CHIARA

  Pronto, salve direttore, che è successo?...

(pausa)

Si, si… Va bene

(pausa)

Ho capito, vengo. Ci vediamo tra un pò … tempo d'arrivare!

 

Chiara ripone il cellulare sul tavolino. Fa una mezza smorfia (del tipo: che vuoi, non potevo farne a meno?) rivolta verso Marco.

 

MARCO

  Ma nemmeno l'ultimo giorno ti lascia in pace!?

 

CHIARA

  Per lui (e si accarezza il pancione) mancherò dall'ufficio per parecchio tempo…

Lo devo aiutare per una pratica che è diventata urgente e la conosco solo io…

Devo andare!

 

MARCO

  (alzandosi)

Dai, preparati che ti accompagno!

 

CHIARA

  No Marco, tu mangia (lo rispinge sulla sedia) e vai a dormire che domani devi alzarti presto!

 

MARCO

  Ok. (pausa). Tu però non fare tardi!

 

CHIARA

  Non preoccuparti, vado e torno, amore.

(e lo bacia)

 

Chiara esce dalla cucina e torna con un soprabito e la borsetta, la apre, ci dà una rapida occhiata per controllare se c'è tutto, ci ripone dentro il cellulare; gli tira un bacio e sta per uscire di casa.

 

MARCO

(la chiama)

Chiara!

 

CHIARA

(girandosi)

Che c'é?

 

Marco si alza e va verso di lei.

 

MARCO

  Fammelo salutare!

 

Marco si china sul suo pancione e lo bacia e lo accarezza. Chiara sorride carezzandogli i capelli (vediamo sulla sua mano curata un bell'anello).

 

CHIARA

  Ma che scemo che sei…

 

Ed esce. Marco rimane con un sorriso dipinto in faccia e lo sguardo fisso sulla porta da dove lei è uscita.

 

SCENA 2 – CUCINA (molto disordinata) - INTERNO MATTINA

Con la barba lunga di qualche giorno, Marco è seduto al tavolo, davanti ad una tazzina di caffè… ha lo sguardo fisso verso la porta: vede l'immagine sbiadita di Chiara che esce da quella porta (con lo stesso vestito della scena precedente).

L'improvviso lamento di un neonato, lo fa tornare in sé.

 

MARCO

(a voce bassa, guardando l'orologio)

...sempre puntuale!

 

Alzandosi finisce velocemente in un sol sorso il caffé.

 

MARCO

Arrivooo..!

 

E sparisce dietro la porta della cucina.

 

SCENA 3 - UFFICIO - INTERNO GIORNO

Con la barba lunga di qualche giorno, vestito con camicia ciancicata e cravatta slacciata (la giacca è gettata su una sedia), Marco è seduto alla sua scrivania ed è alle prese con una pratica. Ha l'aria distratta, assente, non riesce a concentrarsi. All'improvviso ha uno scatto di nervi e getta la penna sul tavolo, e fissa nel vuoto…

All'improvviso squilla l'intercomunicante e Marco torna in sé.

 

MARCO

(con tono alterato)

Angela, non voglio essere disturbato!

 

ANGELA

  Mi scusi, ma è l'ospedal…

 

MARCO

(interrompendola)

Passameli subito!

 

Marco risponde con foga.

 

MARCO

Pronto… (breve pausa) Si, sono io!

 

Udiamo la voce del medico all'altro capo del telefono.

 

MEDICO

Mi dispiace comunicarle… che sua moglie è appena deceduta!...

Se può esserle di conforto, sappia che è avvenuto con molta serenità...

senza che si sia ripresa dal coma! Non ha sofferto.

 

Marco reclina lentamente la testa. Vorrebbe dire qualcosa… ma non gli esce nulla dalla bocca.

 

MEDICO

Come predisposto, stiamo procedendo all'espianto degli organi!...

 

MARCO

…si, …si!

(rassegnato - pausa)

 

Si sente il clic del telefono attaccato. Lentamente pigia il pulsante del telefono e parla con la segretaria.

 

MARCO

... non ci sono per nessuno…!

 

ANGELA

Va bene ingegnere!

 

Lentamente Marco prende un album fotografico dal cassetto della scrivania. Inizia a sfogliarlo e vediamo le foto di Chiara in varie situazioni.

All'improvviso, appare alle sue spalle un corpo femminile: il viso di lei inizialmente non si vede, ma si vede la sua mano che carezza i capelli di lui (e riconosciamo la mano e l'anello di Chiara).

La donna è solo nell'immaginazione di Marco che continua a sfogliare l'album (ora, però, la sua espressione appare estasiata, anche se si sente distrutto).

 

MARCO

Ma perché è andata a finire così!?!...

Non avrei mai dovuto lasciarti andar da sola! La colpa è solo mia!

 

CHIARA

  No, non pensarlo! Purtroppo il nostro destino era legato a quell'auto impazzita!...

Ma nostro figlio è salvo!

 

MARCO

Ma come farò io da solo, con lui?

 

CHIARA

(tenendogli le mani sulle spalle)

Non preoccuparti!... Ti aiuterò io. Anche da lontano . Ti starò sempre vicino, a te e a lui.

 

MARCO

E quando mi chiederà di te? Che cosa gli dirò?

 

CHIARA

  Troveremo le parole giuste... e lui capirà!

 

MARCO

  E la mia vita? Che sarà la mia vita , senza di te?

Senza il tuo sorriso, i tuoi occhi… il profumo della tua pelle.

Non potrò più confidarmi con te… (con la dolcezza del ricordo)

(pausa)

No, non posso vivere senza di te! (più determinato)

 

CHIARA

  (carezzandogli i capelli con una mano)

Ce la farai Marco…

Ricordati che niente e nessuno, ora, potrà mai più separarci!

 

MARCO

Ho amato solo te, e non smetterò mai di amarti, amor mio..

(ed attenuando il tono della voce, chiude gli occhi come sprofondando in un sonno liberatorio)

 

 

SCENA 4 - STANZA LETTO - INTERNO GIORNO

In una stanza ben illuminata vediamo una giovane donna: Francesca è seduta sul letto con lo schienale reclinato. Francesca sta finendo di allattare sua figlia. Vicino c'è una sua amica.

 

AMICA

  (rivolta al neonato)

Hai finito di mangiare, eh? Un ruttino.. e a nanna!

 

FRANCESCA

  Si, mettila nella culla! Deve dormire un po'… Attenta!

 

Mentre Francesca si ricompone, l'amica prende la bimba e l'adagia nel lettino che c'è accanto a quello di Francesca. Sta per uscire dalla stanza, quando appare Marco che ha in braccio il suo bebè.


MARCO

  (con un leggero sorriso sulle labbra)

E' permesso?.....

 

AMICA

  (mentre sta uscendo)

Se vuoi qualcosa, chiamami, Francesca

 

FRANCESCA

  Vieni, vieni Marco.

 

Marco si avvicina al letto. Mentre parla accarezza sempre suo figlio, lievemente.

 

FRANCESCA

Ma che bella sorpresa, Marco!

 

MARCO

Come va, Francesca?

 

FRANCESCA

  La ferita mi prude ancora….

(mentre si tocca la ferita sul petto)

 

MARCO

  Il chirurgo che ha detto?

 

FRANCESCA

Che il trapianto è riuscito perfettamente!... mi occorre solo tanto riposo, ora.

Grazie a lei e a te, Marco, sono rinata!

 

MARCO

(eludendo le sue parole)

E il latte?

 

FRANCESCA

  E' ancora abbondante... Ma dimmi, lui ha mangiato?

 

MARCO

  Il solito bibitone di latte in polvere!

 

FRANCESCA

Dallo a me!... Vediamo se ha ancora fame!

 

Francesca accoglie fra le mani il figlio di Marco; gli porge la tetta sinistra (si vede la cicatrice del taglio) ed il bimbo s'attacca al capezzolo senza indugio.

 

FRANCESCA

  (rivolta al neonato)

Ascolta come batte forte il cuore della tua mamma!

 

- FINE -

 

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