ANATOMIA DELLA TELECAMERA
Un camcorder (digitale ma anche analogico) è composta da queste parti e funzionalità:
Il MIRINO ottico, che ha anche una regolazione diottrica, molto spesso è in bianconero per non influire troppo sulla durata della BATTERIA che fornisce l'alimentazione al funzionamento della telecamera, normalmente la sua durata è di circa un'ora, più o meno la durata del NASTRO su cui si riversano le immagini riprese. Il MONITOR LCD è un piccolo schermo a colori su cui osservare la scena che si sta riprendendo od una già girata. L' OBIETTIVO serve a catturare l'immagine, normalmente è dotato di ZOOM , ovvero la capacità di riprendere il soggetto inquadrato come se fosse più vicino o più lontano ma senza spostarsi. Il MICROFONO serve a riprendere i suoni e le voci, mentre l' ALTOPARLANTE serve a riprodurli. E c'è un bottone, normalmente rosso, con cui si dà il via o lo stop alla registrazione.
Ci sono poi tutta una serie di pulsanti o selettori che servono a regolare le varie modalità d'uso: ogni telecamera ha le sue, occorre leggere (anzi studiare a fondo) il libretto di istruzione accluso che descrive le loro funzionalità. Ci possono essere i pulsanti di messa a fuoco automatica o manuale, l'automatismo dell'esposizione, il pulsante con cui poter riprendere al buio quasi assoluto, o quello per scattare fotografie, nella parte superiore può esserci una staffa in cui inserire un flash da usare in condizioni di bassa illuminazione, c'è il pulsante da spingere si si sta riprendendo il soggetto controluce. Ed infine le prese per le varie connesioni, S-video, DV-in ed out, Usb, per collegarci al computer o direttamente all'apparecchio TV.
Entriamo nei dettagli.
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L' OBIETTIVO è composto da una serie di lenti che servono a trasferire l'immagine sul nastro.
Gli obiettivi possono essere: normali , cioè inquadrano un campo visivo analogo a quello inquadrato dall'occhio umano (viene indicato col valore indicativo di 50mm); grandangolari capaci di inquadrare con un angolo maggiore dell'occhio umano, arrivando a superare i 180° cioè riprendendo tutto quello che noi umano possiamo vedere girando la testa da destra a sinistra (esempio: 35mm, 28mm, 20mm,..); teleobiettivi , riecono a vedere bene oggetti molto lontani da noi, che noi non riusciamo a distinguere (esempio: 105mm. 135mm, 200mm,..). Esistono anche obiettivi la cui lunghezza focale varia tra 2 valori: sono gli zoom , ad esempio un medio zoom è il 28-80mm, uno zoom tele è il 70-210mm. Uno zoom per camcorder passa da un valore di grandangolo ad un teleobiettivo.
Dobbiamo stare attenti al valore dello zoom: lo zoom è di due tipi: ottico e digitale. Lo zoom ottico è quello effettuato tramite le lenti dell'obiettivo. Lo zoom digitale è invece quello che viene effettuato da un programma all'interno della telecamera. Noi dobbiamo utilizzare sempre lo zoom ottico e quasi mai quello digitale, perchè non ci offre un risultato di qualità. Quindi non facciamoci affascinare dagli zoom digitali 100x, 200x,... 500x.... non ci serviranno mai.
Gli obiettivi si distinguono anche per la loro luminosità : ovvero la capacità di riprendere immagini anche il luoghi molto bui (un obiettivo f.1,6 è più luminoso di uno f.2).
Il diaframma è quel dispositivo che permette alla luce di entrare e di impressionare la pellicola. E' stato copiato dall'iride dell'occhio umano: in parole povere è un foro la cui apertura è variabile: più è largo (ma viene rappresentato con un numero il cui valore è piccolo, es: f:2, f:2,8, f:4,..) più luce passa, più è stretto (ha apertura con valore del tipo: f:8, f:11. f:16, ..) meno luce passa. Il diaframma f.2,8 fa passare la metà della luce del diaframma f.2. Il diaframma f.8 fa passare il doppio della luce rispetto al diaframma f.11.
Ma da solo non serve, il diaframma va collegato al tempo di esposizione , ovvero al tempo in cui il diaframma resta aperto (e fa passare la luce). Sono valori dati in frazioni di secondi: ad esempio 1/60" (si legge un sessantesimo di secondo) fa passare più luce rispetto ad 1/250 od 1/1000 di secondo. Sempre tenendo il diaframma allo stesso valore.
Si ha una corretta esposizione quando sul nastroarriva la quantità di luce giusta, per il tempo giusto, in modo che la visione della pellicola dia un risultato corretto. Si dice che un fotogramma è sottoesposto quando è entrata poca luce (non è entrata luce a sufficienza per la corretta esposizione) e che è sovraesposto quando ne è entrata troppa. Con le attuali macchine, la possibilità di errore è molto ridotta, infatti gli automatismi aiutano anche i meno esperti.
Per chi vuole capire come funziona tutto il meccanismo, diciamo che, se la corretta esposizione è data dall'accoppiata diaframma f:11 e tempo 1/125", possiamo utilizzare anche altre coppie diaframma/tempo, come a f:8 1/250" che equivale anche a f:16 1/60" perchè se diminuiamo il diaframma dobbiamo aumentare il tempo in modo che la quantità di luce che entra sia lo stesso e viceversa se aumentiamo il diaframma dobbiamo diminuire il tempo di esposizione. Nella telecamera funziona lo stesso concetto della macchina fotografica, con l'unica differenza che noi abbiamo la ripresa di 24 fotogrammi al secondo, in modo che l'occhio umano riesca a percepire un movimento naturale.
La messa a fuoco, ovvero la valutazione della distanza tra la macchina fotografica ed il soggetto da riprendere deve essere precisa, altrimenti l'immagine non è nitida, i contorni non sono definiti, non riescono a distinguersi i dettagli ripresi. Un problema diverso è l'immagine mossa, cioè quando al momento della ripresa abbiamo mosso impercettibilmente la telecamera: in caso di necessità, ovvero quando dobbiamo scattare con un tenpo di esposizione lungo (più di 1/60"), ovvero quando c'è poca luce, cerchiamo di usare il cavalletto, od appoggiamoci a qualcosa di stabile come un muro. Naturalmente in una ripresa non possiamo avere tutti gli oggetti perfettamente a fuoco proprio perchè situati a distanze diverse: quindi dobbiamo capire quale distanza impostare (manualmente) per avere un'immagine che ci dia l'illusione di una giusta profondità spaziale. In un paesaggio, se teniamo a fuoco dei fiori in primo piano, avremo i punti più lontani non a fuoco, dando un senso di grande spazio. Se utilizziamo una focale da teleobiettivo, per inquadrare una persona, lontana, otterremo un'immagine abbastanza piatta, con poca profondità di campo. L'automatismo decide per noi, e normalmente ci offre un buon risultato.
Le telecamere ci sono di tutti i prezzi. Oggi è naturalmente consigliabile acquistarne una digitale. Le principali case produttrici di camcorder sono: CANON, SONY, PANASONIC, JVC. Nei loro listini ci sono ottimi apparecchi di ogni prezzo e con le caratteristiche sia semplici che evolute.
Se si vuole provare a realizzare un filmato più “professionale”, oltre a seguire i nostri consigli, occorre anche che il camcorder abbia 3 CCD, sono più costose ma i risultati sono proporzionali.