SOGNANDO HOLLYWOOD - Storia di un filmmaker Italiano a Los Angeles di Gianluca Bin

Introduzione
La mia avventura - Atto 1
La mia avventura - Atto 2
La mia avventura - Atto 3

INTRODUZIONE

Hollywood: la città di cellulosa dove tutto è possibile ed i sogni prendono forma.
Eppure, la Hollywood vera, quella fatta di strade, gente e negozi a luci rosse, a guardarla non sembra per niente un posto dove i sogni si realizzano, anzi, a me sembra più un “refugium pecatorum”, all’interno del quale si annidano una miriade di anime in pena, provenienti da ogni dove. La Hollywood a cui mi riferisco è innanzitutto un quartiere della parte nord-est della città Los Angeles.
La prima volta che ho attraversato Hollywood Boulevard, mi sono chiesto: Dove sono? Devo premettere che Los Angeles è una città dove non si cammina, ma si guida. Delle sue decine di milioni di abitanti, si vedono principalmente solo le auto. Il traffico pedonale è pari a quello di un paese di montagna in pieno inverno. Diversamente, gli autoveicoli, sono talmente tanti e di grossa stazza, che le strade sono perennemente intasate.
Ad Hollywood, diversamente dalle altre parti di LA (LA = abbreviazione di Los Angeles che non si dice “ LA’ ”, bensì “ ELEI ”), qualche pedone lo si vede, unica nota dolente: se non è uno dei migliaia di senzatetto che popolano le strade Losangeline e soprattutto Hollywoodiane, è quasi certamente un turista che si è perso o in cerca di qualche divo del cinema che non vedrà mai. A volte mi chiedo quanti di quei senza tetto erano un tempo, attori, registi, scrittori, arrivati ad Hollywood da ogni dove e risucchiati dalla macchina infernale del successo, mai arrivato. Comunque, gli abitati di LA non camminano per strada, strano ma vero. A LA va di moda camminare sulle colline, sulle quali si sviluppano decine di bellissimi canyons, sulle affollatissime spiagge di Santa Monica, Venice, Huntigton Beach e Malibu e su Rodeo Drive, la via dello shopping più famosa al mondo.
Oltre a questo, Los Angeles è una città senza piazze, totalmente sparpagliata in un intrico di vie tutte perfettamente parallele e perpendicolari le une alla altre. Noiosa si, ma facile da girare. Le colline sono forse uno dei simboli più conosciuti di Los Angeles, grazie al loro tratto più ad est, sul quale si erge la strafamosa, superfotografata scritta “Hollywood”, un tempo leggermente più lunga con la vecchia dicitura “Hollywoodland”. Le Santa Monica Mountains però, vanno ben oltre “Hollywoodland” ed arrivano fino all’Oceano, dividendo l’area urbana di Los Angeles dalla San Fernando Valley, una volta la campagna di Los Angeles, ed ora enorme agglomerato urbano.
Se volete vedere come è nata questa divisione, guardate il grandissimo film di Nicholson: “Mulholland Drive”, strada guarda caso, dove lui pure ci abita. Nonostante tutto, con i suoi edifici decadenti, le sue miriadi di senzatetto ed i turisti che ne affollano le strade, Hollywood conserva un fascino particolare e senza tempo. Infatti, anche se le sue strade sporche ed un pò kitch possono sembrare il fallimento del sogno americano, dietro ai cancelli degli Studios e delle case discografiche, le fornaci della macchina cinematografica, televisiva e discografica sono ancora caldissime, sfornando ogni anno dozzine di programmi televisivi, film e dischi, e trasformando quasi per magia, giovani e sconosciuti artisti in idoli delle masse. Pensate che una star televisiva americana di medio calibro, ossia con un ruolo da co-protagonista in un telefilm può guadagnare $8/10 milioni all’anno; ci sono presentatori che guadagnano decine di milioni all’anno e comici televisivi che vengono pagati 1 milione ad episodio. Un vero Eldorado, viene da pensare.
Detto così sembra un gioco, ma la realtà è ben diversa.
Comici strafamosi come Jim Carrey, non si sono improvvisati stelle di Hollywoow, bensì hanno anni ed anni di comedy clubs alle spalle (vedi.Zelig per noi Italiani). Un aneddoto interessante riguardo a Jim Carey che circola a Los Angeles, ed anche se probabilmente si tratta di una leggenda urbana ma io ve lo dico lo stesso, racconta di quando il nostro Jim, attore senza futuro, cresciuto in una roulotte di m….., in qualche buco di paese Americano, viene a Los Angeles e decide di auto-motivarsi verso una carriera brillante. Che fa quindi? Una notte, si arrampica sull’insegna Hollywood (illegale), e si scrive un assegno da dieci milioni di dollari. Da quel giorno conserva quell’assegno nel portafoglio, come simbolo del suo valore come attore. Sembra che per il nostro Jim abbia funzionato. Chissà… che ce li ha veramente i milioni, rischierà ancora di andare in giro con un assegno firmato di tale valore in tasca?

Comunque, per tornare a noi, scusate la digressione, l’enorme flusso di persone che giunge in città da tutto il paese, anzi dal mondo, per “farcela” od almeno provarci, è talmente grande che le probabilità di riuscita sono quasi allo stesso livello di una vincita alla lotteria. Se a questo aggiungiamo la provenienza da una paese straniero, con conseguente necessità di visto, permessi di soggiorno e di lavoro, lingua straniera, ecc, la percentuale di successo rasenta lo zero. In poche parole, gli Stati Uniti “vogliono” solo immigrati che portino soldi, e non sono interessati all’immigrazione cosiddetta “precaria” o di fortuna, a quello ci pensano i milioni di Centro e Sud Americani illegali che risiedono nel paese, con documenti contraffatti e nomi di fantasia tipo: Emilio Villalobos De Los Angeles.
La gente di Los Angeles è fatta di centinaia di razze diverse, anche se le lingue principali sono due: l’Inglese e lo Spagnolo. Tutta la California parla lo Spagnolo, come anche la Florida, e se pensate che un regista messicano ha persino girato un film intitolato “Un giorno senza i messicani”, nel quale si racconta la paradossale evenienza, che un giorno la California si svegli senza nessun cittadino di etnia o discendenza messicana, capite quanto rilevante sia il fenomeno. Secondo la storia narrata in questo film, se l’evento si verificasse davvero, sparirebbero poliziotti, giardinieri, cuochi, personale addetto alle pulizie, colf, babysitter, agricoltori ed allevatori: un terzo della popolazione Californiana svanirebbe nel nulla. Certi che questo non accadrà mai, la California continua ad avanzare come una delle più potenti aree economiche del mondo, grazie alla sua gente, che sebbene conservi quella dimensione umana non propria del Newyorkese medio (Milanese per noi Italiani), è unita da un unico e comune obiettivo: Il successo professionale unito ad un elevato standard di vita.
Los Angeles o la ami o la odi, non c’è via di mezzo.
E’ una città che a molti europei può sembrare priva di personalità e fascino e che di solito viene schernita dalla maggior parte dei Newyorkesi. Los Angeles, è una città che se impari a viverla e cominci a sentirla un po’ tua, può diventare una rampa di lancio verso un mondo di esperienze ed opportunità che in nessun altra parte del pianeta puoi toccare a gustare come si può fare qua.
Los Angeles è un posto dove si lavora tanto, dove si corre e ci si arrabatta per un futuro migliore. Purtroppo questo, se da un lato rende LA un posto dove i sogni si realizzano, dall’altro, acceca molte persone (soprattutto di sesso femminile tra i 18 ed i 30), rendendole un pochino troppo ciniche, supponenti ed estremamente materialiste.
Non per altro LA, oltre a quanto già descritto, è la capitale mondiale della Pornografia. Lascio a voi ogni commento. Nonostante tutto, Los Angeles resta una città con un fascino incredibile ed ineguagliabile, grazie al suo clima mite e gradevole tutto l’anno, all’ Oceano Pacifico che di pacifico non ha niente con le sue enormi onde e gli infiniti litorali, alle montagne ed i canyon pieni di fauna selvatica come coyote, cervi, aquile, istrici, puzzole, orsetti lavatori, allo sfrenato verde pubblico, alla dolce vita notturna con i suoi locali da sogno, ai negozi da mille e una notte di Beverly Hills dove trovi giacche di coccodrillo da 150.000 dollari, alle infinite limousine e le innumerevoli, scintillanti fuoriserie Europee che ne attraversano le strade assolate come fossero Fiat Uno, alle ville da sogno costate decine di milioni di dollari, ma soprattutto grazie all’immortale ed intrigante fascino conferitogli da Hollywood e le sue stelle.

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